Il 2,3% degli italiani è vegano, il 7,2% vegetariano. Quello che in passato è stato definito un trend è diventato una vera e propria abitudine nutrizionale. A raccontarlo, il report annuale di Eurispes, che analizza le dicotomie tematiche dell’Italia.
Scelta etica o gusto personale, sempre più italiani si approcciano ad un’alimentazione priva di prodotti animali. Nel 2023, complessivamente, era il 6,6% della popolazione a scegliere questa linea nutrizionale; a distanza di un anno, la percentuale complessiva si attesta al 9,5%. Un dato da non trascurare, in quanto cartina al tornasole di una popolazione pronta a cambiare alcune abitudini di consumo per dare una mano all’ambiente e combattere il maltrattamento degli animali da allevamento. Interessante analizzare anche i vantaggi che le persone ritrovano in questa dieta: migliore condizione fisica (86,4%), facilità nel mantenere il peso forma grazie all’eliminazione di cibi ricchi di grassi saturi (73,3%) e maggiore creatività in cucina (66,5%). Pochi i nostalgici del passato: soltanto il 39,8% dei veg rimpiange l’alimentazione tradizionale.
A incuriosire anche l’atteggiamento di queste persone nei confronti di chi non sposa la dieta plant-based. Circa 2 persone su 3 si sentono infastidite, chi più chi meno, quando sono in presenza di chi mangia pesce o carne; solo il 36,1% non lo è mai. Infine, il 76,4% riporta di aver subito atteggiamenti intolleranti o negativi per la propria scelta nutrizionale: una poca tolleranza nei confronti di chi si distingue con una scelta meno usuale e figlia dei tempi moderni. Dal report si evince anche un’altra nuova abitudine che si sta diffondendo sempre di più: le “diete senza”. Senza lattosio (30,9%), senza zucchero (25%), senza glutine (21%), senza lievito (18,3%), senza uova (13,8%). A differenza di come si potrebbe pensare, a consumare principalmente questi alimenti non sono gli intolleranti, bensì coloro che scelgono di non includere più queste componenti. A concorrere alla decisione, anche i falsi miti sulla presunta non salubrità di queste componenti. Digestione più difficile e aumento del gonfiore gli effetti indesiderati più riscontrati. I cambiamenti di un Paese passano anche da coltello e forchetta.