László Krasznahorkai
Illustrazione di László Krasznahorkai per il Nobel per la Letteratura 2025 - Niklas Elmehed © Nobel Prize Outreach

Chi è László Krasznahorkai, il vincitore del Premio Nobel per la Letteratura 2025

La vita e le opere dello scrittore ungherese che ha vinto l'ambito riconoscimento
A cura di Pietro Paolucci
Articolo pubblicato il:
10 Ottobre 2025

Giovedì 9 ottobre l'Accademia Svedese ha assegnato a László Krasznahorkai il Premio Nobel per la Letteratura 2025. È uno scrittore ungherese di 71 anni noto soprattutto per Satantango e Melancolia della resistenza. Non era il favorito dell'edizione di quest'anno secondo i pronostici, ma uno dei nomi che figura da anni tra i possibili vincitori del riconoscimento letterario più famoso al mondo, Nobel che succede quello della scrittrice sudcoreana Han Kang e del norvegese Jon Fosse.

La vita di László Krasznahorkai

Nobel Foundation, Stoccolma
Nobel Foundation, Stoccolma - foto di Clément Morin, Nobel Prize Outreach

László Krasznahorkai nacque il 5 gennaio 1954 a Gyula (una città dell'Ungheria nella contea orientale di Békés, al confine con la Romania) da una famiglia della classe media. Intenzionato a seguire le orme di suo padre, avvocato, iniziò a studiare giurisprudenza nel 1973 per poi virare cinque anni dopo verso la facoltà di lettere dell'Università Loránd Eötvös, dove studiò lingua e letteratura ungherese conseguendo la laurea con una tesi sull'opera dello scrittore connazionale Sándor Márai.

Durante gli studi universitari lavorò presso la casa editrice ungherese Gondolat Könyvkiadó per poi dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Il suo romanzo d'esordio Satantango del 1985 fu un successo immediato e lo consacrò presto come autore di spicco della letteratura ungherese. Nove anni più tardi, da quel romanzo il regista connazionale Béla Tarr trasse l'omonimo film, noto anche per la sua notevole durata: oltre sette ore (435 minuti).

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Le opere e i riconoscimenti

László Krasznahorkai
László Krasznahorkai - foto di Déri Miklós da Wikimedia Commons

Da Satantango, che racconta di un inaspettato ritorno in una comunità della campagna ungherese alla fine del comunismo, László Krasznahorkai passa a scenari più onirici e misteriosi con Melancolia della resistenza. È un romanzo uscito nel 1989, opera che narra le vicende di una compagnia circense che trasporta nella fredda campagna ungherese una balena imbalsamata, romanzo scritto in parte a Berlino Ovest e da cui Béla Tarr trasse un altro lungometraggio: Le armonia di Werckmeister, uscito nel 2000.

Oltre che per queste due trasposizioni cinematografiche dei suoi romanzi, Krasznahorkai scrisse anche altre sceneggiature per Tarr nel corso degli anni, fino a Il cavallo di Torino (2011), il suo ultimo film. Oltre ai due romanzi menzionati, lavorò negli anni seguenti ad altri romanzi, racconti, novelli e saggi, tra cui Zsömle odavan, pubblicato lo scorso anno.

Nel 2015 Krasznahorkai vinse il Man Booker International, il primo autore ungherese a vincere quello che oggi si chiama International Booker Prize, un premio letterario importante a cui seguirono il Premio di Stato austriaco per la Letteratura europea nel 2021 e, ora, il Premio Nobel per la Letteratura assegnatogli dall'Accademia Svedese «per la sua opera avvincente e visionaria che, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell’arte».

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Pietro Paolucci
Pietro Paolucci
Redattore

Nato a Roma, è un giornalista che si occupa soprattutto di tecnologia e innovazione. Dalle lauree in Letteratura Musica Spettacolo e in Filologia Moderna si indovinano alcuni suoi interessi, ma gli piacciono anche le montagne, nuotare, la psicologia e andare nei posti che non conosce. Ha tre biciclette, quattro chitarre e altre cose che non ha tempo di rispolverare, dice. Da vecchio vorrebbe mettere piede su Marte, o quantomeno scriverne un reportage.

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