mostra Fantozzi Bologna
La mostra di Fantozzi a Bologna - Foto via Ufficio stampa

Fantozzi!!! Una mostra pazzesca: a Bologna l’omaggio al ragioniere più sfortunato d’Italia

Un viaggio esilarante e nostalgico nell’universo tragicomico del ragionier Ugo Fantozzi.
A cura di Letizia Rogolino
Articolo pubblicato il:
27 Settembre 2025

Dal 16 ottobre 2025 al 29 marzo 2026, Bologna diventa la capitale della comicità surreale con Fantozzi!!! Una mostra pazzesca, un’esposizione interamente dedicata al mitico ragionier Ugo Fantozzi, personaggio cult della commedia italiana ideato da Paolo Villaggio. La mostra è promossa dalla EARTH Foundation e ospitata negli spazi espositivi di Grand Tour Italia, con ingresso gratuito.

Curata da Luca Bochicchio, docente di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Verona, e da Guido Andrea Pautasso, collezionista e studioso delle avanguardie del Novecento, l’iniziativa è la prima del suo genere e punta a restituire, attraverso un ampio percorso documentario e visivo, la grandezza (e la tragicomicità) di un personaggio che ha segnato un’epoca.

Il mito di Fantozzi: l’antieroe italiano per eccellenza

Pubblicato per la prima volta nel 1971, Fantozzi nasce come libro e diventa presto un fenomeno culturale. Con il primo film nel 1975 e altri undici capitoli cinematografici a seguire, il ragioniere più sfortunato e sottomesso del cinema italiano è diventato un’icona nazionale.

Fantozzi, con la sua nuvola di pioggia personale, le corse in ritardo, i colleghi servili e il leggendario megadirettore galattico, è molto più che un personaggio comico: è uno specchio grottesco del mondo del lavoro e della società italiana del boom economico.

La mostra lo celebra come “l’ultima maschera della commedia all’italiana”, erede spirituale di Totò, ma trasportato in un’Italia industrializzata, grigia, surreale e impiegatizia.

Fantozzi
Fantozzi in mostra - Foto via Ufficio stampa

Una mostra tra risate, nostalgia e cultura pop

Il percorso espositivo è ricco e variegato: in mostra oltre 100 locandine e manifesti cinematografici originali, rare fotobuste, riviste d’epoca, fumetti, fotografie, dischi e audiocassette, brochure pubblicitarie e numerosi memorabilia legati all’universo fantozziano. Tutti materiali provenienti dalla straordinaria collezione privata di Guido Andrea Pautasso.

Una delle chicche dell’allestimento è la proiezione integrale della “Corazzata Potëmkin” di Sergej Ėjzenštejn, il film sovietico del 1925 reso celebre in Italia proprio grazie alla mitica scena in cui Fantozzi, costretto a vederlo in ufficio con i colleghi, lo definisce – tra le risate del pubblico – “una cagata pazzesca”.

Incontri, libri e appuntamenti da non perdere

Oltre alla mostra, il programma include incontri con autori, critici e studiosi, presentazioni di saggi e attività didattiche pensate per le scuole. La serata inaugurale, prevista per giovedì 16 ottobre alle ore 19.00, sarà aperta al pubblico e vedrà la partecipazione dei due curatori, Bochicchio e Pautasso.

A corredo dell’esposizione è stato pubblicato anche il volume Fantozzi!!! Un mito italiano, edito da Edizioni E.ART.H, che raccoglie saggi critici di Luca Bochicchio, Guido Andrea Pautasso, Alessio Lasta, Marco Senaldi, Irene Stucchi e Sara Tongiani.

Un’occasione unica per (ri)scoprire Fantozzi

Fantozzi!!! Una mostra pazzesca è molto più di un omaggio nostalgico: è un’operazione culturale che restituisce dignità e profondità a un personaggio troppo spesso sottovalutato. Con una curatela attenta e un approccio multidisciplinare, l’esposizione riesce a raccontare come la comicità possa essere anche un potente strumento di critica sociale e introspezione.

Chi è cresciuto con Fantozzi non potrà che commuoversi (ridendo). Chi lo scopre oggi, forse, vedrà in lui qualcosa di sé. E capirà che anche nella sfortuna, nella mediocrità e nella sottomissione c’è qualcosa di epico.

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Letizia Rogolino
Redattrice

Giornalista e copywriter, appassionata di cinema, serie TV e viaggi. Cinefila incallita e anima vagabonda, amo perdermi tra i road movie, il mare e le atmosfere degli anni '80. I dolci sono il mio comfort food, guidare mi rilassa, correre all’aria aperta mi rigenera. E quando posso, suono il banjo. Racconto storie, luoghi ed emozioni con la stessa curiosità con cui esploro il mondo.

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