Nuovi segnali stradali con il bordo verde: cosa significano e dove si trovano
Già utilizzati sulle strade di alcuni Paesi vicino a scuole, ospedali e aree residenziali, arriveranno anche in Italia?

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, venerdì 28 novembre, ha pubblicato l'elenco degli autovelox autorizzati in Italia. La pubblicazione fa seguito a un censimento nazionale appena concluso che ha coinvolto amministrazioni ed enti da cui dipendono gli organi di polizia stradale.
In sostanza, ora è possibile cercare e verificare se il dispositivo che ha rilevato l'infrazione sia tra quelli censiti dal Ministero. In caso contrario, la multa ricevuta è da considerarsi nulla, teoricamente, in quanto la situazione è più complessa. Ma proviamo a fare un po' di chiarezza.

L'elenco nazionale degli autovelox pubblicato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è consultabile accedendo alla seguente pagina: velox.mit.gov.it/dispositivi. Nella lista ci sono i vari dispositivi autorizzati con alcune informazioni indicate dagli enti e dalle amministrazioni relativi, tra cui marca, modello, versione, matricola, posizione e altri dati.
Complessivamente, sono 3.625 tra autovelox fissi, mobili, sistemi tutor e telecamere installate in prossimità di incroci e sui semafori. Milano è la città che ne ha di più con 134 autovelox censiti, seguita da Torino con 116 e Roma con 115. Rispetto alle stime degli scorsi anni sono comunque molto meno, considerando che in più occasioni si parlava di oltre 11mila dispositivi attivi installati sulle strade italiane.
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Nonostante i buoni propositi del censimento e della conseguente pubblicazione dell'elenco degli autovelox autorizzati, restano tuttavia ancora diversi nodi da sciogliere molto importanti. Per esempio, è difficile capire dove si trovino concretamente, perché nella lista non ci sono riferimenti precisi relativamente alla posizione degli autovelox fissi. E non è stata nemmeno risolta la questione della differenza tra omologazione e approvazione dei dispositivi.
Fino a una sentenza della Cassazione del 2022 erano sostanzialmente due sinonimi per riferirsi alle procedure usate per autorizzare un autovelox e ritenerlo regolare. Ma da allora, per essere valida una multa si è deciso debba provenire da un autovelox omologato, non solo approvato, procedura di omologazione non ancora chiarita né stabilita dal Ministero. Nemmeno ora che è stato pubblicato questo elenco di dispositivi autorizzati.
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Come anticipato, se il nome dell'apparecchio che ha rilevato l'infrazione non compare nella lista nazionale in questione significa che la multa è nulla e può essere contestata. Almeno in teoria. In attesa di chiarimenti in merito, il Ministero ha promesso che terrà aggiornato l'elenco.
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