Roccamonfina
Roccamonfina - foto via Shutterstock/SerFeo

Roccamonfina: un villaggio suggestivo per una bruschetta da record

Il piccolo borgo casertano celebre anche per un gustosissimo primato
A cura di Letizia Rogolino
Articolo pubblicato il:
7 Ottobre 2025

Nel cuore dell’Alto Casertano, più precisamente nel Parco Area Vulcanica di Roccamonfina - Foce Garigliano, si trova un borgo che ogni autunno si prepara a vestire i suoi colori migliori. Tutti ad aspettare la Maxi Sagra della Castagna IGP e del Fungo Porcino, un appuntamento ormai diventato imperdibile. Quest’anno coprirà tutti i weekend dal 4 ottobre al 2 novembre 2025, pronta a coinvolgere tanti curiosi e golosi, tra stand e intrattenimento vario.

Nel 2024 però, il risultato ha superato le aspettative, lasciando tutti a bocca aperta. Un incontro tra gusto e comunità, ha visto unirsi attorno a una bruschetta da record mondiale, lunga 88 metri e creata con prodotti locali e tanta passione, un’enorme quantità di persone. È il nuovo Guinness dei Primati, emblema di un successo che va oltre il sapore, arrivando a definire un intero comune.

Una località piccola di dimensioni, ma che ha saputo aprirsi all’economia, partendo dalla propria, quella locale, fondata sulla tradizione e su un’identità forte.

Roccamonfina
Roccamonfina - Foto via Wikimedia Commons/Giorgio Galano

Cosa vedere nel borgo di Roccamonfina

Il borgo di Roccamonfina si adagia all’interno dell’antico cratere vulcanico che gli dà il nome, su un altopiano a circa 612 metri sul livello del mare. Il suolo ancora fertile grazie alla sua origine geologica, e le vaste foreste di castagni secolari che lo circondano, rendono questo luogo un’oasi di natura e di pace. Tra le cose da non perdere: il Santuario di Maria Santissima dei Lattani, eretto nel 1430 dopo il ritrovamento di una statua della Madonna in una grotta; l’edificio coniuga elementi gotici, rinascimentali e barocchi e custodisce affreschi risalenti ai secoli XV e XVII.

Nel centro storico, la Collegiata di Santa Maria Maggiore, con la sua decorazione in maioliche e il campanile distintivo, insieme al Museo Parrocchiale, custodiscono arredi sacri e opere religiose. Nei dintorni si snodano percorsi naturalistici che collegano castagneti, coni vulcanici e panorami mozzafiato. Per chi ama storia e archeologia, ci sono tracce antiche, come pietre voltate, resti di mura pre‐romane e testimonianze degli Aurunci, che arricchiscono l’esperienza del territorio.

borgo Roccamonfina
Il borgo di Roccamonfina - foto via Shutterstock/jet 67

La famosa Sagra d'autunno

Il borgo di Roccamonfina, come dicevamo poco fa, in autunno - precisamente dal 4 ottobre al 2 novembre 2025 - si trasforma in una festa di sapori, grazie alla Maxi Sagra della Castagna IGP e del Fungo Porcino. La promessa è sempre la stessa: stand gastronomici da veri intenditori, spettacoli suggestivi e intrattenimento fino a tarda sera. L’area espositiva supera i 50.000 metri quadrati, rendendo la sagra una delle più grandi d’Europa per eventi simili.

Durante la manifestazione, i visitatori possono gustare piatti tipici a base di castagne IGP, funghi porcini, dolci artigianali e partecipare a show cooking, degustazioni guidate, mercatini, concerti e animazioni per tutte le età. Escursioni nei boschi, trekking lungo i sentieri del Parco Regionale del Vulcano e visite al centro storico, offrono un’esperienza immersiva nella natura e nella storia locale.

Il Guinness dei Primati ricevuto lo scorso anno, è di certo un riconoscimento entusiasmante che riempie di orgoglio tutto il paese. Senza dubbio, la risonanza che questo titolo si porta dietro aiuterà il piccolo borgo a farsi conoscere oltre le mura, ma ciò che rimane essenziale per Roccamonfina è la forza identificativa di una comunità unita, quella che vive tutto l’anno in quelle terre.

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Letizia Rogolino
Redattrice

Giornalista e copywriter, appassionata di cinema, serie TV e viaggi. Cinefila incallita e anima vagabonda, amo perdermi tra i road movie, il mare e le atmosfere degli anni '80. I dolci sono il mio comfort food, guidare mi rilassa, correre all’aria aperta mi rigenera. E quando posso, suono il banjo. Racconto storie, luoghi ed emozioni con la stessa curiosità con cui esploro il mondo.

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