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L'Alta Velocità negli Stati Uniti praticamente non esiste. Può sembrare un paradosso visto che stiamo parlando di un Paese da sempre sinonimo di modernità, ma nonostante dei recenti tentativi per migliorare lo stato delle cose la situazione sembrerebbe essere ferma al palo. Eppure i treni sono stati fondamentali per lo sviluppo degli Stati Uniti. Nell'800 infatti la costruzione delle ferrovie - in particolare della Transcontinental Railroad - è stato il volano della trasformazione del Far West, permettendo così il trasporto di persone e merci da Est a Ovest e viceversa.
Oltreoceano l'industria si può dire che si sia sviluppata attorno alle ferrovie - come avvenuto anche nel Vecchio Continente -, favorendo l'economia e l'agricoltura. Ancora oggi il trasporto merci su ferro rappresenta una fetta molto importante nel commercio a stelle e strisce. In totale negli USA ci sono sette ferrovie principali che collegano i vari Stati, mentre per il resto sono tutte brevi tratte regionali. Molto poco se consideriamo la grandezza del Paese e le tante città da connettere. E l'Alta Velocità in tutto questo? Semplicemente non pervenuta, anche se adesso negli Stati Uniti si starebbe cercando di invertire la rotta pur senza troppa convinzione.
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Lo scorso 28 agosto è entrato in funzione il NextGen Acela di Amtrak, un treno ad Alta Velocità che corre lungo il Northeast Corridor tra Washington, New York e Boston. Moderno e comodo, può raggiungere una velocità di 256 km/h e, secondo i responsabili, entro il 2027 entreranno in servizio 28 nuovi treni. In Europa e in Giappone l'Alta Velocità invece è una realtà ben consolidata da decenni. Le nostre Frecce viaggiano a 300km/h, mentre i TGV francesi arrivano a 320 km/h.
A livello globale, sono attualmente in funzione oltre 64.000 chilometri di moderne ferrovie ad Alta Velocità, utilizzate per trasportare ogni anno tre miliardi di passeggeri. Altri 15.000 chilometri di binari invece sono in costruzione, soprattutto in Cina. Negli USA invece ci sono meno di 140 km di Alta Velocità, una miseria. Nel già citato Northeast Corridor ci sono solo 80 km di Alta Velocità - nel resto del tragitto i treni vanno inevitabilmente più lenti -, mentre in Florida se ne contano poco più di 50 lungo la Brightline tra Orlando e Cocoa. Su tre progetti di sviluppo in programma, due hanno visto svanire i finanziamenti e sono finiti lungo un binario morto. Insomma, i treni negli USA sono destinati ad andare lenti ancora a lungo.
Perché l'Alta Velocità mai ha attecchito negli Stati Uniti? I fattori sono molteplici. Se nella prima metà del secolo scorso i treni erano fondamentali nel trasporto delle persone anche Oltreoceano, negli anni '50 gli USA hanno deciso di puntare forte sull'automobile sviluppando il sistema autostradale interstatale. Per i viaggi più lunghi poi tutti i finanziamenti sono stati dirottati verso gli aeroporti, con le ferrovie che così sono rimaste molto indietro rispetto agli altri Paesi occidentali. Recuperare il tempo perduto adesso sembrerebbe essere complicato.
Al giorno d’oggi le infrastrutture su larga scala negli Stati Uniti vengono considerate troppo costose e poco redditizie da costruire, poiché gli americani rimangono profondamente devoti all’automobile e all’aereo. Un caso emblematico è la California High-Speed Rail, un progetto ambizioso che dovrebbe collegare San Francisco e Los Angeles su un percorso di 800 chilometri in meno di tre ore. A causa dei ritardi nella costruzione, a luglio la FRA ha ritirato 4 miliardi di dollari di finanziamenti stanziati dall'amministrazione Biden, con il completamento dell'opera che a questo punto appare essere miraggio segnando, con ogni probabilità, il de profundis per lo sviluppo dell'Alta Velocità negli USA.
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