A ciascun vino il suo bicchiere: i calici perfetti per i rossi, i bianchi e i vini da dessert
Una guida per scegliere quello giusto
Quando si pensa agli Stati Uniti come terra del vino, la mente corre subito alla California, alla Napa Valley e ai suoi vigneti dorati. Ma da qualche decennio il Texas sta sorprendendo intenditori e viaggiatori: la sua capitale enologica è una cittadina dal nome evocativo, Grapevine, che unisce fascino storico, tradizione vitivinicola e un festival tra i più vivaci d’America.
Situata a pochi chilometri da Dallas, Grapevine deve il suo nome alle viti selvatiche di mustang grape che un tempo ricoprivano l’area. Il centro storico sembra uscito da un film western, con saloon e edifici di oltre 150 anni perfettamente conservati grazie a rigide norme di tutela. Oggi, passeggiare lungo Main Street significa immergersi in un’atmosfera d’altri tempi, ma con un tocco moderno: boutique, gallerie d’arte, sale di degustazione e caffè animano le strade lastricate.
Il momento più atteso è il People’s Choice Wine Tasting Classic: chiunque, dai sommelier ai curiosi alla prima esperienza, può assaggiare i vini in concorso e votare i propri preferiti. “L’importanza del People’s Choice è che sono le persone reali a comprare il vino,” spiega Paul. “Le loro opinioni contano moltissimo per i produttori, perché è a loro che il vino deve piacere giorno dopo giorno.”
Come spiega Paul Bonarrigo, fondatore della storica cantina Messina Hof: “Il miglior vino è quello che ti piace.” Una filosofia semplice, ma che cattura perfettamente lo spirito texano: inclusivo, diretto, ospitale. Paul discende da una lunga stirpe di viticoltori, a partire dagli avi che producevano vino in Sicilia prima di emigrare negli Stati Uniti.
Crebbe ascoltando storie del nonno che faceva vino nella cantina della loro casa nel Bronx durante il Proibizionismo. Anche suo padre vinificava in casa, e Paul decise di portare avanti la tradizione di famiglia. Quando Messina Hof aprì nel 1977, in Texas c’erano solo un paio di cantine ed era dura. Cominciarono in piccolo e, rifiutati dalle banche, riuscirono a crescere solo autofinanziandosi. I primi vini venivano prodotti in una casa mobile, con serbatoi ricavati da attrezzature dell’industria lattiera.
Oggi il vigneto Messina Hof si trova tra Grapevine e Houston, con diverse sale degustazione nello stato; Grapevine fu la prima sede urbana. Merrill e Paul furono tra gli ispiratori originari del GrapeFest: nel 1981 Merrill parlò a una conferenza sulla nascente industria vinicola texana, e lì conobbe P.W. McCallum, che anni dopo, da direttore del turismo di Grapevine, decise che la città poteva aiutare le cantine a crescere.
Il primo GrapeFest si svolse nel 1986, attirando l’interesse per i vini locali. Da allora, la città è diventata l’avamposto perfetto per le sale degustazione, soprattutto nello storico quartiere di Main Street.
Il vero cuore pulsante della città è il GrapeFest, il più grande festival vinicolo del sud-ovest americano. Ogni settembre, oltre 200.000 visitatori trasformano Grapevine in una capitale del buon bere: le strade si riempiono di stand che si estendono per mezzo miglio, le navette gratuite collegano ogni angolo e l’atmosfera è di festa continua.
Il dress code dell’ultima edizione? “Grape Gatsby”, un omaggio ironico e glamour agli anni ruggenti. Tra le attività più amate c’è la gara di grape stomp, dove i partecipanti pestano l’uva a piedi nudi cercando di ricavarne il maggior succo possibile, tra applausi, risate e schizzi color porpora.
Al di là del festival, Grapevine è una destinazione perfetta per chi vuole esplorare il vino texano tutto l’anno. Le otto sale di degustazione distribuite lungo Main Street formano il cosiddetto Urban Wine Trail, un percorso interamente pedonale che permette di scoprire vini locali senza bisogno di automobile.
Dalle note fruttate del tempranillo al carattere deciso dei blend rossi come “The Texan”, passando per il profumato viognier, ogni tappa è un invito a conoscere l’incredibile varietà dei vitigni coltivati negli altipiani texani. Alcune cantine, come i Bingham Family Vineyards, portano anche un tocco artistico: l’intera famiglia suona strumenti musicali e spesso accompagna la degustazione con improvvisazioni dal vivo.
Con i suoi 52.000 abitanti, Grapevine è diventata la “capitale della degustazione” in Texas e un esempio di come una piccola città possa trasformarsi in destinazione internazionale senza perdere la propria identità. Oltre al vino, offre musei, eventi culturali e una scena gastronomica in crescita che valorizza prodotti locali.
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