Dirty Coffee, il "caffè sporco" facile da preparare
Dal Giappone con furore, cosa ordina al bar la Gen Z
Il cold brew coffee è una delle novità più in voga in questa estate 2025. Il segreto del suo successo è che questa bevanda, in un periodo così torrido, è notevolmente rinfrescante, oltre che dolce e rappresenta una gradevole variante al caffè freddo tradizionale.
Qual è allora la differenza di fondo tra le due? Un tempo il caffè freddo era più o meno un normale espresso - o americano - a cui veniva aggiunto del ghiaccio.
Tutto questo adesso appare superato. Il cold brew coffee, infatti, è un'innovazione rispetto al caffè freddo tradizionale e prevede un'infusione lenta e prolungata. Dietro la recente grande popolarità però ci sarebbero altri fattori oltre al gusto e alla freschezza. Questa bevanda infatti viene percepita quasi come naturale, senza zuccheri aggiunti e con un rilascio più graduale di caffeina. Inoltre, alcune note catene come Starbucks lo stanno promuovendo moltissimo, creando continuamente nuove versioni. Insomma, mai come in questo caso appare corretto dire che gli "ingredienti" per il successo sembrerebbero esserci tutti.
Leggi anche: Caffè, le alternative giuste
Letteralmente cold brew significa "infuso a freddo", termine che identifica già la peculiarità di questa bevanda. Solitamente il caffè freddo viene preparato caldo e versato sul ghiaccio, in un processo abbastanza rapido. Il cold brew, invece, richiede dalle 18 alle 24 ore per essere preparato. Il delicato processo di infusione produce una bevanda con una minore acidità, motivo per cui è naturalmente più dolce, e la differenza di sapore tra le due tipologie di caffè è notevole. Al giorno d'oggi si presta a diverse varianti: con latte normale, di mandorla o avena, oppure aggiungendo sciroppi aromatizzati. In alcuni locali è diventato persino una delle basi per dei cocktail alcolici.
Altro particolare non di poco conto ora che siamo nell'epoca dei social network, il cold brew ormai è diventato un prodotto “instagrammabile” per bar e caffetterie, tanto da essere una delle tendenze di questa estate 2025. Del resto con il caldo torrido di questi mesi estivi, la bevanda è molto rinfrescante e di certo può essere un'opzione ben più gradevole rispetto al classico caffè bollente. Inoltre come vedremo più avanti, è possibile prepararlo anche in casa senza dover necessariamente andare in una caffetteria che lo vende.
Può sembrare strano, ma il cold brew coffè è nato in Giappone. Già nel XVII secolo infatti, nella zona di Kyoto, era praticata un'estrazione a goccia lenta con l'acqua che filtrava lentamente attraverso i fondi di caffè. Leggenda vuole che questa tecnica fosse stata tramandata addirittura da mercanti olandesi arrivati fino nella terra del Sol Levante. Negli Stati Uniti invece era il 2015 quando questa bevanda ha iniziato a circolare tra le caffetterie d'Oltreoceano, prima in quelle indipendenti e poi anche da Starbucks.
L'irruzione nel menù della catena di caffetteria più famosa al mondo è stato il volano per il successo di questa bevanda, ora preparata e venduta in diverse versioni. Se negli Usa ormai è venduto anche nei supermercati, da alcuni anni questa particolare versione del caffè freddo è iniziata a circolare anche in Italia, coinvolgendo marchi storici come Lavazza e Illy.
Leggi anche: Dirty Coffee, il "caffè sporco" facile da preparare
Ci sono un paio di modi per preparare il cold brew coffè, tutte varianti comunque di un'unica formula base: acqua fredda, fondi di caffè grossolani e infusione notturna. Solitamente non occorre acquistare nulla perché tutto l'occorrente probabilmente già è a casa: un grande barattolo di vetro, una ciotola sempre abbastanza grande, un colino, un foglio di mussola oppure un rotolo di carta assorbente.
Ecco passo dopo passo la modalità classica per preparare il cold brew coffè a casa.
Altre ricette del cold brew coffeeprevedono un rapporto caffè/acqua di 1:11 o 1:12; queste versioni sono specificamente pensate per preparare un caffè freddo "pronto da bere", ovvero senza bisogno di diluizione, ma significa anche che la tazza di caffè conterrà più caffeina in volume. Un altro punto a favore è che questo drink, se conservato correttamente in frigorifero, si può mantenere buono per più di una settimana grazie alla sua bassa acidità. Se si diluisce con latte, bisogna consumare però la bevanda entro pochi giorni Per chi non avesse molta voglia di seguire tutta questa procedura, si vendono anche dei kit che aiutano nella preparazione.
Non limitarti alla lettura: trasforma l'ispirazione in azione! Scarica KuriU e inizia subito la tua avventura.