La fabbrica di Cioccolato Depp
Johnny Depp è Wonka ne La Fabbrica di Cioccolato - foto via Wikimedia Commons/Bielbienneboy

La Fabbrica di Cioccolato di Tim Burton: ecco perché regge il confronto con il film del 1971

Il film di Tim Burton con Johnny Depp? Un degno erede del classico con Gene Wilder
A cura di Letizia Rogolino
Articolo pubblicato il:
13 Novembre 2025

Stasera, 13 novembre, La fabbrica di cioccolato torna in prima serata su Italia 1, pronto a farci immergere ancora una volta nel mondo surreale, goloso e coloratissimo di Willy Wonka. Uscito nel 2005 e diretto da Tim Burton, il film con Johnny Depp nei panni dell’eccentrico cioccolatiere offre una reinterpretazione audace e visivamente straordinaria del grande classico del 1971 con Gene Wilder.

Di cosa parla La Fabbrica di Cioccolato

La storia è quella che tutti conosciamo: il giovane Charlie Bucket, un bambino umile ma pieno di immaginazione, trova uno dei cinque biglietti d’oro che gli aprono le porte della misteriosa fabbrica di cioccolato di Willy Wonka. Da lì inizia un viaggio tra fiumi di cacao, invenzioni impossibili e lezioni morali che, ancora oggi, restano attualissime.

Eppure, a quasi vent’anni dall’uscita, la versione di Burton non solo regge il confronto con l’originale, ma in molti aspetti riesce perfino a superarlo. In attesa della messa in onda, ecco i motivi per cui vale assolutamente la pena (ri)scoprire La fabbrica di cioccolato, un film che tra nostalgia e modernità, continua a brillare di un fascino tutto suo.

Le canzoni sono molto più varie

Nel film del ’71 gli Oompa Loompa cantavano sempre sulla stessa melodia, il famoso motivetto “Oompa Loompa” che, pur essendo iconico, dopo qualche scena risultava un po’ ripetitivo. Quando si arriva all’episodio di Mike Teavee, quella canzoncina inizia a stancare un po'. Il film di Tim Burton, invece, non ha questo problema, anzi, ogni brano ha una propria identità musicale: si passa dalla canzone dallo stile flower power e folk dedicata a Veruca Salt, fino al pezzo heavy metal che accompagna l’avventura di Mike.

Tutti gli Oompa Loompa sono interpretati da Deep Roy, che riesce a essere irresistibilmente comico, soprattutto durante la scena rock. Ero incuriosita nell’attesa di ogni nuovo numero musicale, apprezzando la varietà e la creatività di ciascuno. Ogni canzone riesce a distinguersi dalle altre, tanto che mi è capitato di riascoltarle anche al di fuori del film, segno che Burton ha fatto centro.

Tim Burton Willy Wonka
Tim Burton alla premiere de La fabbrica di Cioccolato - foto via Wikimedia Commons/S Pakhrin from DC, USA

Un’estetica affascinante in stile Tim Burton

Qualcuno ne La fabbrica di cioccolato del 2005 ha percepito un “look burtoniano forzato” che poi è stato fortemente presente in Alice in Wonderland o Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali. E ha pensato addirittura che quel film segnasse l’inizio del declino dello stile visivo di Tim Burton, e che il suo ultimo vero capolavoro fosse stato Big Fish.

Per altri invece La fabbrica di cioccolato è visivamente molto più interessante. Dal punto di vista estetico è affascinante e ricco di dettagli, degno delle sue opere più amate come Beetlejuice o Edward mani di forbice. Invece di puntare su atmosfere cupe e gotiche, Burton qui sceglie qui una tavolozza vivace e coloratissima, quasi psichedelica, più vicina allo spirito spensierato di Pee-Wee’s Big Adventure.

È curioso, perché il film originale del 1971 aveva un tono sorprendentemente oscuro; al contrario, questa versione capovolge completamente l’atmosfera, trasformando la storia in un’esperienza visiva allegra, luminosa e ironica, un ribaltamento piacevole del tipico stile ombroso del regista.

Wonka La Fabbrica di Cioccolato
La cioccolata Wonka. foto via Shutterstock/eyematter

La versione di Willy Wonka by Johnny Depp

Gene Wilder è insuperabile, e nessuno potrà mai replicare la magia della sua interpretazione. Tim Burton, però, ha scelto di prendere una strada completamente diversa, creando un Willy Wonka inedito, un personaggio inquieto, stravagante e segnato da un rapporto difficile con il padre. A completare il tutto, quel taglio di capelli “alla Principe Valiant” che lo rende ancora più bizzarro.

La performance di Johnny Depp in un primo momento ha infastidito alcuni proprio perchè era molto distante da quella di Wilder, tanto da sembrare una caricatura. Ma poi è stato apprezzato ed è stato notato che non è affatto buono, ma sembra quasi divertirsi nel vedere i piccoli protagonisti puniti per i loro difetti.

È un uomo solitario, misantropo, incapace (e forse disinteressato) a relazionarsi con gli altri, completamente assorbito dal suo mondo di cioccolato e invenzioni. Un Willy Wonka più freddo, più fragile e più complesso: diverso, certo, ma incredibilmente affascinante nella sua eccentricità.

La Fabbrica di Cioccolato va in onda giovedì 13 novembre in prima serata su Italia 1.

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Letizia Rogolino
Redattrice

Giornalista e copywriter, appassionata di cinema, serie TV e viaggi. Cinefila incallita e anima vagabonda, amo perdermi tra i road movie, il mare e le atmosfere degli anni '80. I dolci sono il mio comfort food, guidare mi rilassa, correre all’aria aperta mi rigenera. E quando posso, suono il banjo. Racconto storie, luoghi ed emozioni con la stessa curiosità con cui esploro il mondo.

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