John Landis
Il regista John Landis - foto via Wikimedia Commons/Pietro Luca Cassarino

75 anni di John Landis: 5 film da rivedere per celebrare il maestro della commedia

Un viaggio tra risate, mostri e musica alla (ri)scoperta di un autore che ha segnato il cinema degli anni ’80.
A cura di Letizia Rogolino
Articolo pubblicato il:
3 Agosto 2025

Il 3 agosto 2025 John Landis compie 75 anni. Regista, sceneggiatore e produttore, Landis è una delle figure più iconiche del cinema americano degli anni ’70 e ’80. Con il suo stile irriverente, ritmi scatenati e un mix inconfondibile di comicità, musica e citazioni pop, ha firmato alcuni dei film più amati di sempre.

Difficile trovare qualcuno che non abbia visto la maggior parte delle sue opere. A Natale, per esempio, Una Poltrona per Due è d'obbligo nei palinsesti televisivi, ma anche The Blues Brothers e altri titoli che non ci stanchiamo mai di rivedere. In questo giorno speciale, vi consigliamo 5 rewatch perfetti per celebrare il maestro della commedia intelligente.

The Blues Brothers

Blues Brothers è più di un film, è un’esplosione musicale con soul, blues e R&B, condita da inseguimenti spettacolari e camei memorabili (Aretha Franklin, Ray Charles, James Brown). John Belushi e Dan Aykroyd formano la coppia perfetta. Semplicemente immortale.

Nati da uno sketch del Saturday Night Live, Jake e Elwood Blues sono diventati, con The Blues Brothers, due delle figure più riconoscibili e amate della cultura pop americana. La trama è semplice quanto efficace: appena uscito di prigione, Jake viene raggiunto dal fratello Elwood. Scoprono che l’orfanotrofio in cui sono cresciuti rischia di essere chiuso per mancanza di fondi. La soluzione? Rimettere insieme la vecchia band e raccogliere i soldi con una serie di concerti. Peccato che sulla loro strada si mettano la polizia, una ex fidanzata armata (Carrie Fisher), una banda di nazisti dell’Illinois e un gruppo di musicisti rivali.

Blues Brothers
The Blues Brothers - foto via Wikimedia Commons/Andrzej Otrębski

Una Poltrona per Due

Capitalismo, Natale e truffe in borsa al centro di questo film amato da più di una generazione. Una delle commedie natalizie più amate di sempre con Eddie Murphy e Dan Aykroyd, irresistibili in un racconto che mescola umorismo tagliente e critica sociale. Ancora oggi, un appuntamento fisso in TV durante le feste.

Ambientato in una Philadelphia addobbata a festa, Una poltrona per due racconta l’incontro, o meglio lo scontro, tra due uomini che provengono da mondi diametralmente opposti. Louis Winthorpe III (Dan Aykroyd) è un raffinato agente di cambio, impeccabile nel suo abito gessato e abituato a vivere tra il lusso, le convenzioni dell’alta società e le superficialità affettive, come dimostra il suo rapporto con la fredda fidanzata Penelope.

Dall’altra parte della città c’è Billie Ray Valentine (Eddie Murphy), un senzatetto con uno spiccato talento per la parlantina, una fantasia brillante e una notevole capacità di improvvisazione, che usa per cavarsela nelle situazioni più disparate. Le loro vite si incrociano la vigilia di Natale, quando un malinteso tra i due attira l’attenzione dei ricchi e spietati fratelli Duke.

I due magnati, convinti che la natura umana sia più influenzata dall’ambiente che dalla genetica, decidono di metterli al centro di un esperimento sociale: rovinare Louis, privandolo di tutto, e dare a Billie Ray un lavoro prestigioso per testare il suo “potenziale”. Mentre Billie Ray dimostra doti sorprendenti nel mondo dell’alta finanza, Louis precipita in una crisi esistenziale. Ma con l’aiuto della determinata Ophelia (Jamie Lee Curtis), Louis riscopre se stesso. I due uomini, inizialmente rivali, finiranno per unire le forze in una vendetta esilarante quanto ingegnosa.

