Arte & Cultura
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Il 24 dicembre 2024 l’apertura della Porta Santa di San Pietro ha inaugurato il Giubileo 2025, e Roma si è preparata ad accogliere pellegrini e turisti con attività culturali di vario genere, tra cui le mostre. Si preannunciano mesi ricchi di grandi nomi e progetti di spessore, con l’obiettivo di rendere ancor più dinamica la scena culturale romana, di per sé già molto attiva nell’organizzazione di eventi culturali.
I progetti presentati al pubblico sono i più disparati, atti a soddisfare inclinazioni e gusti di tutti. Abbiamo selezionato alcune tra le mostre da non perdere per il Giubileo 2025; qui trovate una lista di 8 esposizioni e il motivo per cui sono assolutamente da visitare in questo anno.
Dal 7 marzo al 6 luglio 2025 a Palazzo Barberini è in corso una grande mostra celebrativa di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio. Tra le sale che per prime hanno ospitato i dipinti del Merisi su commissione per i Barberini ha luogo una rilettura contemporanea della fenomenologia caravaggesca. Una rinnovata chiave di lettura, influenzata anche dalle scoperte degli anni più recenti, tenta di approfondire il linguaggio dell’artista e la sua interpretazione della realtà. Non solo il focus evergreen dell’uso potente e squarciante della luce, ma anche nuovi spunti. L’esposizione, ricchissima di elementi autografi, include alcune opere dalla storia travagliata. Sono presenti il Ritratto di Maffeo Barberini, ritrovato sessant’anni fa e per la prima volta esposto in una mostra tematica; Ecce homo, che da secoli non torna in Italia; alcuni prestiti rari, come Santa Caterina conservata al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid o Marta e Maddalena del Detroit Institute of Arts. Presente anche l’ultimo dipinto dell’artista: il Martirio di Sant’Orsola, concesso in prestito da Intesa San Paolo. Una panoramica approfondita dell’intero universo artistico e rivoluzionario costruito da Michelangelo Merisi, come mai era stata fatta.
Le Sale terrene del Palazzo dei Conservatori custodiscono, dal 26 novembre 2024 al 30 marzo 2025, una selezione dei tesori della Pinacoteca Civica “Francesco Podesti” di Ancona. Frutto della sinergia dell’asse culturale Ancona-Roma, questa mostra dei Musei Capitolini accoglie i grandi maestri dell’arte tardo rinascimentale, nelle loro espressioni più caratterizzanti. Fulcro del percorso è la maestosa Pala Gozzi del 1520 di Tiziano Vecellio, accompagnata da altre 4 pale d’altare di grandi dimensioni, tra cui la monumentale Crocifissione realizzata per la Chiesa di San Domenico sempre da Tiziano, e da una piccola tempera su tavola. Protagonisti anche Olivuccio Ciccarello, Carlo Crivelli, Lorenzo Lotto e Guercino. L’esposizione è di piccole dimensioni, ma di grande importanza, in quanto narra attraverso opere in prestito esclusivamente di carattere religioso la ricchezza di Ancona tra Cinquecento e Seicento, secoli di integrazione dell’ex Repubblica marinara nel più danaroso Stato Pontificio. La città ebbe un potere attrattivo non indifferente durante la prima Età Moderna, al punto da accogliere tra le sue mura molti artisti del Nord Italia, soprattutto veneti, come dimostra anche la provenienza degli autori esposti.
All’Ara Pacis il 13 dicembre 2024 è stata inaugurata una delle mostre fotografiche del Giubileo 2025: Franco Fontana. Retrospective, attiva fino al 31 agosto 2025. Curata da Jean-Luc Monterosso, è la prima retrospettiva monografica dedicata a Franco Fontana e ripercorre l’intera carriera artistica del fotografo modenese. Nelle 200 opere esposte a saltare all’occhio sono i colori esplosivi e le linee geometriche nette, quasi divisive: la sua firma stilistica. Contrasti forti, non solo di forme e palette, ma anche di materiali. L’arte di Fontana indaga gli spazi urbani attraverso inquadrature ardite e a campo ridotto che restituiscono immagini minimaliste delle città europee e americane. Un punto di vista insolito, che volge lo sguardo e racconta dove nessuno guarda; è proprio lì, però, che si nasconde l’essenza di una realtà molto più complessa e dinamica. Precursore in un mondo fotografico in bianco e nero, Fontana anticipa l’evoluzione di questa forma d’espressione artistica e Retrospective diventa il veicolo attraverso il quale mostrare la profondità della sua influenza nell’arte fotografica contemporanea.
Per la prima volta il Senato della Repubblica e la Galleria Nazionale dell’Umbria collaborano in un progetto dedicato a San Francesco d’Assisi. Dall’11 dicembre 2024 al 2 marzo 2025 Palazzo della Minerva accoglie una selezione di artisti che hanno incentrato la loro opera sulla figura del Patrono d’Italia, tra cui i maestri Cimabue e Perugino, e il raro frammento di pergamena Chartula. La Chartula, reliquie di inestimabile valore contenente un testo scritto direttamente dal santo, proviene dal Sacro Convento di Assisi: sono molte, infatti, le realtà umbre a partecipare all’esposizione, sotto la curatela e l’organizzazione della Galleria Nazionale dell’Umbria. Il 2025 è l’anno dell'ottavo centenario del Cantico delle Creature, motivo per il quale è proprio questo il tema maggiormente sviscerato, sullo sfondo dei paesaggi umbri in cui sono da ritrovare le radici dell’opera francescano. Obiettivo della mostra è ripercorrere l’evoluzione dell’iconografia di San Francesco tra Medioevo e Rinascimento, analizzando come ne sono cambiati la percezione e il messaggio nel processo identitario italiano. Non solo opere di Cimabue e Perugino, ma anche di Taddeo di Bartolo, Niccolò di Liberatore detto L’Alunno, Benozzo Gozzoli, di cui è esposto lo Sposalizio mistico di santa Caterina.
