cascata tartare
Le cascate delle Tartare -foto via Shutterstock/Buffy1982

Cascata delle Tartare a Jenne: come arrivare, cosa vedere e perché visitarla

Un angolo segreto del Lazio dove l'acqua smeraldo e il silenzio del bosco regalano un'esperienza immersiva
A cura di Letizia Rogolino
Articolo pubblicato il:
19 Ottobre 2025

Nel cuore del Lazio, c'è un luogo capace di sorprendere anche i viaggiatori più esperti. Stiamo parlando della Cascata delle Tartare, una perla nascosta tra i boschi del comune di Jenne, incastonata nel suggestivo scenario del Parco Naturale dei Monti Simbruini. Un angolo di mondo che non conquista con la sua imponenza, ma con la sua grazia discreta e l’atmosfera quasi fiabesca che la circonda.

Lontano dal turismo di massa e dalle rotte più battute, la Cascata delle Tartare si rivela solo a chi è disposto a rallentare, camminare e osservare. Si trova poco a valle della località Comunacque, lungo il corso del fiume Aniene, dove l’acqua scorre chiara e fresca tra rocce antiche e vegetazione rigogliosa. Non è una cascata fragorosa, non colpisce per l’altezza o la potenza, ma per la sua bellezza intima e silenziosa, capace di creare un senso di pace immediata.

Il verde smeraldo dell’acqua e la freschezza dell’ambiente evocano paesaggi tropicali, eppure siamo nel cuore dell’Italia, a pochi passi da Roma. Appena si arriva in prossimità della cascata, si ha l’impressione di entrare in una dimensione parallela, dove tutto è più lento, più pulito, più autentico.

Jenne
Antica chiesetta nel borgo di Jenne - foto via Shutterstock/Paoloesse

Un sentiero tra boschi, acqua e meraviglia

Raggiungere la Cascata delle Tartare è già di per sé un’esperienza immersiva. Il cammino parte da Comunacque, seguendo una strada sterrata che sale dolcemente prima di costeggiare il fiume. Il sentiero è ben tracciato e, sebbene richieda un po’ di attenzione, è accessibile anche a chi non è un escursionista esperto.

Ci sono due modi per arrivare al punto esatto delle sorgenti. Il primo, per i più avventurosi, prevede di guadare il fiume in un tratto poco profondo, con l’acqua che arriva appena sotto le ginocchia. Il secondo, più comodo, è proseguire lungo il sentiero fino al Ponte delle Tavole e attraversare il fiume per poi tornare indietro lungo l’altra riva. Entrambi i percorsi permettono di godere della bellezza del paesaggio e di respirare l’aria pulita dei Monti Simbruini.

Un’immersione nella storia e nella natura

Oltre alla bellezza naturale, la zona delle Tartare è ricca di suggestioni storiche e leggende. Il nome stesso, "Tartare", sembra evocare racconti arcaici, forse legati a culti antichi o a memorie perdute del tempo. Camminare tra questi boschi non è solo un esercizio fisico, ma anche un'occasione per staccare la spina dalla frenesia della quotidianità e rilassarsi nella natura.

L’ambiente che circonda la cascata è popolato da una grande varietà di flora e fauna. Le felci, i muschi e le piante acquatiche creano un microclima umido e rigenerante, ideale per numerose specie di uccelli, anfibi e piccoli mammiferi. Ogni angolo del sentiero può riservare una sorpresa: un fruscio tra i rami, una pozza cristallina, un raggio di sole che filtra tra le foglie.

Jenne bosco
I boschi intorno alla cascata delle Tartare - foto via Shutterstock/Bordersoul

Come arrivare e consigli pratici

Guide esperte accompagnano i visitatori lungo la Valle dell’Aniene, raccontando storie e curiosità che rendono il cammino ancora più coinvolgente. Non si tratta solo di arrivare a destinazione, ma di vivere ogni passo, ogni scorcio, ogni suono.

Per godersi davvero l’esperienza, è consigliabile partire presto al mattino, quando il silenzio è ancora totale e il sole accarezza dolcemente il paesaggio. Portare con sé una macchina fotografica (o almeno uno smartphone con una buona fotocamera) è quasi un dovere: i colori, la luce, i riflessi sull’acqua meritano di essere catturati.

Non lasciare rifiuti, non disturbare gli animali, non raccogliere piante o fiori: bastano questi piccoli gesti per contribuire alla salvaguardia di un ecosistema fragile e prezioso. Chi ha più tempo a disposizione, può anche considerare di fermarsi nella zona per più giorni. I Monti Simbruini sono ricchi di percorsi, borghi antichi e angoli nascosti tutti da scoprire. Jenne stessa è un borgo incantevole, che merita una visita per completare un’esperienza già intensa.

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Letizia Rogolino
Redattrice

Giornalista e copywriter, appassionata di cinema, serie TV e viaggi. Cinefila incallita e anima vagabonda, amo perdermi tra i road movie, il mare e le atmosfere degli anni '80. I dolci sono il mio comfort food, guidare mi rilassa, correre all’aria aperta mi rigenera. E quando posso, suono il banjo. Racconto storie, luoghi ed emozioni con la stessa curiosità con cui esploro il mondo.

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