Superluna
Una "superluna" - foto di Cavan-Images

I principali eventi astronomici da ammirare nel cielo di ottobre 2025

Comete visibili a occhio nudo, la prima "superluna" dell'anno, congiunzioni lunari e sciami meteorici
A cura di Pietro Paolucci
Articolo pubblicato il:
6 Ottobre 2025

Dopo un mese di settembre in cui l'eclissi totale di Luna ha catturato la maggior parte degli sguardi di curiosi e appassionati, fra gli eventi astronomici da ammirare nel cielo di ottobre 2025 c'è ancora una volta il nostro satellite in primo piano. Perché è il mese della prima "superluna" dell'anno, appuntamento del 7 ottobre che precederà gli attesi avvicinamenti di due comete. Interessanti anche gli sciami meteorici delle Draconidi e delle Orionidi, oltre a varie congiunzioni lunari. Ecco tutto.

La prima "superluna" dell'anno

Cupola di San Pietro con Luna piena
Cupola di San Pietro con Luna piena - Shutterstock, foto di Daniele Cossu

Martedì 7 ottobre è il giorno della prima "superluna" del 2025. Con questo termine ci si riferisce al momento in cui una Luna piena è al perigeo, ovvero al punto di massimo avvicinamento alla Terra: circa 360mila chilometri. Viceversa, quando si trova all'apogeo (la distanza massima) dista dalla Terra più o meno 405mila chilometri, differenze dovute alla forma ellittica dell'orbita lunare.

Di qui il termine informale di "superluna", satellite che quindi sembra un po' più grande del solito (è di 384mila chilometri la distanza media dalla Terra), differenza comunque difficilmente percepibile a occhio nudo essendo quantificabile in un 10-15% in più. La fase di Luna piena avverrà precisamente alle ore 5:47 del 7 ottobre, quando disterà circa 362mila chilometri.

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Tra sciami meteorici e congiunzioni lunari

Meteore in un cielo stellato
Meteore in un cielo stellato - Shutterstock, foto di Jan Garbers

Tra i primi eventi astronomici del cielo di ottobre 2025, ci sono anche quelli che riguardano due sciami meteorici, generati dal passaggio della Terra attraverso i detriti lasciati da due comete: la 21P/Giacobini-Zinner per le Dracoinidi e la cometa di Halley per le Orionidi.

I primi sciami a essere visibili nelle prossime notti d'autunno sono quelli delle Draconidi, il cui picco è previsto mercoledì 8 ottobre, ma saranno visibili tra il 6 e il 10 ottobre. Dal 20 al 23 ottobre si potrà osservare lo sciame delle Orionidi.

Non mancheranno inoltre degli "incontri ravvicinati" tra Luna e pianeti del Sistema Solare durante il mese, corpi celesti che, se osservati dalla Terra, risulteranno molto vicini tra loro in prospettiva. Già il 6 ottobre sarà la volta di Luna e Saturno, il cui periodo di massimo avvicinamento è alle ore 2:30 del mattino, quando saranno visibili a sud-ovest a una distanza angolare di circa 3°.

Il nostro satellite sembrerà molto vicino (meno di mezzo grado) all'ammasso stellare delle Pleiadi alle ore 5 del 10 ottobre. Seguiranno poi le congiunzioni lunari con Giove il 14 ottobre (ore 1:49 il massimo avvicinamento), con Venere il 19 ottobre (ore 20:26), e con Mercurio il 23 ottobre (ore 17).

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Le comete C/2025 A6 e C/2025 R2 si fanno più vicine

Cometa di Halley
Una foto della cometa di Halley durante l'ultima apparizione nel 1986 - Shutterstock, foto di Brian Donovan

Negli stessi giorni del picco dello sciame delle Orionidi ci sarà l'evento astronomico chiave del mese: il massimo avvicinamento alle comete C/2025 A6 (Lemmon) e C/2025 R2 (SWAN). Quest'ultima, considerando la magnitudine apparente stimata pari a circa 3,1 (la magnitudine è la misura della luminosità di un corpo celeste rilevabile dalla Terra) nel momento del massimo avvicinamento, previsto per il 21 ottobre, sarà visibile a occhio nudo per circa tre ore dopo il tramonto del Sole nella porzione di cielo a ovest/nord-ovest.

Nonostante il perielio risalga allo scorso 12 settembre, la cometa C/2025 A6 (Lemmon) risulta essere sempre più luminosa, tanto che si stima diventi visibile a occhio nudo nel momento del massimo avvicinamento alla Terra del 20 ottobre. La finestra temporale utile per l'osservazione è di 5 ore dopo il tramonto del Sole in direzione sud-ovest.

Saranno visibili entrambe, molto probabilmente, senza l'ausilio di strumenti in cieli abbastanza bui, benché, come sempre, è consigliabile usare dei binocoli o dei piccoli telescopi per godersi un'esperienza migliore

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Pietro Paolucci
Pietro Paolucci
Redattore

Nato a Roma, è un giornalista che si occupa soprattutto di tecnologia e innovazione. Dalle lauree in Letteratura Musica Spettacolo e in Filologia Moderna si indovinano alcuni suoi interessi, ma gli piacciono anche le montagne, nuotare, la psicologia e andare nei posti che non conosce. Ha tre biciclette, quattro chitarre e altre cose che non ha tempo di rispolverare, dice. Da vecchio vorrebbe mettere piede su Marte, o quantomeno scriverne un reportage.

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