Bondi Beach è una delle spiagge più iconiche di Sydney che in queste ore è al centro dell’attenzione mondiale dopo il tragico attentato del 14 dicembre 2025. Poco prima delle 19 locali di domenica, la città australiana è stata teatro di un attentato armato in cui quindici persone, di età compresa tra 10 e gli 87 anni, hanno perso la vita, mentre più di 40 persone hanno riportato ferite più o meno gravi.

Secondo le autorità, l’attacco aveva come obiettivo la comunità ebraica locale che stava celebrando il primo giorno di Hanukkah. Nei pressi della scena è stata trovata un’auto con ordigni esplosivi. Tra le vittime confermate c’è anche il rabbino Eli Schlanger, organizzatore della festa. Il governo australiano e le autorità locali hanno definito l’episodio come atto terroristico e antisemitico, mentre il primo ministro Anthony Albanese ha promesso che simili atti di odio saranno sradicati.

Si tratta del peggior attacco armato in Australia dal 1996, quando 35 persone furono uccise a Port Arthur, Tasmania, evento che portò a una stretta storica sul controllo delle armi nel paese. Nonostante l’episodio drammatico, la spiaggia di Bondi Beach rimane un simbolo della cultura balneare australiana, offrendo scenari mozzafiato, attività per famiglie e appassionati di sport acquatici, nonché eventi culturali di rilievo internazionale.

Cos’è Bondi Beach e dove si trova

Bondi Beach, conosciuta anche come Bondi Bay, è la spiaggia più iconica dell’Australia e una tappa obbligatoria per chi visita Sydney. Situata a circa 10 chilometri a est dal centro della città, nel quartiere omonimo, rappresenta un simbolo della cultura balneare australiana, con oltre un secolo di storia di surf, sole e divertimento.

Il nome “Bondi” deriva dalla parola aborigena “Boondi”, che indica l’acqua che si infrange sulle rocce, evocando il suono del mare. La spiaggia è lunga circa 1 chilometro, delimitata da scogliere ai lati e affacciata sull’Oceano Pacifico, offrendo paesaggi spettacolari che uniscono sabbia dorata e skyline urbano. La spiaggia è famosa tra i surfisti di tutto il mondo. La sicurezza dei bagnanti è garantita dal Bondi Surf Bathers’ Life Saving Club, fondato nel 1907, la più antica società di salvamento al mondo. Il club organizza attività per giovani dai 5 anni in su, insegnando loro a nuotare, fare surf e a salvare vite in mare.

Eventi a Bondi Beach

Bondi Beach è molto più di una semplice spiaggia: ogni anno ospita una serie di eventi culturali e sportivi che attirano visitatori da tutto il mondo. Ad agosto, la maratona amatoriale City2Surf attraversa la sabbia di Bondi, trasformando la spiaggia in un percorso di corsa unico nel suo genere. Tra ottobre e novembre, invece, la riva si trasforma in una vera e propria galleria a cielo aperto grazie a Sculpture by the Sea, un’esposizione di sculture che vede la partecipazione di artisti internazionali. La spiaggia ha anche fatto da scenario a eventi sportivi di livello mondiale: nel 2000, durante le Olimpiadi di Sydney, Bondi ha ospitato gare di beach volley e nuoto, con uno stadio temporaneo capace di accogliere fino a 10.000 spettatori.

Arte e storia

Bondi Beach conserva anche importanti tracce della storia e della cultura locale. Nella Ben Buckler Reserve, situata a nord della spiaggia, si possono ammirare incisioni rupestri aborigene che raffigurano pesci, squali e boomerang, un collegamento diretto con le antiche tradizioni della regione. L’elegante Bondi Pavilion, costruito negli anni ’20 come spogliatoio per i bagnanti, oggi ospita un teatro, gallerie d’arte e negozi, diventando un punto di riferimento culturale. Infine, il Bondi Icebergs Swimming Club, fondato nel 1929, è celebre per le sue sfide invernali e le competizioni regolari, rappresentando un’istituzione storica per gli amanti del nuoto e della vita balneare australiana.

Curiosità

Bondi Beach vanta una storia lunga e affascinante, segnata da eventi importanti e trasformazioni culturali. Nel 1882 la spiaggia fu dichiarata pubblica, dopo che il proprietario della tenuta originale aveva minacciato di chiuderla al pubblico, garantendo così l’accesso a tutti i cittadini. Un episodio tragico rimase impresso nella memoria collettiva il 6 febbraio 1938, giorno noto come “Black Sunday”, quando cinque persone persero la vita e altre 250 furono salvate da violente onde che si abbatterono sulla riva.

Dopo la Seconda guerra mondiale, Bondi Beach divenne una meta privilegiata per numerose comunità di immigrati ebrei provenienti da Europa e Sudafrica, arricchendo il quartiere di una vivace dimensione culturale. Un’altra curiosità riguarda l’abbigliamento da spiaggia: tra il 1935 e il 1961 era in vigore un’ordinanza sulla decenza dei costumi da bagno, oggi superata, mentre il topless è diventato pratica comune soprattutto nella parte meridionale della spiaggia.