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Shutterstock - Marco Iacobucci Epp
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Shutterstock - Marco Iacobucci Epp
Il tennis italiano ha vissuto, e continua a vivere, una rinascita straordinaria grazie all'emergere di un giovane talento eccezionale: Jannik Sinner. La sua ascesa nel mondo del tennis è stata niente meno che fenomenale, tanto da portarlo ad essere considerato uno dei più promettenti e talentuosi giocatori della sua generazione. Nato il 16 aprile 2001 a San Candido, in Italia, Sinner ha rapidamente catturato l'attenzione degli appassionati di tennis e di milioni di italiani con il suo stile di gioco impressionante e la sua determinazione.
Gli inizi e i primi traguardi
La sua storia nel tennis è un viaggio straordinario: ha iniziato a giocare a livello professionistico solo nel 2018 e, da allora, ha dimostrato un incredibile potenziale. Sinner ha guadagnato rapidamente la sua posizione nella storia del tennis italiano diventando il più giovane vincitore del Next Gen ATP Finals nel 2019, un titolo che ha confermato il suo talento e la sua abilità sul campo.
La sua scalata continua nel mondo del tennis si è vista nel 2020, quando ha conquistato il suo primo titolo ATP a Sofia, diventando il più giovane vincitore italiano di un torneo ATP dall'era Open. Da allora, ha continuato a impressionare il pubblico con la sua forza di volontà , il gioco solido e la capacità di adattarsi a diversi stili. Una escalation fatta di successi, cadute, separazioni (come quella dal suo storico allenatore Piatti), e nuovi capitoli. Nei 3 anni successivi Sinner ha raggiunto ogni record possibile del tennis in Italia, mettendo nel palmarès ben 10 titoli ATP: 14 novembre 2020 - Sofia Open; 7 febbraio 2021 - Melbourne; 8 agosto 2021 - Washington Open; 3 ottobre 2021 - Sofia Open; 24 ottobre 2021 - Anversa; 31 luglio 2022 - Umago; 12 febbraio 2023 - Montpellier; 13 agosto 2023 - Toronto; 4 ottobre 2023 - Pechino; 29 ottobre - Vienna
Ma è stato alle recenti ATP Finals di Torino che il 22enne ha iniziato a scrivere veramente la storia. Il 14 novembre del 2023 è una data da scolpire nella carriera di Jannik, l'eroe acclamato del torneo dei grandi. Sostenuto da una folla di 12.000 tifosi in delirio, l'azzurro ha superato per la prima volta il numero 1 del mondo, Novak Djokovic, che fino a quel momento vantava una serie di 19 vittorie consecutive. Dopo quella serata magnifica, Sinner ha battuto anche Rune arrivando in semifinale contro Medvedev, anch'egli sconfitto in 3 set con una prova superba dell'azzurro. In finale, c'era da vedersela ancora con Djokovic, ma stavolta il serbo non si è fatto trovare impreparato, costringendo Sinner ad arrendersi. Una sconfitta all'ultimo ostacolo per Jannik, che non ha comunque vanificato il grandioso percorso svolto contro i migliori del mondo, che già preannunciava la magia di Malaga.
Dopo lo strabiliante torneo giocato a Torino, il talento azzurro è volato a Malaga insieme alla Nazionale Italiana per giocare le Davis Cup Finals. Anche in questa occasione, l'altoatesino si è rivelato essere travolgente contro ogni avversario, nonché decisivo per le sorti della competizione. Singolare o doppio, per lui non faceva alcuna differenza. Dopo aver sconfitto l'Olanda in coppia con Sonego, Sinner si è ritrovato ancora una volta Djokovic con la sua Serbia e, insieme al proprio compagno, ha ottenuto una nuova vittoria annullando da solo 3 match point al numero uno al mondo.
Il successo contro la Serbia ha permesso all'Italia di raggiungere la finale contro l'Australia, in cui oggettivamente non c'è stata storia. Arnaldi prima e Sinner poi hanno battuto rispettivamente Popyrin e De Minaur, consentendo alla Nazionale azzurra di vincere il torneo per 2-0. Un risultato straordinario, che ha portato l'Italia del tennis sul tetto del mondo dopo 47 anni. E chissà , magari dopo la rinascita azzurra di questo sport, magari il Padel da qualche anno tanto di moda cederà il passo al Tennis.
Comunque, c'è davvero da onorare il percorso di questo ragazzo, che ha letteralmente unito un'intera nazione: appassionati e non hanno vissuto un sogno reso possibile dai colpi, la forza, la tenacia, ma anche dall'umiltà di Sinner. Un talento tutto italiano, che dopo aver messo la firma sulla storia del tennis, si appresta a scriverla di suo pugno.