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Meglio di così non poteva finire la carriera di Elia Viviani, neocampione del mondo della sua specialità preferita: la corsa a eliminazione su pista. La sua novantesima (e ultima, e forse più bella) vittoria l'ha conquistata domenica 26 ottobre ai Mondiali di ciclismo su pista di Santiago del Cile, gara in cui ha eliminato tutti i suoi avversari regalandoci e regalandosi un oro memorabile, coronamento di una splendida carriera piena di soddisfazioni. Ripercorriamola brevemente, scoprendo insieme le vittorie più importanti di Elia Viviani fino a questa sua ultima gara d'oro con cui ha salutato il ciclismo professionistico.

Nato nel 1989, Elia Viviani è un (ex) ciclista su strada nato a Isola della Scala, un comune in provincia di Verona. Un ciclista che si avvicinò alle due ruote intorno agli otto anni dopo aver praticato calcio, pattinaggio e tennis. Già nelle categorie giovanili ottenne numerose vittorie sia nel ciclismo su strada che in pista, fino a vincere l'oro ai Giochi Olimpici europei giovanili del 2005 nella prova in linea su strada e anche nella corsa a punti su pista.
All'epoca non era così comune fare bene sia in pista che su strada, discipline molto diverse che richiedono abilità peculiari. Ma anche grazie a Elia Viviani i due mondi si fecero e sono oggi più vicini, tanto che è ormai abbastanza comune che i pistard (i ciclisti specializzati nel ciclismo su pista) più resistenti corrano anche su strada nel ruolo di "velocisti", ovvero quei ciclisti esplosivi che spiccano nelle corse pianeggianti che si concludono con una volata.

Viviani è stato infatti un ciclista da volata, uno che dal 2010, anno in cui diventò professionista, ne vinse tante di volate, l'ultima delle quali poco più di un mese fa, al Grand Prix Briek Schotte, in Belgio. Di tutt'altra importanza furono poi le quattro vittorie al Giro d'Italia del 2018, anno in cui vinse anche la classifica a punti della corsa rosa, oltre a ben tre tappe alla Vuelta a España. Un anno in cui conquistò inoltre il titolo italiano in linea, replicato anche l'anno seguente, in cui si aggiudicò pure una tappa al Tour de France e il campionato europeo su strada.
"Il Profeta", soprannome dovuto sia al nome "Elia", sia alle sue abilità, fece bene anche e soprattutto su pista. Tra i risultati più importanti spicca l'oro alle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016 nell'omnium, una specialità della pista che accorpa varie discipline (tra cui l'eliminazione) e richiede una notevole destrezza e versatilità. Cinque anni dopo alle Olimpiadi di Tokyo vinse il bronzo nella stessa specialità; nel 2024 a Parigi l'argento in coppia con Simone Consonni nell'americana, un'altra specialità della pista di resistenza a mo' di staffetta.
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Ma è la gara a eliminazione la specialità di Elia Viviani. Una corsa che dura poco più di 12 minuti in cui si parte in tanti e, ogni due giri di pista, si fa una volata che decide chi viene eliminato, l'ultimo, finché ne rimane solo uno in pista, quasi sempre Viviani. Così è stato dal 2021, anno a partire dal quale la corsa a eliminazione fa parte dei Mondiali su pista: in cinque edizioni, "Il Profeta" ha vinto tre ori, un argento e un bronzo.
Così è stato anche domenica 26 ottobre, una giornata che già sapevamo essere speciale perché gara d'addio al ciclismo di Viviani. L'ha resa ancora più speciale eliminando, uno dopo l'altro, tutti i suoi avversari terminando nel migliore dei modi una splendida carriera piena di soddisfazioni, resa ancor più straordinaria da quest'ultimo oro mondiale. "È il finale di carriera che avevo sognato", commentò emozionato dopo la premiazione.
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