Green

Betty Corner, un angolo di moda sostenibile alle porte di Roma

Intervista a Natascia Perinelli, fondatrice del brand
A cura di   Ilaria Del Bono

Natascia e il suo brand di moda sostenibile

#FFFFFF

Natascia e il suo brand di moda sostenibile

Natascia e il suo brand di moda sostenibile

Se puoi sognarlo, puoi farlo. Appena varcata la soglia del Betty Corner, siamo stati colpiti dalla potenza di queste cinque parole, appese al muro del laboratorio di moda sostenibile di Natascia Perinelli. In queste parole è racchiuso il sogno di questa stilista, che dentro quelle mura ha dato vita al suo progetto di vita.

Il Betty Corner è molto più di un semplice brand: è un laboratorio creativo dove moda, consulenza d'immagine, sartoria e design si incontrano in una festa di colori, libertà e inclusività. Infatti, Natascia ci offre una sua chiara e personale visione della moda: “Voglio che tutte le persone possano sentirsi bene con ciò che indossano e utilizzare la moda per esprimersi.”

In una società sempre più dominata dagli acquisti compulsivi, dove i grandi e-commerce e i brand di fast fashion la fanno da padrone, il Betty Corner rappresenta un atto rivoluzionario. Qui si rispettano i ritmi produttivi della moda, un po' come avviene in natura, creando capi che durano nel tempo e non solo per una stagione, ma soprattutto realizzati in modo etico e con materiali che rispettano l'ambiente.

Betty Corner, la rivoluzione di Natascia Perinelli

La scritta a LED al Betty Corner
Courtesy of Natascia Perinelli

Ciao Natascia, guardandoci intorno non possiamo non chiederci come ha avuto inizio tutto questo. Dove è nata la tua passione per la moda e qual è stato il percorso che ti ha portata a fondare il Betty Corner?

Come tutte le bambine, anche io giocavo con le Barbie, ma mentre molte tagliavano i capelli alle loro bambole, io le vestivo con abiti creati da me. Passavo alcuni pomeriggi a casa della mia vicina, che era sarta. Mia madre si faceva realizzare da lei i tailleur per il lavoro e, mentre loro decidevano i dettagli, io giocavo con bottoni e pezzi di stoffa.

Crescendo, ho capito che la moda per me non era solo un gioco, così ho deciso di frequentare l'Accademia di Moda. Dopo gli studi, ho fatto uno stage da Gucci a Milano: un'esperienza importante che mi ha insegnato tanto e che mi ha aperto molte porte una volta tornata a Roma. Infatti, per ben dieci anni ho lavorato nell'ufficio stile di un'azienda tessile: un lavoro stupendo e una vita che mi piaceva. Poi il Covid ha rimesso tutto in discussione. In quel periodo, per passare il tempo, ho rispolverato la mia macchina da cucire e ho ritrovato l'amore per l'artigianalità. Questo ha risvegliato in me emozioni che hanno messo in discussione la mia vita fino a quel momento. Una volta finita la pandemia, ritornare in ufficio con orari stabiliti, una routine già programmata e il traffico della mattina mi faceva sentire in trappola. Il mio pensiero era spesso rivolto all'abito che stavo realizzando a casa.

Così, ho deciso di riprendere in mano la mia vita e di fare ciò che davvero mi rendeva felice. Ho aperto con coraggio quel cassetto e fatto uscire il mio sogno: realizzare il mio brand in un ambiente che per me fosse casa.

Natascia in una sua sfilata di moda sostenibile
Courtesy of Natascia Perinelli

Il Betty Corner è un brand di moda sostenibile. Secondo te, perché negli ultimi anni le persone sono più attente a questo aspetto?

Chi viene da me è alla ricerca di qualità, ma fatta con il cuore. Apprezza che il prodotto sia fatto a mano e che sia realizzato con tessuti recuperati, rendendo ogni capo unico. Le mie clienti apprezzano molto anche la scelta di non collocare il laboratorio in centro a Monterotondo. Vorrei che le persone mi cercassero consapevolmente e sapessero a cosa vanno incontro, perché non tutti sono ancora pronti ad acquistare un capo sostenibile, soprattutto in una piccola cittadina di provincia. Sarebbe stato più facile aprire il Betty Corner a Roma, ma sapevo che lì sarei stata un'identità astratta, mentre a Monterotondo tutti mi conoscono e sanno che sono una stilista. Questo crea fiducia.

