Una cassetta postale italiana
Una cassetta postale italiana. Shutterstock by hfng

Perché presto in Italia potremmo dover dire addio alla consegna delle lettere

La Danimarca ha deciso di non consegnare più le lettere, con anche l'Italia che potrebbe seguire l'esempio: l'era digitale ormai ha preso il sopravvento.
A cura di Alessandro Cipolla
Articolo pubblicato il:
23 Agosto 2025

Presto dovremmo dire addio alla consegna delle lettere in Italia? Notizie ufficiali a riguardo da parte di Poste non ci sono ancora, ma da tempo sono diversi i rumors che si rincorrono in merito a una possibile dismissione totale del servizio. Del resto nel Vecchio Continente c'è un caso che sta facendo scuola in materia, quello della Danimarca. PostNord - l'equivalente danese delle nostre Poste - ha annunciato lo scorso marzo che a fine anno cesserà i servizi di spedizione delle lettere. Il motivo è presto detto: se a inizio del nuovo millennio c'era un gran lavoro di smistamento della posta, adesso invece i danesi ricevono in media una lettera al mese, con il dato che è in forte calo da anni tanto da aver perso il 90% del proprio volume.

La Danimarca così ha preso una decisione storica: dire basta alla consegna delle lettere tagliando circa 2.000 posti di lavoro nel settore, potenziando al tempo stesso il servizio della consegna dei pacchi. Con la digitalizzazione ormai sono rimasti in pochi a spedire le lettere, mentre il boom dell'e-commerce ha portato a un forte aumento dello smistamento dei pacchi. Pensiamo solo a quanti pacchi riceviamo - e spediamo - ogni giorno e, invece, a quante lettere al contrario arrivano nelle nostre cassette della posta. La triste immagine per tutti i nostalgici dello smantellamento delle cassette postali così presto potrebbe avvenire anche in Italia, visto che i numeri danesi sono simili ai nostri.

In Italia la consegna delle lettere è a rischio

Cassette postali in Italia
Cassette postali in Italia: presto le Poste potrebbero non consegnare più le lettere. Shutterstock by Kateryna Muzhevska

Ancora non si tratta di un addio, ma Poste Italiane nel 2024 ha deciso di rimuovere circa 200mila cassette delle lettere in tutto lo Stivale, di fatto dimezzandone il numero: un chiaro segnale di come la spedizione di lettere sia in costante calo anche in Italia, con una richiesta di consegna sempre inferiore. C'è però un altro fattore che potrebbe far pensare a uno stop anche nel Belpaese. Durante un'audizione alla Camera, l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, ha spiegato che allo stato attuale non c’è convenienza a fornire il cosiddetto “servizio universale”, ovvero l’insieme di quei servizi standard - come la consegna delle lettere - che l'azienda come da contratto è tenuta a rispettare. Secondo Del Fante infatti solo il 5% delle operazioni svolte negli uffici postali hanno a che fare con il servizio universale.

Stop ad aprile 2026?

Il contratto sottoscritto tra Poste e lo Stato per questi servizi - dopo una recente proroga - dovrebbe scadere ad aprile 2026. La sensazione è che l'azienda non viglia rinnovare quest'accordo visto che, a fronte di forti costi, i ricavi sono quasi irrisori anche se la partecipata gode di ottima salute. Come fatto intendere da Del Fante, uno stop appare essere come l'ipotesi più probabile.

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Lo scenario

Come successo in Danimarca così Poste Italiane, a discapito del suo nome, potrebbe decidere di abbandonare la sua vocazione iniziale e concentrarsi su tutte quelle altre attività - servizi finanziari e logistica - assai più redditizie. Se il contratto tra meno di un anno non verrà rinnovato e se non dovesse subentrare qualche altro operatore, questo significherebbe anche lo stop della consegna delle lettere anche in Italia.

Il tramonto di un'epoca

Una vecchia cassetta delle lettere in Italia che potrebbe essere dismessa presto con uno stop (o addio) alla consegna a casa
Una vecchia cassetta delle lettere: dovremmo dire presto addio alla consegna in Italia? - Shutterstock by Fab4Shutterstock

Per secoli le lettere sono stata la principale forma di comunicazione tra persone lontane o che non vivono sotto lo stesso tetto. Ogni epoca così ha i suoi simboli, tutto però ha una fine. Dalle bollette alle comunicazioni fino alla pubblicità e alle lettere d'amore, la corrispondenza ha segnato l'esistenza dell'uomo a lungo, ma ormai è stata soppiantata da e-mail, messaggi istantanei, social, app e PEC per comunicazioni formali e legali. Ormai anche le tradizionali cartoline sono in disuso. Del resto a cosa serve spedire una cartolina a un amico dal luogo di vacanza quando, in pochi secondi, possiamo direttamente inviare tramite smartphone una foto?

L'e-mail di certo è meno romantica della lettera al pari di un messaggio inviato via WhatsApp, però la comunicazione digitale è istantanea e più efficace. Inoltre ormai ci siamo quasi disabituati a mandare lettere: tutti abbiamo i numeri di telefono o gli indirizzi di posta elettronica di amici e colleghi, ma in pochi conoscono i loro indirizzi di domicilio. Il destino delle lettere così appare essere segnato anche in Italia: la data spartiacque sarà quella dell'aprile 2026, con il sentore di un disimpegno da parte di Poste che è sempre più concreto.

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Alessandro Cipolla
Redattore

Marchigiano di nascita e romano d'adozione, giornalista pubblicista e laureato al D.A.M.S., ama scrivere e raccontare tutto ciò che lo circonda, ma non chiedetegli di prendere l'aereo...

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