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Lo scudo antipirateria italiano, denominato Piracy Shield, sarà utile anche per bloccare i siti e le piattaforme che trasmettono film, serie TV e musica illegalmente. Lo ha deciso l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) nella seduta dello scorso 30 luglio 2025, occasione in cui ha approvato alcune modifiche al Regolamento sul diritto d'autore online.
Entrerà in funzione non appena verrà pubblicata la relativa delibera, che renderà di fatto Piracy Shield uno strumento più utile e versatile, dedicato non più solo al contrasto della trasmissione pirata di calcio ed eventi sportivi com'è stato finora. Brevemente, vediamo cosa può e cosa potrà fare contro la pirateria online.
Piracy Shield è una piattaforma attiva dal 1° febbraio 2024 gestita dall'AGCOM che mira a contrastare la pirateria informatica. Nata come "scudo" contro la trasmissione illegale di eventi sportivi live, come le partite di calcio, potrà presto essere utile anche per oscurare film, musica e serie TV pirata con le nuove misure approvate dall'Autorità, diventando così uno strumento capace di intervenire su tutti i contenuti online protetti dal diritto d'autore.
In pratica, i proprietari dei diritti possono inserire all'interno di Piracy Shield gli indirizzi IP o i nomi di dominio dei siti pirata che trasmettono contenuti senza autorizzazione. Dopo la segnalazione la piattaforma li inserisce in una lista nera accessibile agli Internet Provider italiani (come TIM, Vodafone e simili) che sono chiamati a bloccarli entro trenta minuti per interrompere la trasmissione.
Passaggio simile anche per Google e altri motori di ricerca, che hanno l'obbligo di deindicizzare tali siti pirata per evitare la diffusione di questi contenuti illegali. A parte la segnalazione iniziale, tramite federazioni antipirateria, associazioni o titolari dei diritti, tutto il procedimento è automatizzato.
Con le novità approvate, come spiega l'AGCOM nel relativo comunicato stampa, Piracy Shield potrà presto "disabilitare l’accesso a contenuti diffusi illecitamente nei primi trenta minuti della trasmissione di contenuti in diretta e prime visioni di opere cinematografiche e audiovisive o programmi di intrattenimento, nonché opere di carattere sonoro assimilabili, mediante il blocco della risoluzione DNS dei nomi di dominio e il blocco dell’instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi IP prevalentemente destinati ad attività illecite".
Diventa così uno scudo "anti-pezzotto" tuttofare, anche per i contenuti audio e video, dunque. Al fine di evitare il rischio di overblocking e problemi correlati, come quelli capitati lo scorso ottobre con il blocco di Google Drive, l'Autorità invita i segnalatori alla cautela e all'attenta verifica delle segnalazioni, pena l'esclusione dalla piattaforma.
Sarà efficace per davvero? Impossibile dirlo ad oggi, considerando anche i precedenti malfunzionamenti e le molte critiche sopraggiunte. Maggiori dettagli sul funzionamento di queste nuove funzioni di Piracy Shield arriveranno comunque nelle prossime settimane con la pubblicazione della relativa delibera che lo renderà effettivamente operativo, in ottemperanza alle norme del Regolamento europeo sui servizi digitali (DSA) e agli emendamenti del decreto c.d. Omnibus.
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