Roberto Benigni
Roberto Benigni - Foto via Wikimedia Commons/Marina Lovari

Roberto Benigni e il suo cinema: 3 film da riscoprire questo weekend

Dopo il monologo su Pietro, 3 film leggendari con l'attore toscano
A cura di Letizia Rogolino
Articolo pubblicato il:
12 Dicembre 2025

Il monologo di Roberto Benigni su San Pietro, andato in onda il 10 dicembre su Rai 1, ha ricordato a tutti quanto il premio Oscar sappia unire profondità, ironia e poesia come pochi altri artisti italiani. Se la sua parola incanta, il suo cinema non è da meno: un universo di comicità umana, dolce e feroce, che continua a parlare al presente.

Per rilassarvi questo weekend all’insegna di emozioni autentiche, abbiamo scelto 3 film con Benigni da recuperare o riscoprire, perfetti per entrare — ancora una volta — nel suo mondo fatto di risate e verità.

Non ci resta che piangere (1984, di Roberto Benigni e Massimo Troisi)

Il film segue le disavventure di Saverio, maestro ansioso per la sorella in crisi sentimentale, e dell’amico Mario, bidello dal cuore semplice. Bloccati a un passaggio a livello nella campagna toscana, deviano su una strada secondaria e un guasto all’auto li costringe a pernottare in una locanda. Al risveglio scoprono, increduli, di trovarsi nel Quattrocento.

Ospiti del contadino Vitellozzo, coinvolto in una sanguinosa faida, accettano di aiutarlo scrivendo una lettera a Savonarola. Mentre Mario si innamora della nobile Pia e fatica ad adattarsi all’epoca, Saverio sogna di raggiungere Cristoforo Colombo per impedirgli di scoprire l’America e salvare la sorella dal suo destino sentimentale. L’avventura li porta verso la Spagna, dopo un incontro surreale con Leonardo da Vinci, fino a imbattersi in Astriaha, affascinante guerriera che mette alla prova la loro amicizia.

Lo trovate su Netflix.

Massimo Troisi nel 1989
Massimo Troisi nel 1989 - Foto via Wikimedia Commons/Gorup de Besanez

La vita è bella (1997, di Roberto Benigni)

Il film racconta l’ascesa e il crollo di un sogno familiare sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale. Guido Orefice, ebreo toscano dall’ingegno scanzonato, arriva ad Arezzo con l’amico Ferruccio, s’innamora della maestra Dora e, con un colpo di teatro, la conquista sottraendola a un fidanzamento imposto. I due si sposano e hanno un figlio, Giosuè. Nel 1944, mentre Guido ha appena aperto una libreria, l’irruzione del nazismo spezza la loro serenità: Guido, il bambino e lo zio vengono deportati.

Dora, pur non ebrea, chiede di seguirli. Nel lager, per proteggere Giosuè dall’orrore, Guido trasforma la prigionia in un elaborato “gioco” a punti che promette un carro armato al vincitore. Qui reincontra il dottor Lessing, un tempo suo amico, che lo sottrae temporaneamente alla morte affidandogli il servizio a una cena degli ufficiali.

Lo trovate su Netflix.

To Rome with Love (2012, di Woody Allen)

Questa frizzante commedia intreccia quattro storie ambientate nella Roma più luminosa e caotica. C’è Jack, giovane studente d’architettura tentato dal fascino carismatico di Monica, amica della sua fidanzata: a consigliarlo compare John, architetto maturo che vede nel ragazzo gli stessi errori della propria giovinezza.

Woody Allen nel 2016
Woody Allen nel 2016 - Foto via Wikimedia Commons/Georges Biard

Intanto Jerry, produttore discografico in pensione, vola a Roma per conoscere il fidanzato della figlia e scopre per caso il talento lirico del padre del ragazzo, capace di cantare magnificamente…solo sotto la doccia. C’è poi Leopoldo Pisanello (Benigni), uomo qualunque improvvisamente travolto da una fama inspiegabile, e infine Antonio e Milly, sposi friulani il cui matrimonio vacilla a causa dell’arrivo di Anna, una prostituta coinvolta in un malinteso. Le varie vicende si sfiorano e si complicano in un coro di equivoci tipicamente alleniani.

Lo trovate su Mediaset Infinity.

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Letizia Rogolino
Redattrice

Giornalista e copywriter, appassionata di cinema, serie TV e viaggi. Cinefila incallita e anima vagabonda, amo perdermi tra i road movie, il mare e le atmosfere degli anni '80. I dolci sono il mio comfort food, guidare mi rilassa, correre all’aria aperta mi rigenera. E quando posso, suono il banjo. Racconto storie, luoghi ed emozioni con la stessa curiosità con cui esploro il mondo.

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