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Girato tra le maestose distese della Cina, The Great Wall (2016) di Zhang Yimou non è solo un kolossal d’azione con Matt Damon, ma anche un omaggio visivo alla storia e alla leggenda della Grande Muraglia. Ogni location scelta per il film contribuisce a costruire un universo epico, sospeso tra realtà e mito, dove paesaggi naturali mozzafiato e antiche architetture diventano parte integrante del racconto.
In questo articolo scopriamo i luoghi reali che hanno dato vita alla straordinaria ambientazione del film, esplorando come la Cina sia diventata protagonista silenziosa della pellicola. Se volete gustarvi questi 103 minuti d’intrattenimento, trovate The Great Wall questa sera mercoledì 15 ottobre, in prima serata su Italia1.
The Great Wall segue William Garin (Matt Damon) e Pero Tovar (Pedro Pascal), mercenari europei in Cina durante il regno dell’imperatore Renzong, alla ricerca della polvere nera. Dopo essere sopravvissuti all’attacco di una misteriosa creatura, vengono catturati dall’Ordine Senza Nome, che difende la Grande Muraglia dai mostri alieni Tao Tei, in arrivo ogni sessant’anni.
Ben presto infatti, un gruppo di enormi creature li attacca ma, durante la battaglia, aiutati dall’europeo Ballard (Willem Dafoe) i due combattono eroicamente, annientando due dei mostri. A conclusione dello scontro, viene deciso di concedergli la libertà e mentre Tovar pensa alla fuga, William, affascinato dalla comandante Lin (Jing Tian), sceglie invece di restare e unirsi alla difesa della Cina.
Con circa 150 milioni di dollari di budget a disposizione, la produzione scelse di non girare le scene direttamente sulla storica Grande Muraglia. Nel mirino della troupe è stata infatti individuata una precisa location, più adatta a ricreare questa imponente ambientazione, in termini di costi e impatto visivo.
Il fulcro delle riprese di The Great Wall è stata la città portuale di Qingdao, nella provincia di Shandong, a sud di Pechino. Qingdao è nota non solo per il suo porto e l’industria, ma anche per il grande complesso di studi cinematografici, il Qingdao Oriental Movie Metropolis.
Gran parte delle riprese si sono svolte qui, grazie agli ampi spazi e alle infrastrutture all’avanguardia che hanno permesso di gestire scene d’azione e ricostruzioni spettacolari. Il regista Zhang Yimou, famoso per il suo stile visivo in Hero e La foresta dei pugnali volanti, ha utilizzato la tecnologia dello studio per realizzare set dettagliati della muraglia e delle torri difensive, creando un’ambientazione immersiva senza utilizzare la vera Grande Muraglia.
Girare direttamente sulla Grande Muraglia Cinese sarebbe stato molto complicato. Essendo un patrimonio mondiale dell’UNESCO e un simbolo nazionale, il sito è strettamente protetto, con accessi limitati dalle autorità cinesi per garantirne la conservazione.
Per una produzione cinematografica di grandi dimensioni, che richiedeva set articolati e scene d’azione, filmare sulla muraglia reale non era una soluzione praticabile.
Inoltre, il regista Zhang Yimou voleva mantenere il pieno controllo della scenografia e girare le battaglie senza mettere a rischio l’integrità del prezioso monumento storico.
Oltre alla costruzione fisica della muraglia, la produzione ha fatto ampio uso della CGI per arricchire le scene d’azione. Questa tecnologia ha permesso di creare battaglie epiche e di amplificare la grandiosità della muraglia, aggiungendo elementi fantasy. Grazie agli effetti visivi avanzati, The Great Wall offre una rappresentazione spettacolare e immersiva della Cina antica, mescolando storia e mito.
Le creature mostruose inoltre, sono interamente generate in CGI, conferendo al film un forte carattere fantasy. La combinazione tra scenografie reali e digitali rende l’esperienza visiva coinvolgente e avventurosa. Pur non essendo girato sulla vera Grande Muraglia dunque, il film sfrutta al massimo il lavoro di scenografi e tecnici, che unito all’uso della CGI, porta sullo schermo un perfetto mix di ambientazioni suggestive.
The Great Wall va in onda il 15 ottobre alle 21.30 su Italia 1.
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