Raccolta delle olive
Raccolta delle olive. Shutterstock by Georgios Tsichlis

Raccolta turistica delle olive, dove è possibile e chi può farlo

Puglia, Campania e Toscana in cima alla lista per incentivare l'oleoturismo
A cura di Alessandro Cipolla
Articolo pubblicato il:
21 Ottobre 2025

Come funziona la raccolta turistica delle olive in Italia? Ora che abbiamo superato la metà del mese d'ottobre, in molte zone del nostro Paese è iniziato il periodo della raccolta delle olive che andrà avanti per tutto l'autunno. Considerando tutto lo Stivale, in questo 2025 è prevista la produzione di 300.000 tonnellate di olio - autentica eccellenza nostrana -, anche se non tutte le olive raccolte naturalmente sono destinate al frantoio. Tutto questo nonostante le recenti problematiche che hanno afflitto il settore, tra eventi meteorologici estremi e parassiti come la Xylella che hanno flagellato gli uliveti. Milioni di tonnellate di olive comunque saranno raccolte nelle prossime settimane, con quest'operazione che adesso è diventata anche un'attrazione turistica.

La raccolta turistica delle olive (oleoturismo) infatti è possibile e strettamente regolamentata. Questo vuol dire che privati cittadini possono partecipare attivamente alla raccolta insieme a proprietari e lavoratori a mo' di attività ricreativa e per un lasso di tempo stabilito. Cosa vuol dire questo? Che il tutto deve avvenire in maniera volontaria e quindi non retribuita e sotto la stretta osservazione di supervisori. Quest'esperienza è figlia dell'accordo siglato tra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e l’Associazione Nazionale Città dell’Olio: vediamo allora dove è possibile raccogliere le olive in maniera turistica e quali sono le regole da dover rispettare.

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Dove è possibile fare la raccolta turistica delle olive

Un momento della raccolta delle olive
Un momento della raccolta delle olive. Shutterstock by Georgios Tsichlis

L'accordo siglato tra l'Ispettorato Nazionale del Lavoro e l’Associazione Nazionale Città dell’Olio ha valore nazionale, quindi tecnicamente la raccolta turistica delle olive si può fare in tutt'Italia. Naturalmente però occorre trovare la struttura che ha deciso di aderire all'iniziativa, magari prevedendo dei pacchetti che oltre all'esperienza della raccolta uniscono anche esperienze enogastronomiche o pure pernotti. Giusto per citare alcuni esempi, in Sicilia un'azienda propone una passeggiata nell'uliveto, la partecipazione attiva alla raccolta e la degustazione di olio accompagnata da buon cibo e vino locale.

In Toscana un agriturismo propone un pacchetto completo che offre oltre a raccolta, visite guidate e degustazioni, anche la possibilità di pernottare per vivere così un'esperienza completa. Il maggior numero di iniziative del genere però si contano in Puglia, la regione che insieme alla Campania è leader nel Belpaese nella produzione di olive. Al momento non esiste un elenco completo delle strutture dove è possibile effettuare la raccolta turistica delle olive, con il consiglio che è quello di cercare sulle piattaforme web specializzate.

Oleoturismo, chi può farlo: le regole

Sacchi di olive appena raccolte
Sacchi di olive appena raccolte. Shutterstock by Georgios Tsichlis

Vediamo infine chi può fare la raccolta turistica delle olive e soprattutto i dettami del regolamento da dover rispettare. Per prima cosa queste raccolte possono essere organizzate soltanto da aziende agricole o frantoi che sono abilitati all'attività di oleoturismo. Tutti possono partecipare, ma le aziende sono tenute a garantire la sicurezza e fornire le attrezzature necessarie - guanti scarpe chiuse e materiali vari -, oltre a separare le aree dedicate all'attività turistica da quella in cui avviene la raccolta professionale.

Come detto poi i turisti che intendono cimentarsi lo fanno come attività culturale e ricreativa, senza ricevere un compenso per il lavoro svolto che deve essere limitate a un tempo che non deve essere superiore alle 2 ore al giorno. Proprio per evitare qualsiasi travisamento dello scopo, una persona può partecipare alla raccolta al massimo per due volte a settimana. I turisti poi non possono utilizzare macchinari agricoli complessi o pericolosi e devono essere sempre supervisionati da un tutor o referente dell'azienda che deve vigilare sul rispetto delle regole. Si tratta così di un'esperienza quasi didattica, perfetta per passare una giornata diversa e scoprire tutti i segreti che si celano dietro la raccolta delle olive.

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Alessandro Cipolla
Redattore

Marchigiano di nascita e romano d'adozione, giornalista pubblicista e laureato al D.A.M.S., ama scrivere e raccontare tutto ciò che lo circonda, ma non chiedetegli di prendere l'aereo...

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