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Lo sapevate che esiste una sneaker alla banana?

L'ultima provocazione di Balenciaga in realtà è una scarpa ad altissimo coefficiente green
A cura di Fabio Giusti
Articolo pubblicato il:
3 Giugno 2024

Demna Gvasalia, ormai da quasi dieci anni direttore creativo di Balenciaga, ci ha abituati da sempre a qualsiasi tipo di provocazione: il sacco della spazzatura come borsa, il nastro adesivo come braccialetto, la confezione di patatine come pochette. Non stupisce affatto, quindi, che ora stia lanciando il primo paio di scarpe realizzate con una banana. Tuttavia, se andiamo oltre il comprensibile stupore iniziale, si scopre che stavolta non si tratta soltanto di una provocazione estetica, bensì di un'iniziativa ad altissimo coefficiente green. Balenciaga ha infatti presentato la sua prima sneakers in Bananatex®, materiale ecosostenibile sviluppato da un team di designer svizzeri che si ottiene dalla lavorazione delle fibre della pianta di banana di Abacà, nota anche come "canapa di Manila".

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Il marchio guidato da Demna ha scelto niente meno che l’iconica Triple S per lanciarsi nel mercato della sostenibilità, una scarpa immediatamente riconoscibile e un vero must-have per fashionisti. La taglia chunky che caratterizza il design della scarpa non è cambiata, quello che è stato modificato è esclusivamente il materiale con il quale è stata realizzata. Bananatex® è un tessuto resistente, durevole, tecnico, completamente plastic-free, la cui produzione segue in maniera ortodossa tutti i principi dell’economia circolare. I due brand hanno collaborato gomito a gomito per far sì che il celebre design della Triple S si sposasse perfettamente con l’innovativo materiale derivato dalla banana. Al momento, sono state lanciate due versioni basic, una in bianco naturale e una in nero, e sono già disponibili presso i negozi e sull’e-commerce del brand.

Fabio Giusti
Redattore

Nato a Napoli e adottato da Roma, passa la quasi totalità delle sue ore da sveglio a leggere libri, ascoltare musica e vedere molti (ma mai troppi) film. E, se consideriamo che ha 48 anni, sono davvero un sacco di ore. Nel tempo che resta scrive. Dei libri che legge, della musica che ascolta e dei molti (ma mai troppi) film che vede.

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