Donna con valigia
Donna con valigia - foto di Guillermo Spelucin R su Shutterstock

Cambiano le regole sul check-in a distanza per gli affitti brevi

Le "nuove" norme aprono al check-in da remoto tramite videocollegamento
A cura di Pietro Paolucci
Articolo pubblicato il:
26 Novembre 2025

Chi gestisce una struttura ricettiva per affitti brevi ora non può più fare il check-in a distanza limitandosi a ricevere i documenti. È quanto ha stabilito il Consiglio di Stato negli scorsi giorni rendendo di fatto sempre obbligatorio identificare gli ospiti de visu, ovvero di persona o tramite dispositivi elettronici che permettano di verificarne l'identità. Ergo, è quindi possibile usare videocamere e dispositivi simili, benché non ancora specificati. Intanto, facciamo un po' di chiarezza.

Sì al controllo video da remoto per il check-in a distanza

videocamera
Una videocamera - foto di Sophon Nawit su Shutterstock

Vietati a dicembre dell'anno scorso dal Ministero dell'Interno, dal maggio seguente i check-in a distanza sono tornati possibili in seguito a una decisione del TAR del Lazio. Ma negli scorsi giorni, come anticipato, il Consiglio di Stato ha nuovamente cambiato le regole accogliendo il ricorso del Ministero dell'Interno, facendo di fatto tornare la situazione a quella dello scorso dicembre.

Quindi, chi gestisce camere e appartamenti come strutture ricettive per gli affitti brevi (locazione di immobili a uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni) è obbligato a identificare gli ospiti. Identificazione che è possibile fare in presenza o da remoto "attraverso appositi dispositivi di collegamento predisposti [...] all'ingresso purché idonei ad accertare l'effettiva corrispondenza tra ospite e titolare del documento di identità".

In altre parole, significa quindi che il gestore non deve essere per forza lì fisicamente all'arrivo dell'ospite, ma può fare il check-in da remoto utilizzando dispositivi tecnologici al momento non specificati dal Consiglio di Stato, come videocamere o videocitofoni.

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Una decisione accolta con favore

Appartamenti di un condominio
Appartamenti di un condominio. Shutterstock by Stock story

In attesa di chiarimenti da parte del Consiglio di Stato, Airbnb ha parlato di "dispositivi di videoconferenza in tempo reale" in un comunicato stampa riportato dal Sole 24 Ore in cui si dice soddisfatta della decisione:

"Accogliamo con favore la decisione del Consiglio di Stato, che conferma che il self check-in rimane consentito quando viene utilizzata una tecnologia che consente la verifica in tempo reale dell’identità dell’ospite. [...] Gli host sono comunque tenuti a controllare l’identità degli ospiti - di persona oppure tramite dispositivi di videoconferenza in tempo reale come telefonate o videocitofoni - e comunicarle alle forze dell’ordine entro da 6 a 24 ore dall’arrivo".

Sono dello stesso parere anche Confindustria Alberghi e l'Associazione italiana gestori affitti brevi (AIGAB), che tuttavia auspica "un’imminente convocazione di un tavolo presso il Ministero dell’Interno per chiarire una volta per tutte le varie tecnologie ammesse dal Viminale ai fini del riconoscimento degli ospiti che entrano in struttura".

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Pietro Paolucci
Pietro Paolucci
Redattore

Nato a Roma, è un giornalista che si occupa soprattutto di tecnologia e innovazione. Dalle lauree in Letteratura Musica Spettacolo e in Filologia Moderna si indovinano alcuni suoi interessi, ma gli piacciono anche le montagne, nuotare, la psicologia e andare nei posti che non conosce. Ha tre biciclette, quattro chitarre e altre cose che non ha tempo di rispolverare, dice. Da vecchio vorrebbe mettere piede su Marte, o quantomeno scriverne un reportage.

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