Fino a non molto tempo fa, la figura materna veniva rappresentata quasi esclusivamente all’interno del focolare domestico: sempre impeccabile, pronta ad accudire figli e marito, capace di fare tutto e di risolvere qualsiasi problema, dolce e premurosa. Non solo la società dell’epoca ritraeva così la donna, ma anche film e serie TV proponevano spesso lo stesso stereotipo femminile di mamme tutto-fare (come nel caso di Marion Cunningham in Happy Days). Fortunatamente, i tempi sono cambiati: oggi la donna non è più soltanto moglie e madre, ma ha riconquistato la propria identità di essere umano, libero di vivere emozioni, ambizioni e desideri, anche al di fuori del ruolo materno.
In occasione della Festa della Mamma, abbiamo selezionato cinque serie TV che offrono un ritratto originale e più realistico della maternità: madri imperfette, complesse, egoiste, capricciose, ma anche combattive, che ogni giorno lottano per mantenere l’equilibrio tra figli, lavoro, casa e vita sociale. Un mosaico che alterna toni romanzati e momenti autentici, riflettendo cosa significhi davvero essere madri oggi, in una società in cui il carico genitoriale pesa ancora in gran parte sulle spalle delle donne.
Quando si pensa al rapporto tra mamme e figlie nelle serie TV, è inevitabile che la mente corra a Lorelai e Rory Gilmore, protagoniste di Una mamma per amica. Vivono nella pittoresca e vivace Stars Hollow, una cittadina popolata da personaggi eccentrici e affettuosi, dove tutti si conoscono e partecipano alla vita della comunità.
Lorelai è diventata madre a 16 anni: ha lasciato la scuola e si è allontanata dalla famiglia borghese, che soffocava la sua libertà. Cresce Rory da sola, trasmettendole la passione per la cultura pop – dalla musica ai film – e condividendo con lei una quotidianità vissuta quasi in simbiosi. Il loro è un legame madre-figlia idealizzato: si raccontano tutto, comunicano a raffica con un linguaggio tutto loro, si nutrono di junk food e sono le regine del delivery. Lorelai incarna la figura della madre-amica, protettiva e tifosa della figlia, forse anche per colmare le carenze affettive vissute nella propria infanzia.
Nel corso della serie, assistiamo all’evoluzione della sua figura materna: da mentore affettuosa, diventa progressivamente osservatrice della vita adulta di Rory, ormai capace di scegliere autonomamente la propria strada.
Creata dal genio creativo di Chuck Lorre, già autore di The Big Bang Theory, Mom è una sit-com brillante che ruota attorno al complicato rapporto tra Bonnie e sua figlia Christy.
Durante l’infanzia di Christy, Bonnie era dipendente da droghe e alcol, commetteva reati e spesso coinvolgeva la figlia in situazioni pericolose. Anni dopo, entrambe riescono a disintossicarsi e si riavvicinano, anche se Christy non smette di rinfacciare alla madre gli errori del passato. Il loro rapporto, però, si fonda anche su un reciproco sostegno.
Bonnie è una madre forte ma vulnerabile, con un’ironia tagliente e una vitalità contagiosa. Nonostante il senso di colpa per le sue mancanze, cerca di rimediare stando vicina alla figlia, aiutandola nella crescita dei suoi figli e offrendo sostegno alle donne del gruppo degli Alcolisti Anonimi.
Workin’ Moms è una serie brillante e tagliente che affronta con ironia e sincerità la maternità contemporanea. Le protagoniste sono quattro donne che hanno appena avuto un figlio e si incontrano regolarmente a un gruppo di supporto post-parto.
In quello spazio sicuro e accogliente, condividono esperienze, difficoltà e dubbi: dal corpo che cambia dopo il parto, alla fatica di essere madri, alla sfida di conciliare carriera e famiglia, ai problemi di coppia. È l’unico luogo dove si sentono comprese e mai giudicate, perché tutte, in fondo, stanno vivendo la stessa tempesta.
Ciò che rende questa serie così apprezzata è il tono schietto e realistico: non racconta una maternità idealizzata, ma mostra le crepe, le rinunce, le paure. La maternità viene descritta come un’esperienza trasformativa, ma senza togliere umanità alle donne, che restano fallibili, fragili e imperfette. Donne, non solo madri. Lavoratrici, amiche, partner, persone a tutto tondo. Questo è il messaggio forte e chiaro di Workin’ Moms. E con personaggi ben scritti, interpretazioni convincenti e battute che fanno ridere a voce alta, la serie conquista fin dal primo episodio.
A prima vista, il rapporto tra Georgia e sua figlia Ginny può ricordare quello tra Lorelai e Rory. Ma le affinità si fermano presto. Georgia è una madre sopra le righe: bellissima, con un passato turbolento, è diventata mamma giovanissima e affronta la vita con un’energia travolgente.
In costante ricerca di nuove opportunità, trascina i figli – la ribelle Ginny e il piccolo Austin – in continui traslochi e ripartenze. Appena la situazione si complica, Georgia cambia città. Ma Ginny, stanca di questa instabilità, inizia a ribellarsi, prendendo spesso su di sé il ruolo del genitore responsabile mentre la madre si comporta come un’adolescente impulsiva.
Attualmente, Ginny & Georgia conta due stagioni, ma Netflix ha già annunciato l’uscita della terza prevista per giugno.
Ultima (ma non per importanza) delle mamme ritratte nelle serie TV più iconiche: Alex. Tratta dall’autobiografia di Stephanie Land Donna delle pulizie. Lavoro duro, paga bassa e la volontà di sopravvivere di una madre, la miniserie Maid racconta la forza e il coraggio di una giovane madre fuggita da una relazione violenta, determinata a ricominciare da capo per offrire un futuro migliore alla figlia.
Chiede aiuto a un rifugio per donne vittime di violenza e trova lavoro come addetta alle pulizie. Nonostante le difficoltà, Alex lotta per mantenere una casa e garantire alla figlia un’infanzia migliore di quella che lei ha vissuto.
Maid è un racconto crudo e commovente su come la forza di una donna possa diventare quasi sovrumana quando si trasforma nella forza di una madre che combatte per il bene della propria figlia.
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