Cielo stellato
Cielo stellato - foto di Jake Weirick su Unsplash

La stella più "incontaminata" dell'universo conosciuto

Risalirebbe alle prime fasi della storia dell'universo secondo gli astronomi che l'hanno scoperta. I dettagli
A cura di Pietro Paolucci
Articolo pubblicato il:
15 Ottobre 2025

Si chiama SDSS J0715−7334 quella che, secondo un gruppo di astronomi, potrebbe essere la stella più "incontaminata" mai osservata finora per composizione chimica. Sarebbe una delle prime stelle nate dopo il Big Bang,  senza ferro, carbonio e ossigeno, elementi più pesanti generati più avanti attraverso i processi di fusione nucleare. Secondo gli studiosi, si sarebbe formata dal gas originato dalla supernova di una stella di Popolazione III, ovvero la classe delle stelle più antiche.

Una stella primordiale

Un grande ammasso di stelle fotografato dal telescopio spaziale Hubble
Un grande ammasso di stelle fotografato dal telescopio spaziale Hubble - foto della NASA Hubble Space Telescope da Unsplash

Le prime stelle nate dopo il Big Bang sono composte quasi esclusivamente da idrogeno, elio e da alcune tracce di litio, gli unici elementi prodotti in seguito al Big Bang. Secondo gli astronomi, gli altri elementi più pesanti dell'idrogeno e dell'elio sono, in sostanza, il prodotto delle relative esplosioni (supernove) che, arricchendo il gas interstellare da cui si formano le stelle, rendono le nuove nate più ricche di "metalli", ovvero gli elementi più pesanti.

Di qui l'aggettivo "incontaminato" con cui, nel contesto astronomico in questione, ci si riferisce alle stelle primordiali che contengono principalmente idrogeno ed elio e sono quindi sprovviste di metalli. Ecco, la stella denominata SDSS J0715-7334, è una gigante rossa (stelle di massa piccola o intermedia nella fase finale della sua evoluzione) che si suppone abbia la metallicità (il contenuto di elementi pesanti) più bassa mai osservata finora.

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SDSS J0715−7334, la più "incontaminata"

Via Lattea
La Via Lattea - Foto di Dns Dgn su Unsplash

Lo studio arriva da un gruppo di astronomi guidato da Alexander Ji dell'Università di Chicago che ha pubblicato la scoperta su ArXiv, la principale piattaforma utilizzata per la condivisione di articoli in formato preprint (senza la revisione di ricercatori terzi e indipendenti che ne verifichino l'attendibilità).

L'analisi spettrale e chimica di SDSS J0715-7334 mostra una metallicità inferiore di molto rispetto alla stella con la metallicità totale più bassa, una stella della Via Lattea. Oltre alla scarsità di ferro, è particolarmente basso anche il carbonio, fattori che hanno spinto gli astronomi a ricondurre le proprietà della stella a quelle della Popolazione III, ovvero le prime stelle formatesi dopo il Big Bang.

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Dunque, una stella primordiale che, secondo quanto emerso, risalirebbe alle prime fasi della storia dell'universo, una stella che proverrebbe dalla Grande Nube di Magellano (LMC), galassia nana satellite della Via Lattea.

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Pietro Paolucci
Pietro Paolucci
Redattore

Nato a Roma, è un giornalista che si occupa soprattutto di tecnologia e innovazione. Dalle lauree in Letteratura Musica Spettacolo e in Filologia Moderna si indovinano alcuni suoi interessi, ma gli piacciono anche le montagne, nuotare, la psicologia e andare nei posti che non conosce. Ha tre biciclette, quattro chitarre e altre cose che non ha tempo di rispolverare, dice. Da vecchio vorrebbe mettere piede su Marte, o quantomeno scriverne un reportage.

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