Arte & Cultura

Venezia 80: i vincitori

Il nostro bilancio della Mostra del Cinema appena conclusa
A cura di   Elisa Virdia
11 Settembre, 2023

Courtesy of Biennale di Venezia

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11 September, 2023
Courtesy of Biennale di Venezia

Courtesy of Biennale di Venezia

Dopo 10 giorni fitti di proiezioni, interviste, conferenze e tappeti rossi si conclude la 80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Un'edizione particolare che se, sul versante del glamour, ha evidentemente risentito della mancanza di star dovuta allo sciopero degli attori attualmente in corso a Hollywood, ha d'altro canto puntato tutto sulla qualità di un programma pieno di grandissimo cinema.

Courtesy of Biennale di Venezia

Il Leone d'Oro è andato, come previsto da molti, a Poor Things - Povere creature! di Yorgos Lanthimos, terza volta del regista greco a Venezia dopo Alps e La Favorita. Quello che è stato definito come un mix tra il mito di Frankenstein e Pretty Woman ha avuto fin da subito un grande consenso, mettendo d'accordo sia stampa che pubblico, tanto che sembra che Emma Stone, per la sua splendida interpretazione nel film, possa essersi già assicurata un posto nella cinquina delle migliori attrici protagoniste alla prossima cerimonia degli Oscar. Tra gli altri premiati, il recente premio Oscar per Drive My Car Ryusuke Hamaguchi ha conquistato il Leone d’Argento Gran Premio della Giuria con la sua nuova opera Evil Does Not Exist e Agnieszka Holland il Premio Speciale della Giuria per Green Border.

Courtesy of Biennale di Venezia

Discorso a parte merita il “nostro” Matteo Garrone che, con il suo Io Capitano, porta a casa ben due premi: il Leone d'Argento per la miglior regia e il Premio Marcello Mastroianni al suo giovane protagonista, il senegalese Seydou Sarr. Io Capitano racconta il viaggio avventuroso di Seydou e Moussa, due giovani che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa. Un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare. Coppa Volpi invece, rispettivamente come migliore attore e migliore attrice, agli attori statunitensi Cailee Spaeny e Peter Saarsgard, la prima per il ruolo della moglie di Elvis Presley in Priscilla di Sofia Coppola e il secondo per Memory di Michel Franco, e il suo intenso ritratto di un uomo affetto da demenza.

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