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La fascinazione per il Male e la figura di Benito Mussolini, descritto come una “belva da palcoscenico”, sono il fulcro di M - Il figlio del secolo, la nuova serie Sky Original diretta da Joe Wright (L'ora più buia, Espiazione, Cyrano), in arrivo su Sky Atlantic e NOW a partire da venerdì 10 gennaio. Composta da otto episodi, trasmessi due per volta ogni venerdì per quattro settimane, la serie vede Luca Marinelli nei panni del Duce, contribuendo a consolidare ulteriormente la fama internazionale dell’attore.
“Non voglio insegnare nulla agli italiani, ma solo mostrar loro uno specchio” ha dichiarato Wright, regista di straordinaria creatività, capace di trasformare l’imponente romanzo di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega 2019, in un’opera televisiva visivamente potente e coinvolgente. La serie, presentata in anteprima mondiale fuori concorso alla 81ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, ha raccolto consensi pressoché unanimi da parte di pubblico e critica, racconta l’ascesa di Mussolini: dalla fondazione dei Fasci di combattimento nel 1919 fino al discorso parlamentare del 1925, pronunciato in seguito all’assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti.
Più che una serie, M – Il figlio del secolo si propone come un necessario confronto con il passato e una riflessione sul presente, ripercorrendo la scalata politica di Mussolini e l’evoluzione del fascismo, da movimento a partito, fino al controllo del governo e alla soppressione della democrazia. Attraverso un linguaggio innovativo, in cui Mussolini rompe di continuo la quarta parete per confidare al pubblico i suoi pensieri più intimi e commentare gli eventi storici, la serie offre un ritratto inedito e provocatorio.
Tra humor nero e dramma, emerge l’uomo che, pur tradendo ideali, persone e istituzioni, sedusse un’intera nazione diventandone il leader incontrastato. Gli sceneggiatori Stefano Bises e Davide Serino hanno saputo adattare brillantemente il romanzo originale, raccontando non solo la vicenda politica, ma anche il lato privato di Mussolini, esplorando le sue relazioni con figure come la moglie Rachele (Benedetta Cimatti), l’amante Margherita Sarfatti (Barbara Chichiarelli) e altre personalità iconiche dell’epoca.
Luca Marinelli offre una performance magnetica e disturbante, incarnando un Mussolini carismatico e totalizzante, capace di attrarre e respingere allo stesso tempo. La serie si discosta dai tradizionali period drama per abbracciare una visione post-moderna, mescolando elementi storici con riferimenti contemporanei – come la provocatoria frase “Make Italy Great Again” – e una colonna sonora innovativa firmata dai Chemical Brothers. La trasformazione fisica e interpretativa di Marinelli impressiona profondamente, dalla mimica alle espressioni, fino agli sguardi intensi e folli che lasciano il segno.
“Lavorare su questo personaggio è stato un viaggio complesso e doloroso” ha raccontato Marinelli. “Da antifascista, mi sono confrontato con una figura dalle molteplici sfaccettature, un uomo che mostrava un lato umano e familiare, ma anche una brutalità devastante. Per calarmi nel ruolo, mi sono immerso nel libro di Scurati, nei documenti dell’epoca e nei filmati dell’Istituto Luce, dove emergeva il Mussolini trionfante. Tuttavia, la forza di questo progetto sta nella sua capacità di richiamare l’importanza dello studio della storia, spesso ignorata o dimenticata. Solo conoscendo il passato possiamo impedire che certe tragedie si ripetano.”
La produzione ha ricevuto ampi consensi dalla critica. Stephanie Bunbury di Deadline ha descritto la serie come una rappresentazione brillante di come il male banale possa prevalere. Valerio Sammarco di Cinematografo.it ha elogiato la performance di Luca Marinelli, definendola "mostruosa". Paola Casella di Mymovies.it ha definito la serie "intelligente" con una sceneggiatura impavida e un cast ispirato. Antonio Cuomo di Movieplayer.it ha sottolineato l'importanza dell'opera per i suoi valori produttivi e la costruzione narrativa e visiva. Claudia Catalli di Wired Italia ha definito la serie "grande, grande cinema".