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In occasione della ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma (15-26 ottobre 2025), arriva l’atteso Anna, un film che celebra la vita e la carriera della leggendaria Anna Magnani. Diretto, scritto e interpretato da Monica Guerritore, il progetto rende omaggio all’icona della Roma popolare e del grande schermo.
Con Tommaso Ragno nei panni di Roberto Rossellini, Lucia Mascino, Roberto De Francesco e tanti altri, Anna è il primo film in assoluto dedicato a questa icona insostituibile. Presentato in anteprima alla Festa del Cinema nella sezione Grand Public, arriverà poi nelle sale italiane il 6 novembre distribuito da Notorious Pictures.
Il 21 marzo 1956, Anna Magnani conquista il Premio Oscar come miglior attrice per La Rosa Tatuata. Trascorre la notte dell’attesa tra le piazze e i vicoli di Roma, circondata dall’affetto del popolo e dai ricordi che abitano il suo cuore. Al suo fianco c’è Carol Levi, la giovane che diventerà la sua agente. Con l’alba arriva la vittoria, ma è un’alba fugace.
Il destino, imprevedibile, la spinge ai margini proprio nel momento del suo massimo splendore. Il film racconta così la vicenda umana di Anna, donna intensa, impulsiva e irresistibile nei suoi momenti di follia. Attorno a lei ruota il mondo di Cinecittà, tra liti con i registi, tradimenti, il figlio e, costante nella sua mente, Roberto Rossellini: “un’impronta nel cuore che vive anche quando il tempo ha cancellato tutto il resto”. Tornerà da lei per non lasciarla mai più.
Anna è un racconto intimo e potente, un ritratto intenso e autentico, che attraverso lo sguardo dell’autrice e interprete, infrange l’immagine tradizionale dell’icona e ne rivela il segreto più profondo, trasformando la sua storia personale in un racconto universale di umanità.
Dal punto di vista drammaturgico, la scrittura del film segue per due terzi lo scorrere delle ore, quasi in tempo reale, al di là dell’oceano. In questo arco narrativo, la vitalità di Anna si manifesta pienamente, distesa nel ritmo di una notte che sembra non finire mai. È proprio il tempo, con la sua lentezza e profondità, a permettere che emerga la sua personalità esuberante e generosa, riportando in superficie i ricordi e le esperienze che l’hanno resa la donna che è diventata.
Quando però crede di aver raggiunto il suo obiettivo, la realtà la sovrasterà rivelandosi una falsa vittoria. Il contesto storico e la sua età si impongono. Ha ottenuto ciò che desiderava, ma non ciò di cui aveva davvero bisogno: ruoli femminili all’altezza del suo talento. Con l’arrivo della Nouvelle Vague, viene esclusa e relegata ai margini. La terza parte del film, più breve e asciutta, riflette questa trasformazione: il linguaggio si fa essenziale, il calore svanisce, e la Magnani ombrosa e malinconica prende forma nel silenzio di un cinema che ormai è cambiato.
“Non voglio fare un grande film, non voglio stupire con effetti speciali. Io interprete voglio incarnarla, perché possa tornare a vivere e farci sentire che cosa ha passato. Quando Anna Magnani dichiara ‘Ho fatto l’attrice per avere quella carezza che mi è mancata’, parla anche la donna a cui è mancato l’amore più grande, Roberto Rossellini, e quell’amore le è mancato per tutta la vita”.
Di seguito vi segnaliamo alcune dichiarazioni di "colleghi" della Magnani riportate nel pressbook ufficiale di Anna per avere un'idea della considerazione che si ha nel mondo di questa icona italiana del grande schermo.
Meryl Streep ha detto:
“La dea, davvero fantastica, l’intensità degli occhi, tutto. L’impegno assoluto nei confronti di qualsiasi cosa abbia fatto. Di questo impegno scoppiava proprio”
Helen Mirren:
“La mia eroina di tutti i tempi, la mia dea della recitazione è stata Anna Magnani. È un’attrice straordinaria, non era un’attrice selvaggia, aveva una grandissima tecnica, era molto precisa ma in lei c’è una libertà incredibile, e io guardo a lei ancora oggi”
E infine Yuri Gagarin a bordo della Vostok nel ’61:
“Saluto la fraternità degli uomini, il mondo delle Arti e Anna Magnani”.
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