Il Sole e la rete elettrica terrestre
Il Sole e la rete elettrica terrestre - Shutterstock, foto di Muratart

NASA e IBM hanno creato Surya, la replica virtuale del Sole

Un'arma AI in grado di prevedere gli effetti dell'attività solare sulla Terra
A cura di Pietro Paolucci
Articolo pubblicato il:
8 Settembre 2025

Aiutare a comprendere e a prevedere gli eventi solari che possono rappresentare una minaccia per la Terra sono gli obiettivi principali di Surya Heliophysics Foundation Model, un nuovo modello di intelligenza artificiale sviluppato dalla NASA in collaborazione con IBM e altre aziende partner. È una sort sorta di replica virtuale del Sole basata su 9 anni di dati raccolti dal Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA, un telescopio spaziale che, dal 2010, è in orbita per osservare il Sole e le sue variazioni ed eventi che, tra le altre cose, influenzano la vita sulla Terra e le nostre tecnologie.

Cos'è e a che serve Surya

Il team di sviluppo di Surya
Il team di sviluppo di Surya - foto di NASA ODSI IMPACT AI Team

"Sviluppando un modello di base (Surya, ndr) basato sui dati eliofisici della NASA, stiamo semplificando l'analisi delle complessità del comportamento del Sole con una velocità e una precisione senza precedenti. Questo modello consente una comprensione più ampia di come l'attività solare influisca sui sistemi e sulle tecnologie critiche su cui tutti facciamo affidamento qui sulla Terra" ha affermato Kevin Murphy, responsabile dei dati scientifici della sede centrale della NASA di Washington.

È addestrato sui dati solari grezzi, quelli dell'SDO che, per vari anni ha catturato e continua a catturare ogni 12 secondi le immagini del Sole, formando un database molto ampio con cui poter rilevare degli schemi di comportamento della nostra stella che possono essere utili per varie applicazioni. Dal monitoraggio delle regioni attive alla previsione del vento solare e dei brillamenti, le caratteristiche e spettacolari protuberanze solari che emettono vento solare sotto intense emissioni di radiazioni elettromagnetiche causando talvolta dei disturbi alle telecomunicazioni anche sulla Terra.

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Obiettivo: prevenzione delle tempeste solari

Brillamenti solari
Brillamenti solari - foto di NASA/Goddard/SDO

Errori di rilevamento nel GPS, perdite di segnale nelle comunicazioni satellitari, ma anche rischi per le reti elettriche terrestri, per gli astronauti e per le costellazioni di satelliti artificiali in orbita sono alcuni dei rischi concreti causati dalle tempeste solari cui la nostra società, sempre più dipendente dalla tecnologia, deve fare i conti.

Ed essendo una sorta di replica virtuale del Sole, Surya torna in questi casi utile come gemello del Sole a mo' di strumento di prevenzione. Grazie alle sue capacità di analizzare enormi quantità di dati in poco tempo, gli scienziati se ne possono cioè avvalere per studiare e comprendere meglio i fenomeni solari e prevedere le condizioni meteorologiche spaziali che possono minacciare le tecnologie umane, anche fornendo allerte tempestive. La NASA ha infatti specificato che è in grado di generare previsioni visive dei brillamenti solari con due ore di anticipo.

"Proprio come utilizziamo la meteorologia sulla Terra, le previsioni meteorologiche spaziali prevedono le condizioni e gli eventi nell'ambiente spaziale che possono influenzare la Terra e le nostre tecnologie. Applicare l'intelligenza artificiale ai dati delle nostre missioni eliofisiche è un passo fondamentale per potenziare la nostra difesa dalle condizioni meteorologiche spaziali e proteggere astronauti e veicoli spaziali, reti elettriche e GPS, e molti altri sistemi che alimentano il nostro mondo moderno" ha affermato Joseph Westlake, direttore della Divisione di Eliofisica della sede centrale della NASA.

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Pietro Paolucci
Pietro Paolucci
Redattore

Nato a Roma, è un giornalista che si occupa soprattutto di tecnologia e innovazione. Dalle lauree in Letteratura Musica Spettacolo e in Filologia Moderna si indovinano alcuni suoi interessi, ma gli piacciono anche le montagne, nuotare, la psicologia e andare nei posti che non conosce. Ha tre biciclette, quattro chitarre e altre cose che non ha tempo di rispolverare, dice. Da vecchio vorrebbe mettere piede su Marte, o quantomeno scriverne un reportage.

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