Google Maps ora salva la posizione del parcheggio in automatico, su iPhone
Funziona tramite i sensori di movimento del telefono o i collegamenti Bluetooth e USB

Da alcune settimane Gemini ha preso il posto di Google Assistant anche su Android Auto. Il sistema di intelligenza artificiale di Google è così salito a bordo dei veicoli dotati di sistemi di infotainment compatibili con il software basato sul sistema operativo di Google per telefoni, rendendolo così più versatile e interattivo.
È una specie di passeggero virtuale pronto a soddisfare le richieste dell'utente, per intenderci. Ma a cosa serve? Che può fare? Cosa cambia rispetto a Google Assistant? Come si utilizza Gemini su Android Auto? Seguiteci che facciamo un po' di chiarezza e ve ne parliamo un po'.

Per utilizzarlo basta attivare l'assistente vocale e pronunciare "Ehi Google". Come ChatGPT e simili, anche Gemini è in grado di comprendere le richieste dell'utente formulate nel cosiddetto linguaggio naturale, ovvero scrivendo o pronunciando dei comandi simili al linguaggio che usiamo quotidianamente per conversare. Ecco, questa capacità torna utile con le funzioni di navigazione utilizzando Gemini attraverso Android Auto.
Significa che per cercare un posto nuovo o ottenere le indicazioni stradali necessarie per raggiungerlo è possibile formulare domande anche poco specifiche, complesse o contorte. Dimenticatevi i paletti di Google Assistant, rigido e capace di rispondere solo a comandi specifici e riportati in un linguaggio più meccanico.
Gemini è un assistente "colloquiale", in grado di seguire l'utente anche lungo conversazioni articolate su più livelli, anche temporali. Per esempio: oltre a chiedere di cercare un ristorante più o meno a metà del percorso impostato, gli si può domandare qualche minuto dopo di scremare la ricerca chiedendo informazioni precise (se il locale accetta animali), i prezzi medi di un pranzo o cosa dicono le recensioni.
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Lo stesso discorso vale per le altre funzioni di Gemini su Android Auto, con cui ci si può dialogare per cercare e riprodurre una playlist adatta a una situazione specifica o meno, a un viaggio o a una sensazione particolare del momento. Per esempio: "Ehi Google, metti delle canzoni dal ritmo tranquillo che siano adatte al tramonto, per mezz'ora; poi passa a qualcosa di più allegro".
Nulla vieta di utilizzare Gemini per cercare informazioni o fargli fare cose più specifiche, s'intende. Ma è proprio questa sua flessibilità che lo rende interessante e "diverso" da Google Assistant e dagli altri assistenti virtuali come Alexa o Siri che ci hanno accompagnato in questi ultimi anni.
Questa sua adattabilità la ritroviamo anche in altre situazioni. Come riepilogare le email ricevute e non ancora lette, cercare informazioni specifiche all'interno e utilizzarle per fare azioni che coinvolgano altre applicazioni. Per esempio, è possibile chiedere a Gemini di cercare un indirizzo tra le email ricevute in mattinata, di calcolare il percorso e di avviare la navigazione su Google Maps per raggiungerlo.
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La disponibilità di Gemini su Android Auto dipende dal proprio smartphone utilizzato per il collegamento al veicolo, ovvero dal modello e dalla sua età. Tendenzialmente, è utilizzabile con la maggior parte dei telefoni più recenti, ma per fugare eventuali dubbi è sufficiente attivare l'assistente vocale e chiedere "chi sei?". "Sono Gemini" è la risposta che serve in questo caso, assistente che nei prossimi mesi si arricchirà con nuove funzioni e opzioni che lo renderanno più utile e versatile.
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