La Grecia a Roma: ai Musei Capitolini un viaggio nella bellezza che ha plasmato l’Occidente
Oltre 150 capolavori raccontano l’eredità greca che ha trasformato Roma l'ntera cultura occidentale

Dall'11 dicembre 2025 all’11 gennaio 2026, il Palazzo delle Esposizioni di Roma ospiterà la mostra Giorgio Morandi nella Collezione ENI, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, dall’Azienda Speciale Palaexpo e curata da Eni, visitabile gratuitamente. L’esposizione rappresenta un nuovo capitolo nella storia culturale dell’azienda, da sempre vicina all’arte e alla promozione della cultura, e costituisce un’occasione unica per scoprire il patrimonio artistico raccolto da Eni a partire dagli anni Cinquanta grazie alla visione del suo fondatore, Enrico Mattei.
La mostra si concentra su due nature morte di Giorgio Morandi, una realizzata nel 1919 e l’altra nel 1941, opere che fanno parte del nucleo storico della Collezione ENI. Questi capolavori permettono non solo di ammirare la raffinata tecnica del maestro bolognese, ma anche di raccontare la nascita e lo sviluppo della collezione aziendale, che riflette la convinzione di Mattei sull’arte come motore di crescita culturale, condivisione e comunità. La mostra diventa così uno strumento per comprendere come l’arte possa intrecciarsi con la storia di un’impresa e, allo stesso tempo, dialogare con il grande pubblico.

Giorgio Morandi nacque a Bologna nel 1890 e trascorse quasi tutta la sua vita nella città natale, insegnando per più di venticinque anni all’Accademia di Belle Arti. La sua produzione, che comprende pittura, incisione, acquerello e disegno, è considerata una delle vette dell’arte italiana del XX secolo. Morandi è universalmente noto per le sue nature morte, in cui oggetti comuni come bottiglie, vasi e ciotole assumono una qualità meditativa e poetica.
La sua arte si distingue per la capacità di trasformare il quotidiano in un’esperienza contemplativa, attraverso l’uso del colore, della luce e della composizione. Con il passare degli anni, il suo linguaggio visivo si fece sempre più essenziale e intimo, arrivando a rappresentare una sorta di meditazione silenziosa sulla vita e sulle forme.
Visitare la mostra significa immergersi in un percorso che valorizza due nature morte emblematiche di Morandi, una del primo dopoguerra e l’altra del 1941, allestite in modo da esaltarne la profondità poetica e l’armonia compositiva. L’esposizione offre anche l’opportunità di conoscere meglio la Collezione ENI, nata negli anni Cinquanta e testimone della visione di un’azienda impegnata culturalmente.
L’iniziativa di Eni va oltre la semplice esposizione di opere d’arte. La scelta di dedicare una mostra a Morandi rappresenta un segno concreto dell’impegno dell’azienda nella tutela e promozione del patrimonio culturale. Creare e valorizzare una collezione aziendale ha un valore duplice: da un lato contribuisce a preservare la memoria artistica e culturale del Paese, dall’altro permette al grande pubblico di entrare in contatto con opere di alto valore, normalmente conservate in contesti privati. La Collezione ENI assume così il ruolo di ponte tra il mondo industriale e quello culturale, dimostrando come l’arte possa essere un patrimonio collettivo da condividere, conoscere e valorizzare.

Visitare questa esposizione significa entrare in contatto diretto con due capolavori di Morandi, opere in grado di restituire la bellezza e la poesia del quotidiano attraverso una visione meditativa e intensa. La mostra permette di comprendere la filosofia che accompagna la Collezione ENI, fatta di memoria, comunità e crescita culturale. Inoltre, offre l’occasione di esplorare il Palazzo delle Esposizioni, luogo storico e prestigioso, mentre ci si lascia guidare dalla silenziosa profondità delle nature morte di Morandi, che trasformano oggetti comuni in testimonianze di introspezione e bellezza senza tempo.
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