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Il 15 agosto 1975 usciva nelle sale statunitensi un film destinato a diventare una leggenda del cinema: The Rocky Horror Picture Show. Diretto da Jim Sharman e tratto dal musical teatrale di Richard O’Brien, il film non ebbe inizialmente un grande successo al botteghino. Ma la sua vita vera iniziò poco dopo, grazie alle proiezioni di mezzanotte e alla nascita di una comunità di fan entusiasti che ne fecero un fenomeno di culto senza precedenti.
A metà strada tra musical, horror e commedia, con un tocco di fantascienza anni ’50 e una generosa dose di irriverenza, Rocky Horror ha saputo rompere le regole narrative e di costume dell’epoca. A distanza di mezzo secolo, resta un punto di riferimento per chi ama il cinema che osa, diverte e provoca.
La storia segue Brad e Janet, una giovane coppia di fidanzati che, a causa di un guasto all’auto, trova rifugio in un misterioso castello. Qui incontrano il carismatico e stravagante Dr. Frank-N-Furter, uno scienziato “dolcemente travestito” dalla Transilvania, che sta per presentare la sua ultima creazione: Rocky, un uomo perfetto secondo i suoi standard. Quella che doveva essere una semplice richiesta di aiuto si trasforma in una notte di scoperte, trasgressioni e follia.
Il 50º anniversario è l’occasione perfetta per rivedere The Rocky Horror Picture Show o per scoprirlo, se non lo avete mai visto. Che sia sul divano di casa o in una sala piena di fan entusiasti, ci si può far travolgere dalla sua energia a Ferragosto per questi cinque buoni motivi.
Rocky Horror non è solo un film, è un inno alla libertà di essere se stessi. Negli anni ’70 affrontare temi legati alla sessualità, al travestitismo e alla fluidità di genere era un atto coraggioso. Oggi, il messaggio è ancora potente: non c’è nulla di sbagliato nell’abbracciare la propria identità e le proprie passioni, anche se sfidano le convenzioni.
Il Dr. Frank-N-Furter interpretato da Tim Curry è semplicemente iconico. La sua presenza magnetica, il carisma e la capacità di passare dal comico al sensuale in un attimo hanno reso il personaggio immortale. Accanto a lui, un cast che include Susan Sarandon, Barry Bostwick, Meat Loaf e lo stesso Richard O’Brien contribuisce a creare un ensemble memorabile.
Da Time Warp a Sweet Transvestite, ogni brano della colonna sonora è diventato un classico. Le canzoni non solo accompagnano la storia, ma creano un legame emotivo con lo spettatore. Ancora oggi, durante le proiezioni-evento, il pubblico canta, balla e recita insieme ai personaggi, mantenendo vivo lo spirito del film.
Il Rocky Horror Picture Show non si guarda soltanto: si vive. Le proiezioni di mezzanotte, con spettatori travestiti, oggetti di scena e risposte gridate allo schermo, hanno creato una tradizione unica. Partecipare a uno di questi eventi significa far parte di una comunità che celebra la creatività e l’autoironia.
Nonostante siano passati 50 anni, il film conserva una freschezza sorprendente. I costumi eccentrici, l’umorismo sopra le righe e il messaggio universale di accettazione lo rendono attuale e godibile anche per chi lo scopre per la prima volta. Rocky Horror non appartiene a un’epoca: è senza tempo, e continua a ispirare generazioni di spettatori, artisti e performer.
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