ChatGPT su iPhone
ChatGPT su iPhone - Shutterstock, immagine di Diego Thomazini

Come usiamo ChatGPT? Più per svago che per lavoro secondo lo studio di OpenAI

A quasi tre anni dal lancio, OpenAI fa luce sugli utilizzi più comuni del chatbot più diffuso al mondo
A cura di Pietro Paolucci
Articolo pubblicato il:
21 Settembre 2025

È quello che emerge da un'analisi di OpenAI, azienda madre di ChatGPT che negli scorsi giorni ha pubblicato un report approfondito sull'utilizzo del chatbot più diffuso e conosciuto al mondo: come viene usato ChatGPT? Per cosa lo usiamo? E chi è che lo usa di più? Sono queste le principali domande a cui lo studio dà risposta, fornendo una panoramica generale su come questa nuova tecnologia è stata accolta nei primi (quasi) tre anni di vita, chatbot che è stato rilasciato il 30 novembre 2022.

Come è stato realizzato lo studio

GPT-5 - ChatGPT
Come viene usato ChatGPT? - Shutterstock, foto di Photoviriya

"Il più grande studio mai realizzato su come le persone utilizzano ChatGPT". È così che OpenAI descrive il report in questione, un'analisi realizzata dall'organizzazione no-profit statunitense NBER (National Bureau of Economic Research) basata su un campione di un milione e mezzo di conversazioni tenute da utenti iscritti al piano gratuito e ai piani a pagamento di ChatGPT.

Considerando i 700 milioni di utenti attivi settimanalmente può essere considerato uno studio valido e utile, in ogni caso il più completo mai pubblicato sull'effettivo utilizzo dell'intelligenza artificiale da parte dei consumatori, ha tenuto a sottolineare OpenAI. E il fatto che le conversazioni esaminate coprano l'intero arco della vita di ChatGPT, di quasi tre anni, consente di avere una panoramica completa anche dell'evoluzione dell'utilizzo del chatbot.

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Chi usa ChatGPT

ChatGPT su smartphone
ChatGPT su smartphone - Shutterstock, foto di Yarrrrrbright

Il primo dato interessante che emerge dallo studio di OpenAI riguarda il genere degli utenti. Se inizialmente erano sopratutto i maschi a usare ChatGPT, negli ultimi mesi è stata rilevata un netto aumento degli utenti di genere femminile. Nello specifico, nel mese di gennaio 2024 la percentuale di persone con nomi femminili — è il modo con cui gli studiosi hanno stabilito il genere degli utenti — era del 37%, percentuale salita al 52% lo scorso luglio.

Dall'analisi risulta inoltre una crescita rapida e notevole anche dell'utilizzo di ChatGPT nei Paesi a basso reddito, che registravano a maggio 2025 tassi di crescita quattro volte superiori a quelli dei Paesi ad alto reddito. Non c'è invece un dato preciso e attendibile riguardo all'età, perché solo una minoranza degli utenti la dichiara al momento della registrazione. Tra coloro che lo fanno, circa il 46% delle conversazioni esaminate risultano essere di utenti giovani, tra i 18 e i 25 anni.

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Per cosa viene usato ChatGPT

ChatGPT app
L'icona dell'app ChatGPT - Shutterstock, foto di Teacher Photo

I risultati dello studio si soffermano soprattutto sull'utilizzo di ChatGPT (ora arrivato al modello 5 e in procinto di essere aggiornato con nuove funzioni di parental control) che gli utenti ne hanno fatto in passato e ne continuano a fare. È emerso che solo per il 30% viene utilizzato per lavoro, mentre per il restante 70% per altro, tra cui svago, sfera personale e tempo libero. Risulta interessante notare che all'inizio del 2024 le conversazioni degli utenti che non riguardavano il lavoro erano circa il 53%, aumentate fino ad arrivare al 73% lo scorso maggio, a conferma di come ChatGPT venga utilizzato sempre meno spesso per lavoro, complice anche la crescente popolarità del servizio che ha portato un po' tutti (anche utenti comuni e meno navigati) a utilizzare il chatbot.

La maggior parte delle interazioni con ChatGPT rientra nella categoria dei cosiddetti "consigli pratici", per esempio per svolgere un compito, un'attività o per insegnare qualcosa. Molto diffuse anche la ricerca di informazioni (ambito in cui l'AI inizia a rivaleggiare con Google) e la generazione e la gestione di testi scritti, l'utilizzo più comune nell'ambito lavorativo.

Tornando alla differenziazione tra generi, è curioso anche il fatto che i maschi (ovvero gli utenti con nomi "tipicamente maschili", lo ribadiamo) tendono a usare ChatGPT per chiedere aiuto su come fare qualcosa, creare e modificare immagini o cercare informazioni. Viceversa gli utenti con nomi femminili usano il chatbot soprattutto per "consigli pratici" e questioni legate alla scrittura.

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Pietro Paolucci
Pietro Paolucci
Redattore

Nato a Roma, è un giornalista che si occupa soprattutto di tecnologia e innovazione. Dalle lauree in Letteratura Musica Spettacolo e in Filologia Moderna si indovinano alcuni suoi interessi, ma gli piacciono anche le montagne, nuotare, la psicologia e andare nei posti che non conosce. Ha tre biciclette, quattro chitarre e altre cose che non ha tempo di rispolverare, dice. Da vecchio vorrebbe mettere piede su Marte, o quantomeno scriverne un reportage.

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