Un uomo fa Doomscrolling
Un uomo fa Doomscrolling. Shutterstock by Bits And Splits

“Doomscrolling”, perché in tanti evitano di leggere le notizie

Troppe brutte notizie, per questo scorriamo compulsivamente
A cura di Alessandro Cipolla
Articolo pubblicato il:
7 Settembre 2025

Con doomscrolling si indica quella tendenza a scorrere compulsivamente notizie negative mentre siamo con gli occhi incollati sul nostro smartphone. Una sorta di meccanismo di difesa visto che questo genere di notizie spesso generano ansia, tristezza o stress. Questa attitudine di recente avrebbe raggiunto livelli molto più alti rispetto al passato.

Stando a un sondaggio realizzato ogni anno dal Reuters Institute for the Study of Journalism e pubblicato a giugno 2025, il 40% degli intervistati - in quasi 50 paesi - ha dichiarato di evitare a volte o spesso le notizie. Una percentuale in netto aumento rispetto al 29% del 2017, tanto da rappresentare il dato più alto mai registrato nel sondaggio. In sostanza, secondo l'indagine, quasi la metà delle persone ormai eviterebbe accuratamente di incrociare lo sguardo anche solo con i titoli delle cattive notizie, il tutto per non aumentare il proprio livello di ansia o di stress.

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Cos'è il Doomscrolling

doomscrolling, ovvero scorrere velocemente le notizie
Doomscrolling, ovvero scorrere velocemente le notizie. Shutterstock by Riccio da favola

Per la prima volta si è iniziato a parlare di doomscrolling durante il periodo del COVID-19. Nei mesi della pandemia, tutti noi eravamo pietrificati dagli eventi che si susseguivano in maniera così rapida e drammatica. Bombardati da notizie, in molti così hanno iniziato a evitare accuratamente di leggerle, facendo come una sorta di slalom mentre navigavano sui vari social.

Alcuni esperto hanno definito il doomscrolling come un comportamento ripetitivo e difficile da interrompere, simile ad altre forme di consumo compulsivo di contenuti digitali. Le conseguenze sono la difficoltà a staccarsi dal telefono, perdita di tempo e calo della produttività per chi lo fa durante gli orari del lavoro. Ora che la pandemia è alle spalle, ad angosciarci sono altre tipologie di notizie: guerre, incertezze economiche, sociali e cronaca nera. Così in molti non riescono a staccarsi dal proprio smartphone non per informarsi, ma per scorrere in maniera compulsiva quasi come ipnotizzati davanti lo schermo.

Perché non leggiamo più le notizie

Un ragazzo preoccupato da quello che legge sul suo smartphone
Un ragazzo preoccupato per quello che legge sul suo smartphone. Shutterstock by Prostock-studio

Il paradosso è servito: nell'epoca dei social siamo sommersi da notizie, però queste adesso iniziano a farci paura. Inondate di informazioni e aggiornamenti incessanti, sempre più persone in tutto il mondo si stanno disconnettendo. Stando a sondaggi e studi, le ragioni sono diverse: per alcuni è proprio l'enorme quantità di notizie, per altri il peso emotivo dei titoli negativi - spesso sensazionalistici - o la sfiducia nei media stessi. Per cercare di proteggersi dall'ansia delle notizie e dalla frenesia del doomscrolling, molte persone hanno iniziato a disinstallare le app multimediali.. Il modo migliore per evitare situazioni simili, rimane quello di selezionare accuratamente solo le fonti migliori e più affidabili.

Secondo Roxane Cohen Silver, docente di Psicologia, Medicina e Salute pubblica presso l'Università della California, con una maggiore esposizione sono stati riscontrati "un maggiore disagio nei resoconti delle persone sulla propria salute mentale; maggiore ansia, maggiore depressione, maggiori sintomi da stress post-traumatico e sintomi da stress acuto". Il suggerimento così di rimanere informati senza fare doomscrolling, dedicando dei momenti precisi della giornata alla lettura delle notizie. 

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Alessandro Cipolla
Redattore

Marchigiano di nascita e romano d'adozione, giornalista pubblicista e laureato al D.A.M.S., ama scrivere e raccontare tutto ciò che lo circonda, ma non chiedetegli di prendere l'aereo...

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