La storia vera di Dead Man's Wire, il film di Gus Van Sant in anteprima a Venezia 82
Il nuovo film di Gus Van Sant racconta la vita e le sfide di un giovane musicista tra arte, attivismo e scelte morali.
Dopo Bait e Enys Men, Mark Jenkin torna dietro la macchina da presa con un progetto ambizioso e visionario: Rose of Nevada, in anteprima mondiale fuori concorso alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia; girato tra i paesaggi selvaggi della Cornovaglia, il film segna la terza opera del regista britannico, nato a Newlyn e vincitore di un Bafta nel 2020. Al centro della storia, interpretata da George MacKay e Callum Turner, c’è la misteriosa ricomparsa di una barca da pesca scomparsa in mare trent’anni prima con tutto l’equipaggio. Quando l’imbarcazione riemerge dal nulla, gli abitanti del villaggio vedono in questo un segno: i due giovani devono riportarla in mare, con la speranza di riconquistare fortuna e abbondanza. Il viaggio avrà però un esito inquietante: al ritorno in porto, i pescatori vengono accolti come se fossero l’equipaggio disperso tre decenni prima.
Nonostante avesse giurato di non voler più lavorare con le barche, Jenkin ha deciso di affrontare ancora una volta il mare. «È troppo difficile lavorare con barche e maree, senza contare altri fattori come il meteo», ha raccontato. «Avevo detto che non avremmo assolutamente mai più girato con barche, e invece ci siamo ritrovati a Mullion per sette settimane di riprese… con una barca».
Con una troupe di 140 persone, tra cui studenti della Falmouth University dove insegna cinema, Rose of Nevada è il progetto più grande mai affrontato dal regista. Le difficoltà logistiche non sono mancate, soprattutto durante le scene in mare: «L’unica cosa con cui non puoi scendere a compromessi è la marea, e il mare in generale. Puoi adattarti al meteo, ma non puoi controllare la marea né il mare».
Mullion, il villaggio più grande della penisola di Lizard in Cornovaglia, è un luogo intriso di storia e fascino naturale. Un tempo fiorente centro di pesca, era celebre per la raccolta del corallo e soprattutto per la pesca delle aringhe, attività che hanno scandito per secoli la vita della comunità.
Il cuore del paese è Mullion Cove, un pittoresco porticciolo costruito nel XIX secolo dai proprietari terrieri dei Basset, oggi protetto dal National Trust: i suoi muri di pietra a secco resistono ancora alle onde impetuose dell’Atlantico. Passeggiando tra le strette stradine del villaggio si respira l’atmosfera autentica della Cornovaglia, tra cottage in pietra e antiche chiese come quella di St. Mellanus, famosa per le sue vetrate colorate.
Nei dintorni, i paesaggi sono spettacolari: le scogliere che si affacciano sull’oceano offrono panorami mozzafiato, mentre a pochi chilometri si trovano luoghi iconici come Kynance Cove, con le sue sabbie bianche e rocce scolpite dal mare, e Lizard Point, il punto più a sud della Gran Bretagna. Mullion è così un perfetto connubio di storia, tradizione e bellezza naturale, meta ideale per chi vuole scoprire la Cornovaglia più autentica.
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