Fermo arte
Arte a Fermo - foto via Ufficio stampa

Scopri i segreti delle Sorelle Arti: 400 anni di capolavori a Fermo

Un percorso che racconta oltre quattro secoli di storia artistica italiana attraverso pittura, scultura e architettura
A cura di Letizia Rogolino
Articolo pubblicato il:
9 Ottobre 2025

Fino al 1° febbraio 2026, i Musei di Fermo accendono i riflettori sulla storia dell’arte italiana con la mostra Sorelle Arti. Pittura, scultura, architettura dall’Accademia di San Luca, allestita nelle eleganti sale di Palazzo dei Priori.

Un progetto culturale ambizioso, curato da Laura Bertolaccini, Carolina Brook ed Elisa Camboni, che porta nella città marchigiana circa 80 capolavori, tracciando un affascinante viaggio nell’evoluzione dell’arte italiana dal 1593 ai primi del Novecento.

Un secolo dopo l’altro, l’eredità dell’Accademia di San Luca

L’esposizione racconta la storia dell’Accademia Nazionale di San Luca, istituzione fondata a Roma alla fine del XVI secolo con l’obiettivo di nobilitare le arti del disegno. Concepita come un percorso immersivo, la mostra ripercorre quattro secoli di pittura, scultura e architettura attraverso opere di maestri come Rubens, Pietro da Cortona, Antonio Canova, Giacomo Balla, Andrea Appiani e molti altri.

L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire una panoramica sulle trasformazioni estetiche e ideologiche che hanno attraversato le arti visive italiane; dall’altro, sottolineare il ruolo cruciale dell’Accademia nella formazione degli artisti e nella costruzione di un linguaggio artistico condiviso a livello europeo.

mostra Fermo
Mostra Sorelle Arti a Fermo. - foto via Ufficio stampa

Nove sezioni tematiche per un grande affresco artistico

La mostra si articola in nove sezioni, ciascuna dedicata a un momento chiave della storia dell’Accademia:

La fondazione, con opere ispirate al mito di Raffaello come San Luca che dipinge la Vergine di Antiveduto Gramatica.
La sede al Foro Romano, documentata da fotografie storiche prima della demolizione.
La collezione dei ritratti, che restituisce i volti degli accademici di ieri.
La didattica, con disegni e progetti vincitori dei concorsi Clementino e Balestra.
Il Gabinetto del nudo, con i dodici dipinti femminili trasferiti dall’allora Pinacoteca Capitolina.
L’Accademia tra Seicento e Settecento, con opere di forte impatto stilistico.
L’internazionalità, dove spiccano nomi come Rubens, Angelica Kauffmann e Mengs.
Intorno a Canova, che celebra il rilancio promosso dallo scultore veneto.
Otto e Novecento, con l’apertura verso le avanguardie e le nuove sensibilità artistiche.

Tra le opere in mostra si segnalano il Contadino (1902) di Giacomo Balla, La cucitrice (1914) di Antonio Mancini, Perseo e Andromeda del Cavalier d’Arpino, Le Ninfe incoronano la dea dell’abbondanza (1622 ca.) di Peter Paul Rubens e disegni architettonici di Filippo Juvarra.

mostra Fermo
Opere in mostra a Fermo - foto via Ufficio stampa

Una mostra che celebra il sapere artistico e la sua trasmissione

Più che una semplice esposizione, Sorelle Arti è un’operazione culturale che mette in dialogo passato e presente, accademia e creatività, teoria e tecnica. Le “tre arti sorelle”pittura, scultura e architettura — sono protagoniste non solo come linguaggi espressivi, ma come strumenti di pensiero e formazione.

Promossa dal Comune di Fermo con il contributo della Regione Marche, della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo e la collaborazione dell’Accademia Nazionale di San Luca, la mostra è organizzata da Maggioli Cultura e Turismo con il supporto di Giano Shoes e Mus-e del Fermano.

Ad accompagnare il percorso espositivo, un catalogo edito da Maggioli con testi di Claudio Strinati, Francesco Cellini, e saggi di esperti come Peter M. Lukehart e Fabrizio Carinci. Per informazioni sulla mostra: www.fermomusei.it

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Letizia Rogolino
Redattrice

Giornalista e copywriter, appassionata di cinema, serie TV e viaggi. Cinefila incallita e anima vagabonda, amo perdermi tra i road movie, il mare e le atmosfere degli anni '80. I dolci sono il mio comfort food, guidare mi rilassa, correre all’aria aperta mi rigenera. E quando posso, suono il banjo. Racconto storie, luoghi ed emozioni con la stessa curiosità con cui esploro il mondo.

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