Il Penguin Boy di Tim Burton
Il Penguin Boy di Tim Burton - Foto via ufficio stampa Culturalia

Tim Burton a Firenze: dove e quando visitare la sua mostra personale

C’è sempre un motivo giusto per entrare nel mondo geniale di Tim Burton e questa volta basta far tappa a Firenze.
A cura di Letizia Rogolino
Articolo pubblicato il:
19 Settembre 2025

Dopo la recente mostra The world of Tim Burton, arriva in Italia una nuova esperienza dedicata all’eccentrico artista americano. Si tratta di Tim Burton: Light and Darkness, un’avventura all’interno del suo magico mondo sospesa tra realtà e fantasia. Un’esposizione che, come facilmente immaginabile se si conosce questo straordinario artista, custodisce quel sapore gotico ed eccentrico perfettamente riconducibile al suo iconico stile.

Dal 18 al 26 ottobre 2025, nella suggestiva cornice della storica Fortezza da Basso di Firenze, la XV edizione della Florence Biennale ospiterà in anteprima assoluta questa mostra personale di Tim Burton. Un progetto inedito curato da Sarah Brown in collaborazione con la Florence Biennale stessa. L’esposizione, pensata e realizzata insieme al celebre artista statunitense, conosciuto non solo come regista e sceneggiatore ma anche per la sua maestria in veste di animatore e illustratore, è stata concepita appositamente per l’evento fiorentino.

Un viaggio nella mente di Tim Burton

Tra le figure più iconiche e visionarie del cinema e dell'immaginario contemporaneo, Burton, rientra perfettamente nella tematica della Florence Biennale di questa edizione, intitolata The Sublime Essence of Light and Darkness. Concepts of Dualism and Unity in Contemporary Art and Design. Il progetto infatti, abbraccia direttamente i concetti di dualismo e unità che si espandono senza alcuno sforzo verso quei punti chiave, di evidente rilievo sociale, quali emarginazione e solitudine, sempre presenti nelle opere burtoniane.

Tim Burton
Tim Burton - Foto via ufficio stampa Culturalia

Un nido mentale che si amplifica giorno dopo giorno di elementi determinanti e tremendamente attuali, tinti poi di quella vena grottesca inimitabile. Il dualismo tra luce e oscurità nasce dunque quasi come una chiamata necessaria, tanto in sede di mostra fiorentina quanto di arte burtoniana. Assaporare il percorso fiabesco ideato da questo estroso artista, diviene quindi un’esperienza unica da godersi senza freni inibitori.

Il tour della mostra

L’esposizione si compone di oltre cinquanta opere distribuite in un suggestivo percorso articolato in cinque ambienti. Una parte di questi lavori proviene dal celebre progetto itinerante The World of Tim Burton, che ha permesso al pubblico di tutto il mondo di scoprire il lato più intimo e meno conosciuto del regista. L’altra parte, invece, include opere nuove e realizzate appositamente per la Florence Biennale, rendendo questa tappa fiorentina un appuntamento unico per gli appassionati del suo universo creativo.

Il percorso si apre con un’installazione introduttiva affiancata da una ricca selezione di disegni, schizzi, album e taccuini scelti direttamente da Burton. Le sale successive, tutte interconnesse, offrono un’esperienza immersiva e ricca di sorprese visive. Nella prima sala, lo sguardo viene catturato da tre enigmatiche sculture in resina, animate da raffinati giochi di luce e ombra che ne esaltano il carattere onirico e surreale. Accanto a queste, si trovano tre nuove opere lenticolari tridimensionali, tra cui Perspecto e Blue Girl with Wine, accompagnate dai “3D looking glasses”, strumenti che permettono allo spettatore di vivere un’esperienza visiva ancora più intensa e immersiva.

Il percorso conduce poi alla spettacolare Carousel Room, uno spazio immersivo in luce UV, arricchito da scenografie multicolore realizzate negli Stati Uniti. Al centro della sala, una giostra ideata e costruita dallo stesso Burton diventa il cuore pulsante di un paesaggio visionario e psichedelico. Tra le opere create appositamente per questa mostra, spicca anche la riproduzione di un’insegna luminosa firmata dall’artista, il cui originale è oggi conservato al Neon Museum di Las Vegas.

Il Percepto di Tim Burton
Il Percepto di Tim Burton - Foto via ufficio stampa Culturalia

A concludere l’itinerario espositivo, una delle sezioni più attese: quella dedicata a La Sposa Cadavere, realizzata in occasione del ventesimo anniversario del film. Oltre a un disegno originale, la sala ospita i modelli autentici dei protagonisti Victor ed Emily, presentati sia nella versione preliminare delle armature fornite dal leggendario studio Mackinnon and Saunders, sia nei pupazzi finiti, esattamente come appaiono nel film.

Un’occasione preziosa per rivivere uno dei capolavori più amati di Tim Burton, celebrato attraverso materiali d’archivio che raccontano la straordinaria maestria artigianale del suo cinema.

Una mente geniale che crea arte a 360°

Con Tim Burton: Light and Darkness, Firenze rende omaggio dunque a un autore poliedrico, capace di superare i confini tra arte e cinema per dar vita a un linguaggio visivo unico e inconfondibile. Più che realizzare semplici film, Tim Burton ha costruito un vero e proprio universo narrativo: un mondo popolato da figure liminari, sospese tra chiaroscuri emotivi e visivi, che reinterpretano in chiave contemporanea gli archetipi profondi dell’immaginario collettivo.

La mostra non si limita però a rendere omaggio a Burton, ma invita il pubblico a compiere un vero e proprio viaggio dentro la sua visione artistica. La cultura pop si fonde con una riflessione estetica, le atmosfere gotico-romantiche all’ironia grottesca. Tra paura e incanto, malinconia e leggerezza, vita e morte, si giunge in quei territori emotivi e simbolici che da sempre definiscono il cuore della poetica burtoniana.

 

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Letizia Rogolino
Redattrice

Giornalista e copywriter, appassionata di cinema, serie TV e viaggi. Cinefila incallita e anima vagabonda, amo perdermi tra i road movie, il mare e le atmosfere degli anni '80. I dolci sono il mio comfort food, guidare mi rilassa, correre all’aria aperta mi rigenera. E quando posso, suono il banjo. Racconto storie, luoghi ed emozioni con la stessa curiosità con cui esploro il mondo.

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