Il 2025 non è solo l’anno del Giubileo a Roma, ma anche la celebrazione dei 25 anni della nascita dell’organizzatore di mostre Arthemisia. Quale modo migliore per festeggiare, se non attraverso l’allestimento di una grande esposizione? L’11 febbraio a Palazzo Bonaparte parte MUNCH. Il grido interiore, con oltre 100 capolavori del pittore norvegese, in prestito dal Munch Museum di Oslo. Già anticipata a Palazzo Reale a Milano, è stata la mostra più visitata del 2024, oltre che la più grande mai realizzata in Italia, e nella tappa romana verrà presentata con un nuovo allestimento, fino al 2 giugno. Il Grido Interiore è quello di Munch artista, ma anche quello di Munch uomo: una biografia profondamente travagliata, che trova il suo spazio di espressione attraverso i colori forti. I volti senza sguardo, i paesaggi stralunati, i contrasti destabilizzanti delle sue pennellate drammatiche rendono materica l’inquietudine. L’arte per Munch è la via d’uscita del dolore, il modo per riuscire ad alleggerire un’esistenza struggente, tra amori travagliati, perdite premature e crisi. Saranno presenti alcune tra le sue opere più importanti, tra cui Danza sulla spiaggia, La morte di Marat e una delle versioni de L’urlo.
Sempre durante questo Giubileo, fino al 30 marzo 2025, Palazzo delle Esposizioni di Roma riserva il piano nobile a una delle più grandi mostre (la più grande mai realizzata in Italia per numero e importanza delle opere esposte) dedicata a Francesco Clemente - Anima nobile. Quella di Clemente è un’arte degli spazi, in cui immergersi letteralmente nelle opere, per comprenderle a pieno, ed è quindi anche un’esposizione che necessita di grandi spazi in cui essere allestita. Elemento chiave è la Tenda, in un continuo attingimento alla tradizione indiana e orientale che tanto sta a cuore e ispira l’artista, da sempre. Ispirate alla filosofia upanishadica e buddista, le tende sono rifugi per nomadi - categoria esistenziale di cui Clemente stesso sente di fare parte - in cui le pareti diventano apogeo dell’iconografia. In occasione della mostra, sono stati realizzati anche dei grandi wall drawing direttamente sulle pareti di Palazzo delle Esposizioni, che verranno cancellate dopo la conclusione della mostra, in un ciclo di creazione e dissoluzione portatore della poetica dell’effimero e della transitorietà dell’arte propria di Clemente. A conclusione di una delle mostre più particolari del Giubileo 2025, dodici bandiere in cui simbolo e aforisma dialogano attraverso lo scontro tra pittura e scrittura.
Il MAXXI, Galleria 1, ospita la monografica dedicata a Guido Guido, uno dei più grandi protagonisti del Novecento artistico italiano, appartenente alla generazione di fotografi che ha ridefinito il nostro rapporto con il paesaggio. La mostra, in corso dal 13 dicembre 2024 al 20 aprile 2025, si articola su due piani: quello verticale, composto dalle oltre 400 stampe fotografiche in sequenza, tra cui alcune inedite, e quello orizzontale, con il materiale d’archivio esposto in teche. Trattasi della più grande monografica mai realizzata su Guidi, pensata con il supporto dell’artista stesso nel suo studio a Ronta di Cesena, in cui l’approccio cronologico permette di indagare il percorso autoriale, dalle sperimentazioni degli esordi nei Sessanta alle committenze sui paesaggi e ai grandi progetti degli anni 2000. La sua è una vera e propria poetica colta, in cui in ogni singolo frame è la rappresentazione di una riflessione complessiva sul linguaggio visivo, sull’atto del vedere e sul mezzo, in una cronografia artistica della percezione, a prescindere da se un tema familiare o alto, erudito.
Ultimo suggerimento, tra le mostre da non perdere a Roma in occasione del Giubileo: dal 25 gennaio al 27 luglio 2025 il Museo Storico della Fanteria ospita una retrospettiva su Salvador Dalì, diversa dall’ordinario. La mostra raccoglie oltre 80 opere provenienti da collezioni private italiane e francesi e indaga il Dalì che difficilmente si racconta tra le pareti dei musei. L’universo onirico dalidiano trova espressione nella rappresentazione dei Canti della Divina Commedia e negli scambi epistolari con Garcia Lorca, sempre corredati da raffigurazioni delicate, emotive. L’approccio surrealista accompagna l’artista per gran parte della sua vita, al punto che in Salvador Dalì - Tra arte e mito è centrale proprio il rapporto con il surrealismo e la comunione dei temi con gli artisti contemporanei. Una lettura a 360 gradi, in cui sono presenti anche i lavori di design del prodotto e di creazione dei loghi commerciali da cui si evince il disincanto di un artista consapevole della realtà, in ogni sua sfaccettatura. Dalì, ad esempio, ha realizzato l’iconica grafica di Chupa Chups: se si vuole scoprire anche questo suo lato meno conosciuto, è questa la mostra del Giubileo 2025 a cui non si può rinunciare.
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