Courtesy of Irene Pinasco

Paradise Cafè FW™, l'intervista alla fondatrice Irene Pinasco

In provincia di Genova uno dei primi alcohol-free bar della Penisola
A cura di Fabio Giusti
Articolo pubblicato il:
10 Aprile 2025

C’era una volta il vino, nettare prediletto dagli dei, emblema di convivialità e leggerezza. Ma i tempi cambiano e con essi le preferenze dei consumatori. Ed è così che fa il suo ingresso sulla scena enologica il vino senza alcol. Un’innovazione per alcuni, una semplice moda per altri, ma di certo una tendenza in crescita che affascina molti e lascia perplessi altri. Ciò che però è indubbio è come, negli ultimi anni, la sensibilità verso il consumo responsabile di alcol sia aumentata, complice anche l’inasprimento delle normative sui limiti consentiti al volante. Ed è in questo contesto che si inserisce una realtà come il Paradise Cafè FW™, di fatto uno dei primi alcohol-free bar della Penisola. Il Paradise Cafè FW™ alcohol-free bar nasce a Lavagna, piccolo comune in provincia di Genova, da un sogno che sembrava impossibile: creare un luogo in cui la convivialità potesse esistere senza alcol, senza giudizi, senza compromessi. Un luogo che accoglie, ascolta e accompagna chiunque scelga, per qualsiasi motivo, un’alternativa consapevole.

Molto più di un semplice bar senza alcol

Oggi Paradise Cafè FW™ è molto più di un bar: è una dichiarazione d’intenti, è un messaggio, è un piccolo faro culturale. Ospita una selezione accurata di vini dealcolati di alta qualità (tra cui quelli di Princess S.r.l.), mocktail raffinati e proposte artigianali pensate per sorprendere anche i palati più scettici. Al centro, però, ci sono le persone. Dalle famiglie con bambini (che trovano un’area bimbi unica e curata), agli adulti che scelgono di cambiare rotta, fino ai giovani curiosi che vogliono scoprire “un nuovo modo di bere”. Paradise Cafè FW™ non vuole sostituire nessuno né a Lavagna né altrove, ma proporre un’alternativa possibile, elegante, concreta. Ne parliamo con la fondatrice Irene Pinasco.

La nostra intervista alla fondatrice del Paradise Cafè FW™ alcohol-free bar

La fondatrice del Paradise Cafè di Lavagna, Irene Pinasco
Courtesy of Irene Pinasco

Com’è nata l’idea del Paradise Cafè FW™ alcohol-free bar?

L’idea è nata da una combinazione potente: l’istinto, il coraggio e la consapevolezza. Lavoro nella ristorazione da quando avevo 16 anni, ma a un certo punto ho sentito che non bastava più stare dietro a un bancone: volevo creare un luogo con un’anima, che riflettesse i miei valori, il mio modo di vedere il mondo. L’alcool-free non è stato un ripiego, ma una scelta rivoluzionaria. Per me, era giunto il momento di proporre un’alternativa vera, inclusiva, etica e bella. Il Paradise Cafè FW™ nasce per accogliere chi non vuole o non può bere, senza farlo sentire diverso o fuori luogo, ma al contrario protagonista.

Quel FW finale sta per Freedom Way. È un nome curioso per un locale, che storia racconta questa sigla?

FW sta per "Freedom Way", la via della libertà. Una libertà che non è solo quella dal bicchiere pieno di alcol, ma dalla pressione sociale, dai cliché, dall’idea che ci si debba per forza sballare per divertirsi. Per me, il concetto di libertà è sacro: è la strada che ho scelto ogni volta che ho dovuto rialzarmi, reinventarmi, credere di nuovo in me. Il locale porta questo nome perché è figlio della mia storia, delle mie cadute e delle mie rinascite. E ogni persona che entra al Paradise Cafè FW™ è libera: di scegliere, di essere, di brindare alla vita, alla sobrietà, o a quello che sente.

 

Al Paradise Cafè di Lavagna c'è chi chiede: Davvero non c’è neanche mezzo grado di alcol?

 

Dai vini ai distillati, dai cocktail alle birre. Tutto rigorosamente alcohol free. Che tipo di clientela ha il Paradise Cafè FW™ alcohol-free bar?

Una clientela variegata e sorprendente. Ci sono i curiosi, quelli che passano e vogliono capire. Poi le famiglie, le mamme con bambini che si sentono finalmente accolte. Ci sono i giovani che hanno capito che divertirsi non ha bisogno di etanolo. E poi ci sono gli sportivi, gli astemi, i guidatori, le donne in gravidanza, chi ha fatto scelte di salute, chi si è lasciato alle spalle il passato. Tutti diversi. Ma uniti da una cosa: la voglia di un’alternativa vera. E spesso succede una magia: chi entra titubante… esce ispirato.

Secondo te l’alcohol free rappresenta il futuro del mercato del drink&beverage? O rimarrà comunque una nicchia?

Il futuro è già iniziato. L’alcohol-free non è una moda passeggera. È una risposta concreta a un cambiamento profondo. Sempre più persone vogliono vivere consapevolmente, senza rinunciare al piacere. I numeri parlano chiaro: la richiesta è in crescita in tutta Europa, le aziende si stanno attrezzando e presto l’Italia non potrà più ignorare questo nuovo modo di vivere la convivialità. Sì, oggi può sembrare una nicchia. Ma tutte le rivoluzioni cominciano così. E io ho scelto di essere tra le prime a crederci.

Ci racconti un episodio curioso o bizzarro legato alla tua attività?

Uno su tutti? Un cliente, dopo aver bevuto un calice di rosso dealcolato, ha esclamato: “Buonissimo! Ma… sicura che non c’è neanche mezzo grado di alcol?” Allora l’ho guardato e gli ho detto: “Sono sicura. Ma se ti gira la testa… forse è solo che non sei abituato a goderti le cose con la mente lucida.” È scoppiato a ridere. Ed è tornato il giorno dopo. Ecco, in quel momento ho capito che la testa può vacillare anche di fronte alla bellezza o alla bontà di quello che si è assaggiato.

Vuoi di più? Estendi il tuo mondo digitale con la nostra app – scaricala subito!

Fabio Giusti
Redattore

Nato a Napoli e adottato da Roma, passa la quasi totalità delle sue ore da sveglio a leggere libri, ascoltare musica e vedere molti (ma mai troppi) film. E, se consideriamo che ha 48 anni, sono davvero un sacco di ore. Nel tempo che resta scrive. Dei libri che legge, della musica che ascolta e dei molti (ma mai troppi) film che vede.

OLTRE L'ESPERIENZA
Seguici sui nostri canali social
Contatti
KuriUland, prima di pubblicare foto e video, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne l’appartenenza o il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi.
Per segnalare alla redazione eventuali errori nell’uso del materiale, scriveteci a magazine@kuriu.it, provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi. KuriUland è una testata registrata al Tribunale di Roma con il n° 38 del 07 Marzo 2023.
OLTRE L'ESPERIENZA
cross