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Bernardo Bertolucci, il genio immortale e provocatore, simbolo di una generazione, sta tornando per la gioia di molti. La nostra magnifica ossessione. Bernardo Bertolucci e la sua generazione è infatti il nuovo documentario dedicato al regista italiano, scritto e diretto da Marco Spagnoli.
In prima serata su Rai 3, giovedì 11 settembre, questo viaggio immersivo nella storia del cinema giocherà un ruolo a dir poco impattante su chi ama la figura di Bertolucci. Un’esperienza di 90 minuti alimentata proprio dallo sguardo dell’artista e supportata dall’eredità che ha lasciato. Prodotto da Minerva Pictures e Arte, in collaborazione con Rai Documentari, La nostra magnifica ossessione. Bernardo Bertolucci e la sua generazione arricchirà lo scenario già presente, regalando una prospettiva ulteriore su questa icona artistica.
Bernardo Bertolucci è stato uno dei grandi maestri del cinema italiano e internazionale. Nato a Parma nel 1941 e scomparso a Roma nel 2018, è ricordato come un cineasta visionario, capace di unire la profondità del cinema d’autore europeo con l’ampiezza e la forza espressiva delle grandi produzioni hollywoodiane.
La consacrazione internazionale arrivò con L’ultimo imperatore, che nel 1988 vinse 9 Premi Oscar, segnando uno dei traguardi più importanti della sua carriera. Tra le sue opere più celebri si ricordano Il conformista, Ultimo tango a Parigi e Novecento, film che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia del cinema per la loro intensità visiva e la capacità di raccontare intimità profonde e tensioni sociali.
Nonostante il respiro internazionale del suo cinema, Bertolucci ha sempre mantenuto un legame forte con le sue radici emiliane, che spesso affiorano nei temi, nei personaggi e nei paesaggi delle sue storie. La sua vita e la sua arte hanno dunque formato un solido punto di riferimento nell’arte tutta, non solo nel cinema, portando chiaramente a realizzare nel tempo nuovi prodotti che tornino a far vibrare la sua poetica, proprio come questo nuovo documentario.
Il documentario, già accolto con entusiasmo nel circuito dei festival, ripercorre, attraverso materiali d’archivio rari e inediti, l’incredibile avventura di un gruppo di giovani cineasti uniti attorno a una figura destinata a lasciare un’impronta profonda nella storia del cinema italiano e internazionale: Bernardo Bertolucci.
Quella che si racconta è una vera "famiglia cinematografica", nata e cresciuta sotto la guida carismatica di un autore capace di conquistare l’Oscar e di ispirare generazioni di spettatori e registi in tutto il mondo – da Martin Scorsese a Francis Ford Coppola, da Woody Allen a Paul Thomas Anderson.
La nostra magnifica ossessione. Bernardo Bertolucci e la sua generazione è un viaggio lungo quasi mezzo secolo, fatto di successi internazionali, conquiste artistiche straordinarie, difficoltà tecniche, contrasti accesi e, soprattutto, di una passione viscerale per il cinema. È una cronaca appassionata di vita e arte, raccontata attraverso le parole e la sensibilità di chi quella stagione l’ha vissuta in prima persona: lo stesso Bertolucci, il direttore della fotografia Vittorio Storaro, il musicista Gato Barbieri, e molti altri protagonisti di quell’avventura irripetibile.
Arricchiscono il racconto le testimonianze di figure storiche come Adriana Asti e Marisa Paredes, in quella che è la loro ultima apparizione sullo schermo, insieme a Dario Argento, Marco Bellocchio, Liliana Cavani, Daniele Luchetti, Vittorio Cecchi Gori, e con la partecipazione speciale di Stefania Sandrelli, musa di Bertolucci.
Questo documentario è più di un omaggio: è un ritratto intimo di un’epoca, attraversata da profondi cambiamenti sociali e culturali, che il cinema ha saputo raccontare e anticipare. Un film che celebra Bertolucci, certo, ma che è anche un inno alla libertà creativa, alla forza collettiva del fare cinema e al potere universale della settima arte.