Arte & Cultura

A Roma la mostra "MUNCH. Il grido interiore"

Siamo andati all'evento inaugurale e ve lo raccontiamo
A cura di   Giulia Mariani

Despair, Edvard Munch in mostra a Roma

#FFFFFF

Despair, Edvard Munch in mostra a Roma

Despair, Edvard Munch in mostra a Roma

L’11 febbraio a Palazzo Bonaparte, a Roma, è stata inaugurata la mostra MUNCH. Il grido interiore, dedicata a Edvard Munch e in corso fino al 2 giugno 2025. L’esposizione si inserisce anche nelle celebrazioni del venticinquesimo anniversario di Arthemisia, ormai colosso dell’organizzazione di mostre in Italia, ma non solo. Emblematica, infatti, la trasferta a Barcellona, dal 14 febbraio al 20 luglio 2025, della mostra su Botero, da poco conclusasi a Roma. MUNCH. Il grido interiore rappresenta un evento artistico raro. Sono passati decenni dall’ultima mostra dedicata a Munch in questa città. Le cento opere esposte provengono integralmente dal Munch Museum di Oslo: si tratta di un prestito di portata storica, senza precedenti. A prescindere da questioni economiche, c’è da tenere in considerazione anche la praticità del trasporto. Per rendere ancor più espressivi i suoi dipinti, Munch li lasciava appesi ad alberi o contro le pareti esterne degli edifici, in banda agli agenti atmosferici. Le opere sono così diventate molto fragili e trasportarle non è un’attività semplice come si potrebbe pensare.

Despair, Edvard Munch in mostra a Roma
Edvard Munch, Disperazione, 1894, Olio su tela, 92x73 cm | Photo © Munchmusee

La mostra MUNCH. Il grido interiore a Roma

La mostra su Munch a Roma racconta il suo intero percorso artistico, dagli esordi fino alle ultimissime opere. In questo modo è possibile vedere non solo i temi che hanno maggiormente toccato l’artista norvegese, ma anche come è evoluto, nel tempo e di pari passo con la maturazione artistica, il modo in cui ha trattato ciascuna tematica. Uomo di immagini, ma anche di parole, Munch ha raccontato la sua interiorità anche attraverso fogli, annotazioni, lettere, una sceneggiatura teatrale. Comunicare le proprie percezioni è il motore di vita di Munch, attorno al quale è stata cucita tutta la mostra. È organizzata in sette sezioni tematiche. Allenare l’occhio sfida la percezione diretta della realtà, come nell’opera Malinconia. Quando i corpi si incontrano e si separano, a partire dalla serie sui Vampiri e dal componimento poetico Manifesto di Saint Cloud, indaga il rapporto tra i sessi, tra delusioni d’amore e promiscuità avanguardista. Fantasmi trova uno spazio fisico al filtro applicato all’esperienza del dolore e della malattia, di cui Disperazione è emblematico, mentre Munch in Italia documenta il passaggio dell’artista nel Bel Paese. Infine, L’Universo invisibile dedicato alla cosmologia personale e all’ambiente; la serie di autoritratti, quasi teatrali, della sezione Di fronte allo specchio; L’eredità di Munch, la grande conclusione sul lascito di un artista che ha fatto della sperimentazione la propria firma.

Allestimento della mostra su Munch
Allestimento sezione "Quando i corpi si incontrano e si separano" e la serie Vampiri

