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Bridget Jones è tornata: il capitolo numero 4 della saga, Bridget Jones - Un amore di ragazzo, arriva in anteprima a San Valentino e dal 27 febbraio al cinema. Rivederla sul grande schermo è un po’ come ritrovare una vecchia amica: gli anni passano, ma l’affetto resta.
Se ogni epoca letteraria ha avuto le sue icone femminili – da Jo March in Piccole Donne a Elizabeth Bennet in Orgoglio e Pregiudizio – Bridget Jones è l’eroina romantica del nostro tempo. Beve, fuma, affoga i dispiaceri nel gelato per poi dichiarare guerra alla bilancia. È imperfetta, goffa, piena di insicurezze, e proprio per questo è amata: le donne si riconoscono in lei, così lontana dallo stereotipo della protagonista perfetta.
Soffre per amore, stila liste di buoni propositi che puntualmente non rispetta, colleziona gaffe e ha un’infallibile capacità di innamorarsi dell’uomo sbagliato. Insomma, Bridget è una di noi. Ed è proprio questa autenticità a rendere la saga intramontabile, capace di conquistare il pubblico anno dopo anno.
Prima dei film e del successo globale, non tutti sanno che Bridget Jones nasce come una rubrica fissa sulle pagine di The Independent e The Daily Telegraph, firmata dalla giornalista inglese Helen Fielding. Dai suoi articoli prendono poi forma i romanzi, e la stessa Fielding contribuisce alla sceneggiatura di tutti i film, trasformando il personaggio in un’icona mondiale.
Il primo libro, Il diario di Bridget Jones, pubblicato nel 1995 e tradotto in tutto il mondo, diventa presto un bestseller. Quattro anni dopo esce il sequel, Che pasticcio, Bridget Jones!, ma è nel 2001 che il cinema si accorge di questo fenomeno letterario. Il primo film porta sullo schermo un cast d’eccezione: Renée Zellweger nei panni della frizzante Bridget, Colin Firth in quelli dell’affascinante e riservato Mark Darcy, e Hugh Grant nel ruolo del seducente capo di Bridget, Daniel Cleaver.
“Decisi di riprendere in mano la mia vita. E di cominciare un diario in cui scrivere tutta la verità su Bridget Jones”
Il primo film, Il diario di Bridget Jones, arriva nelle sale nel 2001, introducendo una protagonista irresistibile: trentenne frustrata, qualche chilo di troppo, incline al fumo, all’alcol e alle figuracce. Vive circondata dai suoi tre migliori amici (Jude, Shazzer e Tom), è cotta del suo capo Daniel Cleaver, brillante e donnaiolo, e ha una madre invadente che cerca di accasarla a ogni occasione. È proprio grazie a lei che Bridget incontra Mark Darcy, avvocato dei diritti umani, inizialmente altezzoso e distaccato. Come dimenticare il suo famoso maglione natalizio con la renna? Alla fine, però, è proprio lui a conquistare il cuore di Bridget (e il nostro) con la celebre frase: “Tu mi piaci da morire, Bridget, così come sei!”
Nel 2004 arriva il sequel, Che pasticcio, Bridget Jones!, che segue la relazione tra Bridget e Mark, tra incomprensioni e differenze caratteriali, fino a una proposta di matrimonio… che però non si concretizza. Lo scopriamo nel terzo film, Bridget Jones’s Baby (2016), che introduce nuovi colpi di scena: Daniel Cleaver è dichiarato morto (forse), Mark e Bridget si sono lasciati, e un nuovo triangolo amoroso prende forma con l’arrivo di Jack Qwant (Patrick Dempsey). Quando Bridget scopre di essere incinta, non sa chi tra Mark e Jack sia il padre del bambino. Dopo le solite situazioni esilaranti tipiche della saga, il film si conclude con il lieto fine: Bridget e Mark si sposano e accolgono il loro primo figlio.
Ma ora, in Bridget Jones 4, cosa ci aspetta?
Quattro anni dopo la morte del marito Mark Darcy, Bridget Jones è una madre single impegnata a crescere da sola Billy, di nove anni, e Mabel, di quattro. Si trova in uno stato di limbo emotivo e affronta la vita con l'aiuto dei suoi fedeli amici e persino del suo ex amante, Daniel Cleaver. Pressata da amici e familiari a intraprendere un nuovo percorso nella vita e nell'amore, Bridget torna a lavorare e prova persino a usare le app di incontri.
Quando le amiche la incoraggiano a trovare un nuovo amore, a Bridget si presentano due possibili candidati: il signor Wallaker (Chiwetel Ejiofor), l'insegnante dei figli, e il giovane e aitante Roxster (Leo Woodall).
Lo abbiamo visto in Inganno, nella recente pellicola Babygirl con Nicole Kidman e ora anche in Bridget Jones - Un amore di ragazzo: l’amore tra una donna più matura e un uomo più giovane è il nuovo tema cinematografico per raccontare l’emancipazione femminile.
Per decenni il cinema ha normalizzato relazioni con uomini più grandi delle loro partner, ma ora si inizia (finalmente) a ribaltare il punto di vista. Tuttavia, la strada è ancora lunga: nella maggior parte delle storie, la differenza d’età è spesso vista come un problema e la donna viene etichettata con termini come cougar o predatrice. Ma sorge spontanea una domanda: se i ruoli fossero invertiti, susciterebbe lo stesso scalpore? Spoiler: no.
Se ancora oggi fatichiamo ad accettare un uomo in una posizione meno dominante per via della sua età, speriamo che Bridget Jones - Un amore di ragazzo riesca a scardinare questo tabù con la leggerezza e l’ironia che da sempre caratterizzano la saga.