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Quella di Frigidaire è una storia fuori dal comune, una mostra che la celebri è il minimo che ci si possa aspettare. La portata rivoluzionaria di alcune realtà si intuisce già dal loro esordio, soprattutto se nascono proprio con l’intento di scuotere le masse e fare rumore. Quella della rivista culturale Frigidaire è la storia di un’idea, prima che un progetto editoriale.
Nato dalle menti più ardite e satiriche della seconda metà del XX secolo - Stefano Tamburini, Vincenzo Sparagna, Filippo Scozzari, Andrea Pazienza, Tanino Liberatore, Massimo Mattioli -, il Movimento artistico Frigidaire si attesta nel panorama contemporaneo italiano con l’obiettivo di rompere con il passato e raccontare un nuovo modo di fare arte. L’Arte Maivista, questo lo slogan del progetto, coniato proprio da Sparagna e Pazienza, fondatori nel 1977 dello spazio fisico in cui dare materialità al loro mondo artistico: la rivista omonima, Frigidaire.
Il primo numero esce nel 1980 e definirlo avanguardia sarebbe riduttivo. Frigidaire attraversa trasversalmente e con il tratto distintivo e comune dell’ironia ogni formato culturale: arte, satira, musica, politica, letteratura, filosofia, fumetto e giornalismo. Un progetto originale di racconto totale della contemporaneità, capace di esplorare, nella sua radicale libertà d’espressione, le trasformazioni culturali e sociali dagli anni ’70 fino ad oggi.
La seconda metà del Novecento è stato un momento storico molto denso, tra contrasti politici e nuove filosofie, grandi scoperte e radicalizzazione del pensiero, e tra le pagine di questa rivista ci sono tutti gli anni ‘70. Sfogliandola sembra quasi di attraversare la storia, ma con il punto di vista provocatorio e pungente del Movimento. Quell’arte imprevista, multipla, alta, bassa, media, pop e anti-pop, inventata, insomma, l’Arte Maivista resta al centro, ma diventa il filtro per interpretare i tempi che passano.
La storia di Frigidaire, come ben si può evincere dalla mostra, non si ferma al Movimento artistico e alla rivista, ma va ben oltre. Immersa nella selva ostica di Giano dell’Umbria, a due passi da Perugia, dal 2006 ha trovato consistenza e materialità la Repubblica di Frigolandia, la libera Repubblica della creatività. Frigolandia è il manifesto fisico, la città di Frigidaire, un territorio autonomo e libero, un laboratorio di cultura, d'arte, ma anche, anzi, soprattutto, di satira.
Qui si riunisce la créme de la créme delle personalità più satiriche del Bel Paese e non solo: artisti, musicisti, cineasti, editori, ma anche scienziati e artigiani che cercano uno spazio libero in cui poter lavorare con la creatività più autentica. Un hub di dimensioni non così ridotte come si potrebbe pensare, che genera continuamente nuovi progetti e iniziative. La vicenda di Frigolandia, come ci può aspettare, è stata parecchio turbolenta e ha visto continue controversie per delegittimare la sua esistenza. Ultima, nel luglio 2023 la decisione del Consiglio di Stato di mantenerla in vita fino almeno al 2035, in nome della sua importanza culturale.
Il Museo di Roma in Trastevere ospita, dal 19 marzo al 7 settembre 2025, un’interessantissima mostra proprio in onore di Frigidaire e della sua importanza nel panorama culturale novecentesco e, ancora, di oggi. Nonostante la sua influenza, negli anni, si sia un po’ ridotta, rimane una realtà incisiva, un coacervo di idee e creatività: raccontarla a distanza di 45 anni dalla sua nascita è quasi dovuto.
La mostra è curata da Vincenzo Sparagna stesso e organizzata proprio da Frigolandia, grazie al supporto del Zètema Progetto Cultura e al supporto dell’Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. L’esposizione si rivolge a chiunque ama ancora stupirsi di fronte alle infinite interpretazioni del genio umano. Questa mostra comprende oltre trecento opere legate al mondo di Frigidaire: numeri iconici, copertine, tavole originali, grafiche, fotografie.
Un percorso che raccoglie tutta la storia attraverso la grafica e le fotografie iconiche, ma anche e soprattutto attraverso i reportage che raccontano e ne attestano l’esperienza culturale che ha coinvolto e ancora coinvolge generazioni diverse. Quello di Frigidaire è un micromondo da scoprire e da amare e questa mostra ne racconta i lati più autentici e caratterizzanti.
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