ChatGPT e ragazzi minori
ChatGPT e ragazzi minori - Shutterstock, foto di Ascannio

ChatGPT permetterà ai genitori di monitorare le attività dei figli

OpenAI implementerà a ottobre le nuove funzioni di parental control
A cura di Pietro Paolucci
Articolo pubblicato il:
6 Settembre 2025

Nelle scorse ore OpenAI, l'azienda madre di ChatGPT, ha annunciato che nelle prossime settimane introdurrà delle funzioni che permetteranno ai genitori di monitorare le attività dei figli minorenni su ChatGPT. Si tratta di una novità importante nell'ambito della tutela dei minori, questione su cui le istituzioni, gli enti che si occupano di intelligenza artificiale e le stesse aziende che mettono a disposizione chatbot e strumenti AI simili si stanno interrogando.

Le nuove funzioni di ChatGPT per i minori

ChatGPT app
L'icona dell'app ChatGPT - Shutterstock, foto di Teacher Photo

Entro il mese prossimo OpenAI implementerà su ChatGPT diversi strumenti utili con con cui i genitori avranno modo di controllare le attività dei propri figli minori sul chatbot (l'età minima per usare ChatGPT è di 13 anni, per inciso), con il chiaro obiettivo di rendere lo strumento più sicuro. Nello specifico, potranno collegare il loro account a quello del minore tramite un invito via e-mail, operazione che gli permetterà di controllare il modo in cui ChatGPT interagisce con loro attraverso le relative regole di comportamento attive per impostazione predefinita.

I genitori potranno così gestire le funzionalità che desiderano attivare e disattivare sull'account del figlio, come la cronologia dei messaggi e la funzione che permette a ChatGPT di usare la memoria per le conversazioni. O ancora, attivare l'opzione con cui ricevere delle notifiche quando il sistema rileva che il ragazzo si trova in un momento di grave difficoltà.

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Perché è importante

Un giovane che usa lo smartphone
Un giovane che usa lo smartphone - Shutterstock, foto di Frame Stock Footage

Proprio quell'ultimo punto è uno dei motivi chiave che hanno spinto OpenAI a introdurre queste funzioni con cui permettere ai genitori di monitorare l'attività dei figli. Probabilmente non è un caso che il mese scorso una famiglia statunitense aveva fatto causa all'azienda proprio per mancato intervento: OpenAI è stata ritenuta responsabile del suicidio del loro figlio sedicenne che aveva scritto a ChatGPT dei suoi problemi personali, chiedendogli consigli su come uccidersi.

Negli ultimi tempi è cresciuto notevolmente, infatti, il numero di persone che usano ChatGPT e simili anche come confidenti, quasi come degli psicologi, una questione che desta preoccupazioni e che necessita di essere affrontata adeguatamente, soprattutto quando riguarda i minori, più facilmente condizionabili e quindi potenzialmente in pericolo in mancanza di adeguate misure di tutela.

Con queste funzioni in arrivo a ottobre, e con la nuova commissione di esperti che ora si occupa di consigliare l'azienda sulle criticità che riguardano i giovani e su altre questioni relative anche alla salute mentale, OpenAI mira a rendere ChatGPT uno strumento più sicuro, per tutti.

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Pietro Paolucci
Pietro Paolucci
Redattore

Nato a Roma, è un giornalista che si occupa soprattutto di tecnologia e innovazione. Dalle lauree in Letteratura Musica Spettacolo e in Filologia Moderna si indovinano alcuni suoi interessi, ma gli piacciono anche le montagne, nuotare, la psicologia e andare nei posti che non conosce. Ha tre biciclette, quattro chitarre e altre cose che non ha tempo di rispolverare, dice. Da vecchio vorrebbe mettere piede su Marte, o quantomeno scriverne un reportage.

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