Tipi di yoga, i 5 più noti
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Tipi di yoga, i 5 più noti

I tanti volti di una disciplina che non conosce moda
A cura di Barbara Balestrieri
Articolo pubblicato il:
29 Aprile 2025

In sanscrito significa unione e, a ben guardare, sarebbe difficile trovare traduzione migliore per una disciplina che coniuga corpo e mente in maniera inscindibile, facendo dell’armonia fisica e spirituale la sua intima essenza. Nato in India, ma dalle origini fumose al punto da perdersi nella notte dei tempi, lo yoga fonde meditazione, asana (posizioni) e pranayama (tecniche di respirazione) alla ricerca di una connessione profonda tra singolare e plurale, cosmo e individuo. I suoi benefici – la letteratura in materia lo conferma – sono pressoché infiniti, dalla riduzione dello stress al consolidamento della forza muscolare, tanto che, nonostante le radici millenarie, non ha mai perso lustro ed è oggi sempre più diffuso e amato. Multiforme nelle sue declinazioni, lo yoga ha saputo (e sa) adattarsi infatti veramente a tutti, a ogni latitudine, grazie alla natura universale dei suoi principi. Per i debuttanti, basterà scegliere la variante più intonata alle esigenze personali, così da modulare l’allenamento a seconda dell’intensità dei movimenti e dell’esperienza emotiva desiderata. Dunque, tappetino alla mano: segue una breve guida ai 5 tipi di yoga più noti, spaziando dalle forme più statiche a quelle più moderne e ritmate.

I tipi di yoga più noti: 5 approcci diversi

I tipi di yoga più noti - 5 approcci diversi
Asana. Shutterstock by yurok

Pratica remota quanto attuale, da oltre 5000 anni lo yoga è una fonte inesauribile di ispirazione, al punto da essere riconosciuto dall’Assemblea Generale dell’Onu quale approccio olistico alla salute e al benessere della persona. Dal 2014 ha infatti una Giornata Internazionale dedicata, che si celebra il 21 giugno, in corrispondenza del solstizio d’estate, momento in cui – secondo tradizione – la divinità induista Shiva iniziò a trasmettere i suoi insegnamenti relativi alla disciplina, oggi abbracciata da oltre 300 milioni di praticanti nel mondo. Di seguito vediamo le varianti più conosciute.

Hatha

“Ha” significa Sole e, per estensione, rappresenta il corpo; “Tha”, invece, Luna, ossia coscienza: considerata la forma base della disciplina, fondativa per tutte le altre, l’Hatha yoga si pone l’obiettivo di allineare mente, corpo e spirito attraverso l’esperienza del respiro profondo, in sinergia con la postura e l’approccio meditativo.  Qui si intersecano i due principali sistemi della disciplina, il “prana” (la forza vitale) e lo “shakti” (l’energia), accolti grazie a visualizzazione creativa, mantra ed esercizi di concentrazione, fino al raggiungimento dell’equilibrio, parola chiave di questo antico stile ideale per i neofiti, che noteranno un risveglio della forza, della flessibilità articolare e una sensazione di pervasiva serenità.

Vinyasa

Tipi di yoga
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Dinamico, disinvolto ed energico, lo yoga Vinyasa combina sequenze di flusso con esercizi di postura ed è caratterizzato da una continua evoluzione, per cui non esistono schemi prestabiliti, che mutano invece di sessione in sessione. Il risultato è un moto ininterrotto, consapevole e ritmico, che strizza l’occhio alla danza, senza mai tralasciare il respiro, bussola per ogni variazione. A essere centrale, nel Vinyasa, è il momento presente, su cui è posta una vigile attenzione, insieme fisica e mentale. Decisamente più impegnativa dell’Hatha, questa pratica, che rientra tra i tipi di yoga più noti, stimola la creatività e la resistenza.

Ashtanga

Asana fisse, sincronizzate con il respiro e senza pause: lo yoga Ashtanga è uno stile tradizionale e ad alta intensità, rigoroso per antonomasia, motivo per cui è consigliato soltanto a chi già conosce la disciplina e desidera cimentarsi in una sfida per il corpo e lo spirito. Letteralmente, “Ashtanga” significa “otto passi”, perché tanti ne servono per giungere alla comprensione dell’io attraverso la pratica. Dalla condotta nella vita sociale all’autocoscienza, l’Ashtanga identifica un percorso di perfetta fusione tra movimento dinamico e implicazioni filosofiche.

Bikram

Mudra. Kundalini yoga. Shutterstock by fotografiayproyectos

Declinazione moderna della disciplina, divenuta popolare nei primi anni '70, lo yoga Bikram si distingue per l’elevata temperatura della sala in cui si svolge, che si aggira intorno ai 38-40 gradi, da cui il nome alternativo di Hot Yoga. Si tratta di un aspetto fondamentale per purificare il corpo, attraverso la sudorazione, in quello che si configura come un vero e proprio processo di detox, al contempo – come sempre nello yoga, sarà ormai chiaro – fisico e mentale. In 90 minuti si eseguono, senza deroghe, 26 asana e 2 sequenze di respirazione: una routine standard che aumenta l’elasticità e la resistenza muscolare. L’intensità, va da sé, non è esattamente trascurabile.

Kundalini

Pratica antica, approdata in Occidente negli ultimi decenni, lo yoga Kundalini enfatizza la componente spirituale, focalizzandosi nello specifico sul risveglio dell’energia kundalini, tradizionalmente collocata alla base della colonna vertebrale. Consiste in una serie di esercizi fisici, tecniche di respirazione, canti, meditazione e posizioni delle mani (mudra), combinati in sequenze – definite "criya" – che mirano a promuovere il flusso energetico individuale. Lo scopo, in questo stile che rappresenta di fatto un unicum nel panorama dello yoga, è trascendere i limiti della mente razionale e sperimentare stati di coscienza più elevati. Consigliato a chi desidera aprirsi senza remore alla scoperta interiore.

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Barbara Balestrieri
Redattrice

Nata a Roma, laureata in Editoria e Scrittura e con un master in giornalismo multimediale, confida nelle parole come strumento di apertura verso il mondo e da sempre ama metterle nero su bianco. Affascinata dai racconti, che siano letterari, artistici o cinematografici, e dalle culture, vicine e lontane. Tallone d’Achille: i video con cani e gatti.

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