Serie TV

Il ritorno dei film classici in sala

Nostalgia o mancanza di novità? Perché il cinema guarda al passato
A cura di   Fabio Giusti

Wikimedia Commons - Public Domain

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Wikimedia Commons - Public Domain

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Saranno pure film vecchi, superati dalla storia e dall'evoluzione degli effetti speciali, eppure quando tornano in sala fanno il pieno di spettatori. Pensate al monologo di Vincent Cassel allo specchio ne L'odio di Mathieu Kassovitz o al valzer immortale di Claudia Cardinale e Alain Delon ne Il Gattopardo, o ancora all'inferno di piombo e sangue che incornicia il nerissimo finale di Scarface. Ecco, queste sono solo alcune delle scene di culto tornate in sala a decenni di distanza dalla loro prima comparsa, grazie al lavoro di restauro certosino e indefesso da parte delle cineteche e delle istituzioni culturali. E, alla luce di quanto scritto finora, magari apparirà meno strano apprendere che i film più visti del 2024, ad oggi, sono il già citato L'odio (1995), Donnie Darko (2001), Il cacciatore (1979) e The Dreamers (2003) di Bernardo Bertolucci. Pensate che il solo capostipite dei cinepanettoni, Vacanze di Natale, uscito a fine 2023 per festeggiare il quarantennale dall'uscita, ha incassato in un solo giorno la cifra monstre di 500,000 euro.

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Le ragioni dietro al fenomeno

Le ragioni dietro questa sorta di eterno ritorno al passato sono molteplici. Da un lato c'è senz'altro il fenomeno, sempre più presente, del cosiddetto Nostalgismo, che risponde in qualche modo al desiderio del pubblico di rivivere emozioni e atmosfere che hanno segnato intere generazioni e che, sebbene siano presenti sulla maggior parte delle piattaforme di streaming, hanno così modo di godere della magia del grande schermo e di un lavoro di restauro che ne rivitalizza, spesso in modo sorprendente, colore, fotografia e audio, fino ad arrivare a opere di cui vengono recuperate intere parti mancanti, magari addirittura inedite.

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É il caso, ad esempio, di Rocco e i suoi fratelli di Visconti, tornato al cinema con un'intera sequenza (lo stupro di Annie Girardot da parte di Renato Salvatori) all'epoca cassata dalla commissione di censura, o L'oro di Napoli di De Sica, presentato all'ultimo Festival di Venezia con un episodio mai visto prima, perché giudicato, all'epoca, troppo cupo per il mood più leggero della pellicola. Molto del successo di queste iniziative sembra dipendere anche da un abbassamento dell'età del pubblico di riferimento legato alla scelta di proiettare i film in lingua originale con i sottotitoli, modalità di fruizione prediletta dai ventenni e trentenni per le Serie TV in streaming.

Le realtà distributive

Ad alimentare il mercato dei classici anche l'aumento esponenziale dei distributori che hanno deciso di aggredire questa fetta di mercato. Parliamo di un'attività – quella del recupero dei vecchi film – che, fino a dieci anni fa, era appannaggio esclusivo della Cineteca di Bologna e che, anche in seguito allo stop forzato delle produzioni legato al Covid, ha permesso ai distributori di ampliare e diversificare l'offerta. É così che società come Lucky Red e I Wonder Pictures hanno sviluppato un proprio catalogo di classici, mentre altre realtà sono nate proprio con questo scopo. Un esempio è Cat People, fondata nel 2023, che, dopo aver riportato in sala L'odore della notte di Claudio Caligari e La grande abbuffata di Marco Ferreri, si accinge a lanciare, il prossimo 14 ottobre, Dellamorte Dellamore di Michele Soavi, horror cult movie tratto dall'omonimo romanzo del papà di Dylan Dog, Tiziano Sclavi.

Le prossime uscite

10 ottobre - Quarto Potere (Orson Welles, 1941)

14 ottobre - Ken il guerriero (Toyoo Ashida, 1986)

21 ottobre - Full Metal Jacket (Stanley Kubrick, 1987)

21 ottobre - Carrie - Lo sguardo di Satana (Brian De Palma, 1976)

28 ottobre - C'era una volta in America (Sergio Leone, 1984)

29 ottobre - Frankenstein Jr. (Mel Brooks, 1974)

4 novembre - Il Padrino - Parte II (Francis Ford Coppola, 1974)

4 novembre - Paris, Texas (Wim Wenders, 1984)

 

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