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I migliori sei tennisti al mondo e un montepremi da favola. Attesa per Jannik Sinner
Jannik Sinner non ci sarà alla Coppa Davis 2025. Lo ha comunicato per primo Filippo Volandri nei giorni scorsi, il capitano azzurro della Nazionale italiana di tennis: "Non ha dato la sua disponibilità per il 2025". È una rinuncia che ha fatto e continua a far discutere tra gli appassionati (e non solo) per vari motivi, nonostante le ragioni di Sinner siano chiare e da lui stesso già spiegate.
La Coppa Davis è la competizione a squadre più importante del tennis maschile. Quest'anno le finali si giocheranno a Bologna dal 18 al 23 novembre, a cui parteciperanno otto nazionali. Le ultime due edizioni, 2023 e 2024, sono state vinte dall'Italia, grazie anche a Sinner, che quest'anno ha tuttavia deciso di saltare. Ci saranno invece Lorenzo Musetti, Flavio Cobolli, Matteo Berrettini, Simone Bolelli e Andrea Vavassori, i cinque tennisti italiani convocati da Volandri.
Una decisione che era nell'aria, legata probabilmente alla stanchezza accumulata durante la stagione, scelta che Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, ha commentato così: "Comprendiamo e rispettiamo la decisione di Jannik, per noi comunque molto dolorosa, che arriva al termine di una stagione lunga e intensa, nella quale ha ancora una volta dimostrato di essere un punto di riferimento straordinario per tutto il movimento tennistico italiano. La Coppa Davis rappresenta per lui – e per tutti noi – un simbolo di orgoglio e di appartenenza, e siamo certi che tornerà presto a indossare la maglia azzurra con la stessa passione e determinazione di sempre".
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Il desiderio di riposare e prepararsi meglio in vista dell'Australian Open di gennaio, suo primo grande obiettivo della stagione 2026, e il fatto che l'Italia ha già vinto due volte la competizione di recente, sono due motivazioni della rinuncia alla Coppa Davis 2025 di Sinner spiegate da lui stesso durante un'intervista di Sky Sport poche ore dopo l'annuncio di lunedì.
È inoltre probabile (questo non lo ha detto) abbiano avuto un peso nella decisione anche le difficoltà fisiche che nel corso della stagione hanno costretto Sinner a doversi ritirare. Come a inizio ottobre in Cina durante una partita del torneo Masters 1000 di Shanghai, caso preceduto da alcuni problemi fisici riscontrati durante l'ATP 500 di Pechino, che era comunque riuscito a vincere. O ancora, ad agosto, il ritiro dalla finale contro Carlos Alcaraz del Masters 1000 di Cincinnati.
Il fatto che la Coppa Davis abbia perso valore negli ultimi anni, tanto che dal 2015 non assegna nemmeno più punti ATP validi per la classifica dei migliori tennisti al mondo, è probabile abbia influito nella scelta di Sinner di rinunciare. D'altronde, in uno sport individuale come il tennis, una competizione nazionale a squadre come la Davis conta oggettivamente meno rispetto ad altri sport.
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Sinner avrebbe potuto conquistare la Coppa Davis davanti al suo pubblico, considerando che quest'anno si gioca a Bologna. "Per qualsiasi sportivo la Nazionale deve essere sempre la Nazionale, una meravigliosa entità superiore", ha scritto il vicedirettore della Gazzetta dello Sport Gianni Valenti. Dure, come di consueto, anche le parole dell'ex tennista Nicola Pietrangeli e di altri commentatori più e meno vicini al tennis, da cui emerge spesso la questione del patriottismo.
"Posso dire a Sinner che mi dispiace, che fossi stato in lui uno sforzo l’avrei fatto, che sarebbe stato utile anche per tirarsi fuori dalle polemiche che di sicuro prenderanno fuoco. Ma posso dargli torto quando viene a dirci che l’unica priorità è cominciare bene il 2026 e che una settimana di riposo o di lavoro, alla fine, fa la differenza?" sono le parole di Adriano Panatta, ex tennista e telecronista che, insieme al collega Paolo Bertolucci, ha viceversa difeso la scelta di Sinner di rinunciare alla Coppa Davis.
Dopo aver travolto Daniel Altmaier all'esordio ai Vienna Open con un 6-0 6-2 in 58 minuti, il match più veloce della sua carriera, Sinner ha risposto così alle inevitabili domande riguardo alla sua rinuncia alla Davis: "Posso solo dire che accetto tutte le critiche, ho già detto tutto su questo tema e non ho nulla da aggiungere".
Spegniamo dunque i microfoni. Vale la pena ricordare solo che la sua stagione dovrebbe chiudersi con le ATP Finals di Torino, in programma dal 9 al 16 novembre.
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