Mai penseresti di trovare al ristorante questo piatto nel menù degli chef
Il piatto semplice di quando eravamo piccoli, comfort food di tante serate invernali, è diventato gourmet

Le polpette di Ikea compiono 40 anni, ma sembrerebbero essere più in forma che mai. Lanciate nel 1985 dal colosso svedese della distribuzione organizzata - 460 punti vendita sparsi in 62 Paesi -, con il tempo sono diventate un'autentica icona dell'Ikea spopolando anche da noi. Del resto stiamo parlando del piatto nazionale svedese - anche se la ricetta autentica è differente rispetto a quella che troviamo nei negozi -, capace di conquistare anche un popolo dal rinomato palato fine come quello italico. I numeri del resto parlano chiaro: in tutto il mondo ogni anno ne vengono vendute 1,5 miliardi. Giusto per fare un esempio, la celebre libreria Billy - altro simbolo dell'Ikea - si è fermata a 140 milioni in totale e non all'anno.
In Italia nel 2016 nel negozio Ikea di Collegno - a Torino - sono state vendute oltre 1,5 milioni di polpette in un anno considerando sia quelle di carne sia l'opzione vegetariana, superando così per numero qualsiasi altra pietanza presente nel menu. Oltre che al ristorante, nei negozi è possibile acquistare anche confezioni di polpette al prezzo di 9 euro al chilo. Non a caso nel tempo Ikea ha dato sempre più spazio alla ristorazione, tanto che l'azienda è considerata anche come uno dei più importante player in questo settore. Per celebrare i 40 anni del suo piatto più popolare, il colosso così ha deciso di realizzare uno speciale piatto porta polpette in porcellana, firmato dal designer svedese Gustaf Westman.
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Sapete cosa sono le köttbullar? Sono delle polpette talmente celebri e popolari in Svezia da essere considerate come il piatto nazionale. Sono simili a quelle servite e vendute nei negozi Ikea, ma non uguali. Le köttbullar infatti sono fatte di carne di cavallo e di puledro svedese, mentre quelle che tutti noi abbiamo assaggiato almeno una volta sono a base di carne di manzo e di maiale. Durante la pandemia, l'azienda ha reso nota la ricetta per preparare le sue polpette: mescola bene le carni con cipolla, aglio, pangrattato e uovo, aggiungi latte, sale e pepe, forma le polpette, rosolare in padella e infine mettere in forno a 180 °C per circa 30 minuti.
Naturalmente a completare il piatto non può mancare l'altrettanto iconica salsa cremosa, preparata con brodo di carne, di verdure, panna, farina e tanto burro. Negli ultimi anni Ikea ha aggiunto al proprio menù anche altre versioni delle sue celebri polpette: le Veggie Balls (a base di verdure), le Plant Balls (con proteine vegetali) e le Chicken Meatballs (di pollo). Fin da subito l'azienda ha puntato molto nel curare il proprio ristorante, in modo che i clienti non dovessero pranzare altrove restando così il maggior tempo possibile all'interno del negozio. Appare evidente che si è pienamente centrato l’obiettivo.

Le polpette sono un pezzo di storia culinaria anche in Italia. Le classiche polpette al sugo - di carne o di pane e formaggio - da sempre rappresentano uno dei piatti più diffusi da noi. La nostra cucina poi ha la caratteristica di non buttare via nulla, con polpette e polpettoni che spesso sono i risultati di avanzi magari del pranzo della domenica. In generale stiamo parlando di un piatto diffuso in tutto il mondo in diverse varianti: gli esempi più celebri sono i falafel mediorientali, le wanzi cinesi e le meatball americane. Carne, legumi o cereali, ogni angolo del mondo ha la sua versione delle polpette, con Ikea che ha reso celebre la ricetta svedese.
Noi italiani da sempre siamo un po' scettici nel provare pietanze internazionali, convinti di mangiare il miglior cibo al mondo. La polpetta però è un qualcosa a noi così familiare e adatto ai bambini che, nelle cicliche giornate passate tra i reparti e gli scaffali dell'Ikea, la curiosità di provarle anche in versione svedese è irresistibile. In più, sono anche abbastanza economiche. Il loro sapore neutro è impreziosito dalla più gustosa salsa, che ci spinge poi a riprenderle oppure addirittura ad acquistarle per prepararle anche a casa. Del resto se ogni anno ne vengono vendute 1,5 miliardi, un motivo ci dovrà pur essere.
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