John Belushi e Dan Aykroyd
John Belushi e Dan Aykroyd - foto via Wikimedia Commons

Animal House

La commedia universitaria per eccellenza risale al 1978 con un favoloso John Belushi, insieme a Karen Allen e Kevin Bacon nel cast. Larry e Kent, due matricole appena arrivate al College Faber, cercano di entrare a far parte di un club studentesco. Dopo essere stati snobbati dall’élitario Omega, frequentato da studenti benestanti e conformisti, vengono accolti nella caotica confraternita Delta.

Qui regna l’anarchia, e la figura di spicco è John “Bluto” Blutarsky: sporco, sovrappeso, irriverente e del tutto fuori controllo. Ma il rettore del college, stanco delle continue provocazioni, decide di dichiarare guerra al club. Sarà Bluto, con la sua imprevedibile genialità, a guidare la rivolta in un finale esilarante e distruttivo.

Con questo film, Landis ridefinisce la comicità demenziale americana, dando vita al mito della Delta House. Belushi, nei panni del leggendario Bluto, diventa un’icona assoluta. Satira, anarchia e risate senza tempo. È qui che nasce il culto.

Eddie Murphy
Eddie Murphy con Lionel Richie - foto via Wikimedia Commons/Ellen Jaskol, Los Angeles Times

Il Principe cerca moglie

Nel regno africano (fittizio) di Zamunda, il giovane principe Akeem Joffer (Eddie Murphy) sta per compiere 21 anni e, secondo la tradizione, deve sposare una donna scelta dai suoi genitori. Ma Akeem è tutt’altro che entusiasta all’idea di un matrimonio combinato con una ragazza che non conosce e che sembra disposta ad obbedirgli in tutto e per tutto, senza alcuna personalità.

Desideroso di trovare una compagna che lo ami per ciò che è, e non per il suo status, Akeem convince il padre, re Jaffe Joffer (James Earl Jones), a lasciargli visitare l’America con la scusa di “seminare la propria eredità reale”. In compagnia del fedele servitore Semmi (Arsenio Hall), Akeem arriva nel cuore del Queens, a New York, convinto che lì troverà la “regina” dei suoi sogni. Per passare inosservato, si finge uno studente povero in cerca di lavoro.

Con toni da favola urbana e un umorismo mai banale, Il principe cerca moglie è una delle commedie più iconiche degli anni ’80. A metà strada tra satira sociale e romanticismo fiabesco, la pellicola è diventata un cult grazie ai suoi dialoghi brillanti, al ritmo narrativo e alla capacità di ridere (con garbo) delle differenze culturali e delle convenzioni.

lupo mannaro
Illustrazione di un lupo mannaro - foto via Wikimedia Commons/George Ochterlony Olinick

Un lupo mannaro americano a Londra

Questo film è la perfetta fusione tra horror e commedia. Landis gioca con i generi e sorprende tutti: il film è inquietante, divertente e visivamente innovativo. La trasformazione del protagonista, realizzata con effetti speciali ancora oggi impressionanti, ha fatto scuola. Un cult assoluto.

La storia segue David e Jack, due studenti americani in viaggio zaino in spalla nella campagna inglese. Dopo essersi imbattuti in un villaggio ostile e aver ignorato gli avvertimenti locali, vengono attaccati da una misteriosa creatura. Jack muore, mentre David sopravvive, ma inizia presto a sperimentare visioni raccapriccianti e incubi terrificanti. Ben presto, la realtà si fa chiara: David è stato morso da un lupo mannaro e la prossima luna piena segnerà la sua trasformazione.

Famoso per la spettacolare sequenza di metamorfosi – realizzata senza effetti digitali e ancora oggi considerata una pietra miliare del trucco prostetico (opera di Rick Baker, premiato con l’Oscar) – il film ha influenzato profondamente il genere horror e resta un classico assoluto.

Landis riesce in un’impresa rara: far convivere terrore autentico e momenti di grottesco umorismo, offrendo un racconto di mostri che è anche una riflessione malinconica sull’identità, la colpa e l’impossibilità di sfuggire al proprio destino.

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Letizia Rogolino
Redattrice

Giornalista e copywriter, appassionata di cinema, serie TV e viaggi. Cinefila incallita e anima vagabonda, amo perdermi tra i road movie, il mare e le atmosfere degli anni '80. I dolci sono il mio comfort food, guidare mi rilassa, correre all’aria aperta mi rigenera. E quando posso, suono il banjo. Racconto storie, luoghi ed emozioni con la stessa curiosità con cui esploro il mondo.

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