Slow fashion VS fast fashion

In un sistema che ci ha abituato ad avere tanto e a poco, qual è poi il vero prezzo da pagare? I capi fast fashion durano giusto il tempo di un cambio di stagione, abituandoci a una moda mordi e fuggi. Ma molte persone stanno iniziando a stancarsi di questa logica e a sposare la sostenibilità non solo nella moda, ma anche in altri ambiti.
Natascia ce lo conferma: “Molte delle persone che entrano dalla porta del mio negozio acquistano in modo consapevole, mangiano in modo consapevole e vestono di conseguenza. Sono spinti dalla voglia di migliorarsi.”

L'interno del Betty Corner
Courtesy of Natascia Perinelli

Al di là dei materiali, il Betty Corner è sostenibile anche nella produzione?

Sì, tutto è fatto a mano e gran parte degli abiti sono cuciti da me. Inoltre, avendo vinto il bando di moda sostenibile con la Regione Lazio, collaboro con un laboratorio sartoriale gestito da un mio coetaneo, dove tutte le persone lavorano regolarmente e non vengono sfruttate, come purtroppo accade spesso nelle grandi aziende. E, nonostante ciò, riusciamo a mantenere prezzi accessibili. Anche io, nel mio piccolo, combatto per garantire un prezzo sostenibile, per permettere a tutte le persone di vestirsi con indumenti di qualità, in maniera ecologica ma a prezzi accessibili. Non per forza il Made in Italy deve essere destinato solo a chi ha grandi disponibilità economiche.

Monterotondo è fondamentale per te e il tuo brand. Hai collaborato con altre realtà locali?

Credo profondamente nella sinergia e nella collaborazione tra donne. Per questo ho costruito una rete di artigiane e professioniste, non solo a Monterotondo ma anche in altre zone, creando un vero e proprio ecosistema di supporto reciproco. Prima di avere un negozio fisico, mi appoggiavo ai punti vendita di altri brand, ma oggi voglio restituire la generosità che ho ricevuto offrendo spazio a chi, come me un tempo, non ha ancora una propria vetrina.

Betty Corner è il risultato di questa rete al femminile: dal sito web all’insegna a LED, fino ai prodotti in conto vendita, ogni dettaglio è stato realizzato grazie alla collaborazione di donne che condividono la mia stessa visione di sostenibilità.

Ma Betty Corner non è solo moda: dentro le sue mura prendono vita eventi artistici e culturali, workshop e persino lezioni di yoga. È uno spazio poliedrico, interattivo e, soprattutto, inclusivo.

A tal proposito, parlaci dei tuoi workshop sulla moda sostenibile.

Ho tenuto corsi per ragazzi delle scuole medie, utilizzando tessuti donati dalla comunità di Monterotondo e da Cinecittà. Sono stata inondata da messaggi di persone felici di regalare stoffe, quindi, abbiamo avuto tanto materiale senza spendere un soldo e senza spreco di materiale.

Ho anche lavorato con studenti liceali, ai quali ho chiesto di portare un capo che non indossavano più per dargli una seconda vita, proprio per sensibilizzare non all’acquisto di nuovi abiti ma al riciclo. Queste esperienze non servono solo a prendere consapevolezza della sostenibilità, ma anche ad abbracciare temi come inclusività e identità di genere, e quindi a spingere i ragazzi a vestirsi come vogliono loro.

Uno dei tanti workshop organizzati all'interno del Betty Corner
Courtesy of Natascia Perinelli

Dopo averlo a lungo sognato, ora il Betty Corner è realtà. Qual è il tuo prossimo obiettivo?

Vorrei espandermi e offrire opportunità lavorative a persone disabili, donne provenienti da carceri o case-famiglia, per dare una seconda possibilità non solo ai tessuti, ma anche alle persone.

Se il nostro articolo ti ha incuriosito, puoi andare e vedere di persona le creazioni di Natascia a Monterotondo in Viale Vincenzo Federici 43/A oppure visitare il sito e i profili social di Betty Corner.

Perché fermarsi qui? Scopri i nostri criteri cardine di ecosostenibilità su EcoKuriU: scarica ora l'app!

Iscriviti alla news letter

Rimani aggiornato sulle notizie di KuriUland
2024 KuriU SRL- P.IVA IT16956811000
Sede legale viale Bruno Buozzi, 60A- 00197 Roma
KuriUland è una testata registrata al Tribunale di Roma con il n° 38 del 07 Marzo 2023
KuriUland, prima di pubblicare foto e video, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne l’appartenenza o il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi.
Per segnalare alla redazione eventuali errori nell’uso del materiale, scriveteci a magazine@kuriu.it, provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi. 
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram