Predator: Badlands, tutto quello che sappiamo del film che rinnova la saga cult
Un futuro lontano, un pianeta letale e due emarginati in cerca di redenzione. In sala dal 6 novembre

C’è un episodio poco conosciuto che racconta molto del legame tra Zohran Mamdani, nuovo sindaco di New York, e sua madre, la celebre regista Mira Nair. Anni fa, quando aveva appena 14 anni, fu proprio lui a suggerirle di rifiutare una delle offerte più prestigiose della sua carriera: la regia di Harry Potter e l’Ordine della Fenice.
Mira Nair, regista indo-americana nota per film come Amelia (1991) e Monsoon Wedding (2001), ha raccontato la vicenda durante un incontro al Jaipur Literature Festival del 2018. Dopo il successo de La Fiera delle Vanità, interpretato da Reese Witherspoon, la Warner Bros. le aveva proposto di dirigere il quinto capitolo della saga di Harry Potter.
«Ero completamente immersa nella lavorazione di The Namesake - Il destino nel nome», ha ricordato Nair, riferendosi al film del 2006 tratto dal romanzo di Jhumpa Lahiri. «Stavo attraversando un periodo di grande malinconia per la perdita improvvisa di mia suocera, che per me era come una madre. Quella tristezza mi ha ispirato a girare The Namesake, perché Lahiri scriveva proprio di quel dolore profondo che si prova nel perdere un genitore in un paese straniero».
Quando la proposta di Warner Bros. arrivò, mancava solo un mese all’inizio delle riprese di The Namesake. Nair ammise di essersi sentita tentata, anche perché suo figlio Zohran aveva imparato a leggere proprio grazie ai libri di J.K. Rowling. Ma non sapeva se accettare.

Fu allora che chiese consiglio al figlio adolescente. E la risposta di Zohran fu tanto semplice quanto illuminante: «Mamma, molti bravi registi possono fare Harry Potter, ma solo tu puoi fare The Namesake.» «È stata una frase liberatoria e chiarificatrice», ha raccontato Nair. «Ha definito il modo in cui ho vissuto la mia vita: capire cosa posso fare che sia davvero unico, rendere la mia specificità la mia firma artistica.»
Quella filosofia l’ha guidata per tutta la carriera, anche quando dovette affrontare resistenze a Hollywood. Durante la produzione di Mississippi Masala, ricordò un episodio emblematico: «Il capo dello studio mi chiese se potevo fare spazio a un protagonista bianco. Gli risposi: “Posso prometterti una cosa: tutti i camerieri del film saranno bianchi.”»
Una risposta ironica ma determinata, che la costò l’accordo con quello studio, salvo poi trovare un altro produttore e realizzare il film con Denzel Washington e Sarita Choudhury, una storia d’amore interrazziale che fece storia nel cinema americano.

Mentre Mira Nair proseguiva il suo percorso di regista indipendente e cosmopolita, suo figlio Zohran intraprendeva una carriera politica. E nel 2025, a soli 34 anni, ha ottenuto una vittoria storica, diventando sindaco di New York sfidando l’ex governatore Andrew Cuomo.
Prima di questa elezione, Mamdani aveva rappresentato il 36° distretto dell’Assemblea dello Stato di New York, che comprende i quartieri di Astoria, Astoria Heights e Ditmars-Steinway nel Queens. Ora si prepara a portare in Campidoglio la stessa visione progressista e multiculturale che, molti anni fa, aveva già ispirato la madre a scegliere l’arte dell’identità invece del richiamo della fama.
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