Come usiamo ChatGPT? Più per svago che per lavoro secondo lo studio di OpenAI
A quasi tre anni dal lancio, OpenAI fa luce sugli utilizzi più comuni del chatbot più diffuso al mondo
Negli scorsi giorni OpenAI ha annunciato una nuova funzione del suo chatbot denominata Pulse, uno strumento con cui vuole rendere ChatGPT un mezzo più versatile e personale. Si tratta di una sorta di assistente tuttofare proattivo capace di offrire aggiornamenti e consigli personalizzati senza che l’utente glielo debba chiedere. È già disponibile, ma solo per gli abbonati alla versione Pro di ChatGPT che usano l’app su dispositivi mobili (smartphone e tablet). In attesa di un rilascio più ampio, eccone una panoramica.
Più che una nuova funzione potremmo definirla una nuova capacità di ChatGPT, perché esula dagli usi più comuni del chatbot andando piuttosto a farsi uno strumento cucito sulle esigente degli utenti stessi, una specie di consigliere personale AI.
Creare promemoria per una riunione, fornire un itinerario in bici prima di un appuntamento di lavoro, fare un report con i consigli aggiornati sul traffico, riepilogare gli ultimi aggiornamenti su una competizione sportiva, o proporre qualche suggerimento per la festa a tema del weekend sono alcuni esempi di cosa può fare ChatGPT Pulse.
E la particolarità è che il tutto è automatizzato, nel senso che l’utente non deve ogni volta chiedere, ma è ChatGPT a proporli a mo’ di suggerimenti contestuali forniti dall’app ogni mattina. In sostanza, al risveglio ci si ritrova con una sorta di riepilogo di cosa ci aspetta durante la giornata, suggerimenti proposti con una grafica ad hoc con finestre a tema e opzioni di interazione e gestione per personalizzare Pulse e l’esperienza stessa.
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Un assistente personale tuttofare e proattivo che, per funzionare, necessita del via libera dell’utente per accedere ai propri dati, sia a quelli delle conversazioni con ChatGPT che alle app connesse, come il calendario o la posta elettronica, con appuntamenti ed eventi salvati. Con questi dati ChatGPT effettua ogni giorno delle ricerche per fornire poi all’utente gli aggiornamenti personalizzati che sono alla base di Pulse.
“Pulse è una funzione in anteprima e non sempre riesce a fare le cose per bene” ha specificato OpenAI nel comunicato stampa con cui l’ha annunciata, funzione che è in via di sviluppo e, anche per questo, ancora limitata. Verrà presto integrata con altre app di terze parti compatibili in modo che i suggerimenti che fornisce siano più completi e utili.
Come anticipato, ChatGPT Pulse è una funzione disponibile in esclusiva per gli utenti abbonati al piano Pro (229 euro al mese) che utilizzano l’app su dispositivi mobili. Con buona probabilità sarà integrata prossimamente anche nei piani più economici del chatbot, forse anche nella versione gratuita di ChatGPT. Ma da OpenAI non sono emerse informazioni al riguardo per il momento.
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