Il complesso Munch

Ci dispiace deludervi, ma L’Urlo non è presente. Questo, sebbene possa sembrare strano a chi legge, è in realtà un valore aggiunto della mostra. Permette di approfondire il Munch meno mainstream, quello più difficile da vedere rappresentato e da comprendere. Nonostante il Munch del tormento, quello più conosciuto, sia fortemente presente nei toni cupi e nelle tematiche drammatiche delle opere, a essere preponderante in questa mostra è l’indagine interiore. C’è anche un lato di Munch più positivo, quasi gioioso, anche se sempre introspettivo. Il grido interiore, infatti, non è soltanto quello della morte e della disperazione, ma è anche, a volte, un grido di gioia. Il tormento è anche tormento d’amore, di desiderio erotico, di bellezza, di spontaneità. Munch esplora il mondo attraverso le sue sensazioni e le riproduce tutte su supporto artistico. È questa la novità principale: questa a Roma non è una semplice mostra su Munch, è il racconto del processo di interpretazione emotiva del mondo e di esternazione personale del proprio sentire. Anche la sua tavolozza lo rispecchia: forte dell’esempio post-impressionista e di Gauguin, Munch si libera progressivamente dei colori osservabili in natura per riprodurre i colori dell’interiorità. Seguono il flusso dell’agitazione esistenziale: contrasti vibranti o più morbidi, in base allo stato d’animo.

Il Presidente della Repubblica e la Regina Sonja di Norvegia all'anteprima della mostra su Much a Roma
Il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e la Regina Sonja di Norvegia, in compagnia della direttrice di Arthemisia Iole Siena e dell'Ambasciatore norvegese in Italia Johan Vibe

Una pagina di storia dell'arte

All’alba dell’apertura, le aspettative sono alte: non solo per l’anno del Giubileo si attendono molti visitatori da tutto il mondo, ma l’esposizione, nella precedente tappa milanese a Palazzo Reale, ha registrato il record assoluto di visite a Milano, con oltre 220 mila presenze. A Roma, i numeri attesi sono ancora più alti. Anche noi di KuriUland siamo stati invitati alla conferenza stampa, condotta dalla Presidente di Arthemisia Iole Siena, dove si è parlato dell’importanza di non dimenticare la complessità del percorso di ciascun artista. Il lato meno crepuscolare e malinconico di Edvard Munch spesso passa in secondo piano, non se ne parla. Questa, in realtà, è parte integrante della poetica e dell’evoluzione dell’artista e il discorso culturale non può prescinderne. Togliere l’idea di maledettismo e non ridurre Munch a icona: questa è la cifra distintiva della mostra, secondo Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale di Milano. Prosegue Piraina: “La mostra Munch è un concetto diverso dall’artista Munch. Un’opera d’arte cambia, è polisemica. Ciascuna mostra riesce ad avere un significato diverso in base all’allestimento, in base a quale opera viene posizionata accanto. Il dialogo tra due opere innesta un ragionamento, che cambia di mostra in mostra”. Un’esposizione è un nuovo percorso, “un atto critico, è una pagina di storia dell’arte”, conclude Piraina. Sono intervenute anche Tone Hansen, direttrice del Museo Munch di Oslo, e Patricia Bergman, massima esperta di Munch e curatrice della mostra. Bergman ci ha tenuto a consigliare di visitare la mostra con uno stato d’animo calmo e aperto, perché così osservata non solo darà una nuova visione artistica di Munch, ma anche di chi siamo noi. Nel pomeriggio hanno presenziato alla mostra di Munch il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la regina Sonja di Norvegia, volata a Roma per suggellare l’incredibile dialogo instaurato tra Italia e Norvegia, in cui l’arte è mediatrice e vera protagonista.

Non limitarti alla lettura: trasforma l'ispirazione in azione! Scarica KuriU e inizia subito la tua avventura.

Iscriviti alla news letter

Rimani aggiornato sulle notizie di KuriUland
2024 KuriU SRL- P.IVA IT16956811000
Sede legale viale Bruno Buozzi, 60A- 00197 Roma
KuriUland è una testata registrata al Tribunale di Roma con il n° 38 del 07 Marzo 2023
KuriUland, prima di pubblicare foto e video, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne l’appartenenza o il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi.
Per segnalare alla redazione eventuali errori nell’uso del materiale, scriveteci a magazine@kuriu.it, provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi. 
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram